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Hoia Baciu, la foresta dove vive il diavolo

Se siete dei fifoni è meglio che vi teniate alla larga dalla foresta di Hoia Baciu, in Romania. Spettri e sparizioni terrorizzano chiunque tenti di entrarci. Affrontereste la sfida con l’ignoto?
A cura di Stefania Lombardi
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Adorate i film dell'orrore o siete semplicemente curiosi di scoprire un luogo dove il mistero e la suggestione sono protagoniste? Abbandonate le ambientazioni artefatte o ricostruite perché nel mondo esiste un luogo che la natura ha reso terrificante. Sembra fatto apposta per trascorrere una notte di Halloween da brivido, infatti, questo luogo è definito il “Triangolo delle Bermuda” della Transilvania. Si tratta di una foresta che si trova al confine settentrionale della Romania, alla periferia del comune di Cluj Napoca, nel cuore  della regione della Transilvania. Il solo nome di questa regione già riporta a castelli stregati, vampiri, non morti, lupi mannari eccetera. Chi, infatti, non conosce il temibile conte Dracula che proprio in Transilvania aveva il suo castello.

Ma perchè questa foresta è così terrificante?

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La foresta di Hoia Baciu si estende per 250 ettari ed è stata protagonista di fatti e vicende inspiegabili. Gli abitanti della zona consigliano di non avventurarsi all'interno raccontando storie di presenze maligne. Qualcuno afferma vi risieda il diavolo in persona, altri che gli spiriti di centinaia di persone che lì furono torturate la infestino. Queste storie che ad un primo ascolto sembrano solo leggende tramandate da credenze popolari in realtà nascondono qualcosa di vero tanto che alcune vicende hanno suscitato l'interesse anche di studiosi e biologi.

Tra queste storie da brividi ci sono molte sparizioni, delle quali si è iniziato a parlare dalla metà del novecento. Si narra che chiunque entrasse nella foresta non facesse più ritorno. Una delle stoeri più famose riguarda il pastore scomparso con il suo gregge di oltre 200 pecore. Per giorni gli abitanti dei villaggi limitrofi setacciarono l’aria, ma dell’uomo e dei suoi animali nessuno seppe più nulla. Un’altra storia narra di una bambina che sparì nella foresta per poi ricomparire 5 anni dopo fra lo stupore generale, con gli stessi indumenti e senza il minimo segno di invecchiamento. Un’altra donna scomparve per diverso tempo per poi ricomparire dopo giorni con in tasca una moneta del quindicesimo secolo, ignorando di essere stata via per così tanto tempo.

Per spiegare queste vicende la gente ha iniziato a pensare che esistesse una porta dimensionale nascosta nella foresta. A parte le sparizioni nella foresta di Hoia Baciu si verificano altri fenomeni paranormali. Molte testimonianze, infatti, affermano che entrando nella foresta si è assaliti da una sensazione di malessere con ansia, nausea, capogiri e perfino ustioni sulla pelle. Di questo è stato protagonista il biologo Alexander Sift, morto nel 1993, che dopo aver visitato Hoia Baciu fu vittima di un malore che lo accompagnò per due settimane con febbre e ustioni su tutto il corpo.  o ha trascorso tutta la sua vita a indagare sui misteri della foresta deciso a far luce su quanto accadutogli personalmente. Le sue foto sono una testimonianza incredibile di quello che accade tra gli alberi di quella foresta: bagliori improvvisi nella notte, oggetti volanti non identificati, umanoidi, sagome dai contorni non definiti e alberi senza foglie che crescono in spire ovoidali. Sift ha inoltre provato a dare una spiegazione scientifica al malessere che colpì lui e altri poveri sventurati reduci dalla gita ad Hoia Baciu, riscontrando delle similitudini con un malattia conosciuta come cheratosi Attinica, una malattia cutanea dovuta ai raggi ultra violetti del sole, ed effettivamente alcune rilevazioni hanno riscontrato in certe zone una radioattività superiore a quella prodotta dall’urano naturale.

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