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Il museo del Muro di Berlino: racconti di un’amara storia tedesca

Il muro di Berlino ha segnato la storia di una città, anzi di un continente.Nel 1989 questo simbolo della divisione tra Est e Ovest veniva finalmente abbattuto, e la sua triste vicenda, insieme alle testimonianze di chi ha vissuto questa crudeltà è fedelmente raccontato nel museo del Muro, presso il famoso Checkpoint Charlie di Friedrichstrasse.
A cura di Stefania Lombardi
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Il muro di Berlino, questo segno indelebile nella memoria, nella storia e nella fisicità della città è stata una triste pagina che ha segnato l'umanità intera. Il 9 Novembre si celebra il suo crollo, quest'anno giunto al 23 esimo anniversario. E' impossibile visitare Berlino e ignorare questa traccia che porta con se il ricordo di un periodo che ha atrocemente diviso in due una città, dividendo famiglie, bloccando strade, una barriera artificiale assurda, che ha diviso una nazione tenendo separate due parti di uno stesso popolo. A 23 anni dalla sua caduta, del muro resta ben poco, una buona parte è stata fatta a pezzi e venduta sulle bancarelle ai turisti, come souvenir; molti reperti ancora intatti sono andati ad arricchire le collezioni di musei sparsi nel mondo. Il pezzo di muro più intatto ed autentico è quello che è ora inglobato nell'area dedicata alla storia del muro di Berlino: il Gedenkstatte Berliner Mauer, conosciuto anche come Sacrario, che include, il monumento, la cappella, le stazioni fantasma e il centro di documentazione per i visitatori. Alcuni pezzi sopravvivono nella zona di Potsdammer Platz, che prende il nome dalla cittadina di Postdam, altri 1300 metri sopravvivono lungo le rive della Sprea e costituiscono la East Side Gallery, oltre a poche altre porzioni superstiti sparse per la città e nel Museo dedicato al Muro. Durante gli anni, artisti provenienti da tutto il mondo armati di bombolette spray hanno decorato ciò che resta del muro con coloratissimi e significativi murales, dei veri inni alla libertà e alla democrazia. Per il resto i turisti devono accontentarsi di passeggiare sopra un muro virtuale, messo in evidenza da una lunga striscia rossa che ne ricalca il percorso.

L'antico posto di controllo del Muro, il Checkpoint Charlie, ha dato il nome al Museo dove  è documentata la storia di questo confine artificiale e le vicende accadute durante la divisione della città; dal 13 agosto, giorno della sua costruzione fino alla sua caduta. La Haus am Checkpoint Charlie nacque giusto due anni dopo che fu innalzato il Muro, ovvero nel 1963.  Fu iniziato 50 anni come una sorta di isola di libertà, in questo edificio posto proprio di fronte alla frontiera, oggi è ricco di storie drammatiche e commoventi, che tengono ancora viva la memoria su un fatto così crudele che ha diviso l'Europa.

Il museo del muro – Haus am Checkpoint Charlie
Informazioni utili
Storia del Muro

checkpoint charly

La foto è di Edwin

Il museo del muro – Haus am Checkpoint Charlie

Le vicende del Muro sono raccontate nel Museo Casa al Checkpoint Charlie, che mostra un'esposizione permanente sulla storia del Muro di Berlino e sulla lotta internazionale per i diritti umani. Poco dopo la costruzione del Muro, John Kennedy, allora presidente americano, ordinò la creazione di tre posti di frontiera tra Berlino Est ed Ovest; il più noto di tutti è Checkpoint Charlie. Questo punto di passaggio è stato oggetto di molti film e romanzi di spionaggio e venne rimosso nel giugno del 1990, quando fu completata del tutto la riunificazione tedesca. Da questo posto di blocco ha preso il nome il museo del muro che si trova accanto al rifacimento dell'ex Checkpoint, e nel quale vengono documentati gli eventi dell'epoca e molti oggetti usati dai fuggiaschi e da chi li aiutava a fuggire. I tentativi di fuga, sia sopra che sottoterra, insieme alle storie dei soldati sono tra le cose più interessanti e forti esposte nel Museo.

All'esterno del museo, è stato ricostruito un pezzo del muro, tutto dipinto di bianco, solo con le croci che ricordano i tanti che hanno tentato l’attraversamento. All'interno del Museo del Muro una gran quantità di foto, testimonianze, documenti illustrano la storia del muro. Alcune foto sono celebri, come quella del soldato che correndo scavalca il filo spinato, il bambino buttato dal quarto piano o il soldato lasciato a morire nella striscia della morte, tutte immagini molto forti e toccanti.

Nel museo è ospitata un'esposizione permanete dal titolo "Il Muro – dal 13 agosto 1961 ai giorni nostri"; si tratta di una mostra che ripercorre tutte le fasi e le vicende che hanno come protagonista il muro. Inoltre nell' Haus am Checkpoint Charlie viene anche mostrata la lotta non violenta internazionale e i movimenti di liberazione nell'Europa centro orientale come anche il movimento di opposizione della DDR. Vengono anche fornite informazioni sullo sviluppo di Berlino da città di fronte a città centrale d'Europa. Alla fine del percorso è presente anche un negozio che vende pezzetti del muro e souvenir a tema. A parte questa parentesi commerciale, il museo è un'appassionante mostra con documentari, foto, oggetti, film e relazioni dove si possono passare ore a leggere, guardare e commuoversi per le atrocità e le storie raccontate.

museo del muro

Foto di Oliver Bruchez

Info utili

Il Museo del muro si trova a Friedrichstrasse 43–45, 10969 Berlino Kreuzberg, è aperto tutti i giorni dalle nove del mattino alle ventidue. Il biglietto di ingresso interno costa 12, 50 euro, per gli studenti 9, 50 euro, per i gruppi di venti persone è previsto un prezzo speciale di 8,50 euro a testa. Per la visita non è necessaria la prenotazione.

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Storia del Muro

Questa barricata fece il suo ingresso nella storia di Berlino nella notte tra il 12 ed il 13 Agosto 1961, con circa ventimila soldati tedeschi che serrarono, in tempi rapidissimi, il confine tra le due Berlino, formando una frattura nella città, interrompendo bruscamente il percorso della metropolitana che collegava Est e Ovest, dividendo famiglie, bloccando strade, che prima erano dello stesso paese. La normalità di una città che era abituata a vivere in una Berlino unita fu fermata da un filo spinato, e da una parete di cemento armato che segna un confine che di naturale aveva ben poco. Dal 1961 al 1989 la città di Berlino fu divisa da questo Muro, una barriera lunga 155 metri, alta 4, la cui funzione era quella di separare la parte occidentale della città tedesca, controllata da Stati Uniti, Regno Unito e Francia da quella orientale filosovietica della Germania Democratica. La Germania occidentale, con gli aiuti del piano Marshall riuscì a risollevarsi dalla distruzione provocata dalla Guerra ed ebbe un notevole sviluppo economico. La parte orientale invece viveva in estrema difficoltà, e per questa differenza di qualità della vita ella qualità della vita centinaia di migliaia di persone hanno cercato di fuggite verso la parte occidentale in cerca di fortuna.

Spostarsi da un lato all'altro della città era impossibile, così la gente divenne prigioniera della sua stessa città, non pochi cercarono di scavalcare la barricata, ma molti purtroppo sono stati iscritti alla lista delle "vittime del muro", non riuscendo a sopravvivere a questo gesto estremo. Pochi eroi spinti dalla volontà di abbattere questa crudele prigionia riuscirono ad oltrepassare il muro, ingegnandosi nei modi più disparati, infatti la necessità aguzza l’ingegno e furono concepite soluzioni all'apparenza improbabili che però ebbero un insperato successo: tunnel sotterranei, una funicolare artigianale tirata tra un palazzo di confine ed il prato oltre il Muro, ma la più spettacolare è la fuga in Mongolfiera di una famiglia, che riuscirono a costruirsi in autonomia tutto l'occorrente, e riuscirono a librarsi in volo fino ad una quota di 2600 metri, dove la contraerea non poteva vederli, ed atterrare oltre il confine raggiungendo così la libertà. Altro tentativo riuscito che è rimasto nella storia è quello di un fuggitivo che con il motorino di una bicicletta costruì un mini-sommergibile con il quale giunse fino in Danimarca attraversando 25 chilometri di Mar Baltico.

muro di Berlino

La foto è di Carolyn

Dal 1961 bisognerà aspettare 28 anni prima di vedere la Germania nuovamente unita. Il 9 Novembre 1989 fu finalmente abbattuto sulla scia del cambiamento nella politica dell'Unione sovietica e del nuovo clima di distensione globale, esponenti del governo della Repubblica Democratica Tedesca annunciarono che i berlinesi dell'Est avrebbero potuto attraversare il confine. A questa dichiarazione migliaia di persone si riunirono ad Est davanti al muro, altre migliaia si diressero ai checkpoint, in attesa di passare dall'altra parte. Di lì a poche ore il sogno dei berlinesi divenne  realtà, e la Germania era di nuovo un'unica nazione. Nei giorni e nelle settimane successive il muro venne distrutto dai martelli e dai picconi dei berlinesi. Questi giorni, furono visti da tutti con grande attenzione, poichè era un evento di fondamentale importanza per la storia del mondo e un'importante traguardo per il diritto alla libertà.

Anche tanti artisti vollero celebrare questo accadimento, come il grande violoncellista russo Rostropovic che improvvisò un concerto davanti al muro, e fu trasmetto da tutte le televisioni del mondo ed oggi è considerato il requiem per il muro e la Guerra Fredda. Il 21 luglio 1990, per festeggiare la caduta del Muro di Berlino, Roger Waters, bassista dei Pink Floyd, ha tenuto in Potsdamer Platz un grande concerto che ha avuto il suo apice durante l’interpretazione della famosa canzone The Wall. Tra i numerosi ospiti di quel concerto c’erano anche gli Scorpions, gruppo rock tedesco autore di Wind of Change, canzone simbolo della riunificazione della Germania. Da allora la capitale tedesca ha cambiato volto pronta a rinascere. La città di oggi è differente, il viaggio in Germania può avere un significato diverso, è una città moderna, festaiola e all'avanguardia, ma non dimentica la profonda ferita che ne ha segnato la storia.

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