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Arrivano le ferrovie turistiche. La Camera approva il disego di legge

Approvata legge sulle ferrovie turistiche. La Camera dei Deputati, con 417 voti a favore, e nessun contrario, ha approvato la proposta di legge che porterà al recupero per uso turistico delle linee in disuso.
A cura di Stefania Lombardi
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Una buona notizia che riguarda il turismo in Italia. Il disegno di legge che istituisce in Italia le ferrovie turistiche è stato approvato all'unanimità dalla Camera e adesso dovrà passare al giudizio del Senato. Si tratta di una grande opera di recupero che potrebbe valorizzare aree di grande pregio rimaste per anni abbandonate all'incuria e al vandalismo. Il recupero per uso turistico delle linee in disuso che attraversano aree di particolare pregio naturalistico o archeologico, porterà alla creazione di itinerari diversi da quelli più frequentati. Il disegno di legge è stato presentato dalla parlamentare agrigentina del Partito democratico Maria Iacono. La legge è passata con una maggioranza schiacciante dopo la presentazione di alcuni emendamenti, in parte approvati dai Deputati. In totale sono state fatte 25 votazioni, di cui 10 relative agli articoli di legge e 14 per gli emendamenti. Con la venticinquesima votazione la legge è stata approvata ed ora si attende solo il Senato.

Le tratte individuate che sono oggetto del disegno di legge sono 18, per un totale di 1.300 chilometri. 4 su 18 sono siciliane, ovvero la Agrigento Bassa – Porto Empedocle, meglio conosciuta come la ferrovia dei Templi, la Castelvetrano – Porto Palo di Menfi, la Alcantara – Randazzo, e la Noto – Pachino. Ma altre se ne potranno aggiungere nei prossimi mesi. L'approvazione di questa legge porterà a disporre di norme ben precise che disciplinano questo articolato settore, sviluppando ulteriormente la vasta rete di ferrovie storiche e turistiche che attraversano la  provincia italiana. In particolare potranno essere classificate ad uso turistico esclusivamente le tratte ferroviarie dismesse e sospese a condizione che sia assicurato il finanziamento dei relativi oneri nell'ambito del contratto di programma tra Rete ferroviaria italiana e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ovvero, nell'ambito delle risorse destinate da ciascuna regione agli investimenti.
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