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Ammalarsi all’estero, quanto mi costi!

Viaggiare è una cosa che piace a tutti. Si pensa a relax spensieratezza, divertimento e nuove scoperte. Ma se capita di ammalarsi? Ecco che cominciano i grandi problemi..infatti beccarsi anche una piccola malattia all’estero può portare un conto molto caro.
A cura di Stefania Lombardi
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Raffreddore, febbre, dissenteria e piccoli infortuni state lontani dalle nostre vacanze. Viaggiare è un buon rimedio per fuggire un po' dai problemi della vita quotidiana; lavoro, stress, traffico, ma a volte anche da piccoli acciacchi. Infatti si dice che quando si viaggia ci si sente meglio, il corpo si rigenera e la mene si ritempra. A volte però capita che durante un viaggio dobbiamo affrontare piccoli imprevisti ed a causa delle nostri notte brave, dei cambiamenti di temperatura o di piccole infezioni siamo costretti a trascorrere una parte della nostra vacanza rinchiusi in casa. Ma non è solo questo il problema, spesso oltre ad avere una vacanza rovinata, dovremmo fare anche i conti con il portafogli, infatti ammalarsi all'estero può diventare molto caro.

Dove è meglio non ammalarsi

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[Foto di fcfarladmo]

Fortunatamente ci sono paesi dove ci si può ammalare senza spendere una fortuna, ma purtroppo ce ne sono altri dove beccarsi un malanno è un lusso che è meglio evitare. I paesi che presentano i conti più salati sono quelli più lontani, come gli Stati Uniti ed il Canada. Solo prendere una storta e fare visita al pronto soccorso di uno degli Stati Uniti d'America può costare fino a 53 mila euro. Avete letto bene, tanti soldi solo per una storta, quindi se viaggiate state bene atteni a dove mettete i piedi. Ma anche l'Europa può presentare conti da capogiro, ad esempio beccarsi una gastroenterite in Spagna può arrivare a costarvi 8 mila euro, mentre una ferita in Grecia ben 3.500 euro. Queste cifre spaventano e quasi fanno passar la voglia di partire, ma c'è da sottolineare che in realtà basta essere previdenti e stipulare una bona assicurazione prima di mettersi in viaggio per ottenere assistenza per malanni di piccola entità e che queste cifre rappresentano le ipotesi dei casi peggiori.

Come tutelarsi

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[Foto di steinchen]

La sola cosa che possiamo fare per tutelarci è stipulare un'assicurazione prima di partire, anche se bisogna fare molta attenzione alla polizza che si stipula e alle garanzie spesso inutili che vengono offerte, facendoci sborsare più del necessario. Il costo dell'assicurazione dipende molto dalla nostra destinazione. Se la nostra meta è l'Europa, facendo riferimento alle più grandi compagnie assicurative basta stipulare una polizza esistenziale si può stare tranquilli. Inoltre quando si è in un paese dell'Unione Europea, si ha il diritto ad ottenere servizi sanitari pubblici del paese ospitante ed anche il loro rimborso attraverso l'intervento del Servizio Sanitario Nazionale. Per questo basta presentare la propria tessera sanitaria europea con la quale si potranno sostenere le spese mediche. L'unico costo da pagare sarà l'eventuale ticket, se previsto nel paese ospitante e le spese di rientro in caso di grave malattia. Inoltre con l'Australia, Capo Verde e la Repubblica di San Marino il nostro paese ha stipulato una convenzione sanitaria, per cui se la vostra meta è uno di questi paesi vi basterà rivolgervi ad una ASL per ottenere il modulo necessario e tutte le informazioni necessarie. Andando all'estero i problemi e le cifre aumentano, una settimana negli Stati Uniti invece può venire a costare tra gli 85 e i 92 euro a persona. Se, invece, la vostra destinazione è la Cina, una settimana costa tra i 78 e gli 83 euro. Cifre sicuramente abbordabili, se si pensa che sono ancora molti gli italiani che partono senza una protezione adeguata.

[Foto principale di Hans]

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