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Desert Breath, la spirale tra deserto e Mar Rosso che scatena la fantasia (FOTO)

In Egitto, non molto lontano da El Gouna, si trova una strana opera che occupa 100.000 metri quadrati di suolo e che è visibile persino dal satellite.
A cura di Danilo Massa
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Buche e piccole piramidi disposte a spirale fino ad un centro perfetto: una piscina circolare in pieno deserto. Il diametro ipotetico di questa gigantesca spirale nel suo punto più ampio è di 400 metri. Trovando questo luogo in Egitto su Google Maps si capisce immediatamente che non può essere la natura ad aver costruito questo luogo, che risponde invece ad un'immagine di perfezione tutta umana. Eppure che senso avrebbe impegnarsi in un lavoro simile? Che utilità avrebbero queste piccole piramidi e buche? Intorno a queste domande si sbizzarriscono con fervida e guizzante fantasia tutti gli appassionati di Ufo che qui vi potrebbero costruire la storia di un disco volante atterrato in pieno deserto per sfuggire ad occhio indiscreto, oppure l'opera di una civiltà extraterrestre per comunicare all'uomo "ragazzi, noi ci siamo e siamo molto più scaltri di voialtri". Ebbene, tranquillizzatevi: non sappiamo quanto sono scaltri i marziani, ma di certo sappiamo quanto lo sono Danae Stratou, Alexandra Stratou e Stella Constantinides, i tre autori di "Desert Breath", l'opera d'arte a spirale visibile dal satellite e – soprattutto – da chiunque si trovi in vacanza sul Mar Rosso nelle vicinanze di El Gouna, località turistica ben nota ai grandi operatori turistici.

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Il "respiro del deserto" è stato costruito nel 1997 e si tratta di un'opera che, tra i diversi significati, ha sicuramente anche quello di misurare il tempo che passa. Un obiettivo inquietante, converranno i lettori, ma che ci ricorda che non possiamo aspettare troppo prima di vedere da vicino questo lavoro, perché ogni giorno le buche si riempiono e le piramidi di sabbia si abbassano. Desert Breath, che si estende per 100.000 metri quadrati e che ha necessitato della mobilitazione di 8.000 metri cubici di sabbia, tornerà ad essere una pianura desertica uguale alle altre in tempi relativamente brevi. Collocata nel deserto e ad esso intitolato, l'opera vuole anche celebrare "il deserto come uno stato d'animo, paesaggio della mente". Inoltre, gli autori non dimenticano che a pochi passi c'è anche il mare (a 6 km di distanza c'è la località turistica El Gouna), che rende questo luogo anche un "punto in cui l'immensità del mare incontra l'immensità del deserto". Se vi trovate in vacanza su queste sponde del Mar Rosso probabilmente potrete chiedere di visitare il sito all'organizzazione del villaggio, ma se siete viaggiatori autonomi dovete fare la vostra richiesta attraverso il form online sul sito ufficiale.

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