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Federica Piersimoni: La città più romantica? Non è Parigi | Vita da travel blogger #1

La nota travel blogger Federchicca, pseudonimo di Federica Piersimoni, condivide con noi le sue esperienze di viaggio più emozionanti. E folli. Come quella volta in Polinesia Francese…
A cura di Angela Patrono
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Federica Piersimoni.
Federica Piersimoni.

Da quando nel 2008 ha deciso di aprire il suo primo blog, Viaggi Low Cost, Federica Piersimoni ne ha fatta di strada. In tutti i sensi. Pioniera dei travel blogger, ha coltivato la sua grande passione per i viaggi condividendo dritte, consigli ed esperienze sulle località più disparate, da New York alle isole tropicali, sfruttando i preziosi canali dei blog e dei social network. Oggi Federica è una delle più famose travel blogger del nostro Paese, sotto lo pseudonimo Federchicca che ha fatto la fortuna del suo popolarissimo profilo Twitter. Ma il successo non le ha impedito di restare una persona alla mano e disponibile, mossa da una grande curiosità e tanta voglia di scoprire. L'abbiamo raggiunta per una chiacchierata in cui ci ha parlato di sé e delle sue esperienze di viaggio.

Dall'apertura del tuo primo blog, sei diventata un punto di riferimento per chi si occupa di turismo, e ad oggi il tuo profilo Twitter è seguitissimo. La più grande soddisfazione come travel blogger in questi anni?

Forse l’ho provata quando sono stata invitata dall’Ente del Turismo delle Isole Vergini. Con me, giornalisti di grandi testate tipo Repubblica e L’Espresso. Ero l’unica blogger e questa per me è stata una grande soddisfazione che mi ha fatto pensare: “Forse qualcosa sta cambiando…”

Pensi che i travel blog stiano cambiando il modo di concepire il turismo? Qual è il futuro delle guide cartacee come Lonely Planet? Verranno rimpiazzate dalle app?

Le guide cartacee sicuramente rimarranno; io stessa le utilizzo ancora quando vado in giro per il mondo. Anzi, ti dirò: uso più le guide cartacee che le app, sono più facili da usare. Tuttavia, io stessa sto progettando delle app turistiche su Viaggi Low Cost. Non dico che le app prenderanno il posto delle guide, ma di certo tra qualche anno andranno di pari passo.

Che consigli daresti a chi vuole intraprendere la professione di travel blogger?

Al giorno d’oggi è abbastanza complicato dare consigli sulla questione. Aprire un blog adesso vuol dire avere idee molto chiare. Nel 2008, quando lo aprii io, era molto più facile, non c’erano delle linee guida da seguire. Oggi, invece, aprirlo e pensare di raggiungere alti livelli è inutile se non si ha un programma preciso. Sinceramente non me la sento di dare consigli; di certo oggi non aprirei mai un blog.

Tuttavia, all’epoca, quella del blog si è rivelata una scelta azzeccata…

Sì, ma non me lo sarei mai aspettato. Avevo il mio lavoro in un’agenzia web, quel blog l’avevo aperto più per passatempo che per altro. Però nei primi 3-4 anni ho scritto tutti i giorni, senza mai mancare all’appello. Questa è stata una fortuna.

Turismo italiano e turismo estero a confronto: cosa abbiamo da imparare dagli altri Paesi?

Decisamente tanto. Quando vado all’estero, l’accoglienza è sempre al primo posto. È sempre il solito discorso, in Italia abbiamo tanta bellezza ma non la sappiamo valorizzare.

Anche i travel blogger piangono: hai mai vissuto momenti imbarazzanti in viaggio? Tipo restare senza soldi?

Non mi è mai capitato di rimanere senza soldi, anche perché avendo un blog di viaggi low cost sono abituata a spendere il meno possibile durante i miei viaggi e soprattutto a farmi un paio di conti prima di partire. Altre esperienze imbarazzanti non mi vengono in mente, se non quella volta all'aeroporto di Bologna in cui, davvero sovrappensiero, sono andata diretta da un signore che era nei pressi del controllo bagagli credendo fosse un dipendente dell'aeroporto per farmi fare il check al biglietto. Il signore invece se ne stava in fila per i fatti suoi con il telefono in mano, e io tranquilla gli porgevo il mio biglietto con tanto di "prego". Una figura imbarazzante a dir poco!

Il momento più pauroso che hai vissuto in viaggio, quello che ti ha messo in circolo un bel po’ di adrenalina?

Il momento più pauroso che ho vissuto è stato certamente in Belgio, un paese che adoro! Una sera tornando in hotel dopo cena mi ero persa, forse vuotamente, non avevo orari né appuntamenti particolari. Così ho chiesto a una coppia di signori quale fosse la strada più vicina per arrivare al mio hotel. Questi mi dissero che potevo andare sempre dritta passando per il parco e poi svoltare a destra per arrivare a "casa". Senza pensarci troppo su, mi sono addentrata nel parco e solo a metà strada mi sono resa conto che forse il parco di notte non era stata una buona idea. Sono andata avanti, vedendo in fondo alla stradina la luce di una strada. Proprio in questo momento sulla mia strada in lontananza sono sbucate due persone rivolte verso di me. Ad un certo punto una è sparita nei cespugli a fianco e io ho avuto la bruttissima impressione che volesse passare da dietro le piante per sbucarmi alle spalle. Ho sentito le gambe cedere. La persona avanti a me ancora mi fissava e io non potevo più tornare indietro, solo proseguire e in fretta. All'ultimo, proprio mentre ero davanti all'uomo che mi sbarrava la strada, ho estratto dalla tasca il telefono e ho fatto finta di parlare. L'uomo davanti a me si è spostato e, inutile dire, io non sono mai più passata in un parco di notte!

La più grande follia che hai fatto in viaggio, invece?

Dato che non sono un'amante dell'acqua, credo che la più grande follia sia stata fare immersione durante un viaggio in Polinesia Francese. So che per certe persone è una cosa normale, ma per me che non l'avevo preventivato dall'inizio del viaggio, trovarmi lì in mezzo all'oceano e dire "sì, lo faccio" è stata una grossa scommessa. Sono scesa fino a quattro metri di profondità, camminando sui fondali senza dimenticare di respirare "bene" nemmeno per un secondo! Ripensandoci, per me è stata una bella follia!

Insieme al tuo compagno Giuseppe, blogger come te – anche se non travel – gestisci BorghiAmo, un blog di viaggi di coppia: qual è il viaggio più romantico che hai fatto con il tuo lui e quali sono per te i posti più romantici del mondo?

Il viaggio più romantico fatto, forse sarà strano, ma è stato quello a Budapest. Ho trovato la città più romantica della nota Parigi, più malinconica, più vera. Le terme, i tramonti arancioni, il gulash a lume di candela, hanno fatto il resto. Consiglio di andarci in inverno, sperando che nevichi per fare le terme all'aperto in un'atmosfera surreale. Come città romantiche devo dire forse una banalità, se si ha voglia di fare un viaggio a due sono tanti i posti che offrono angoli nascosti. Non per ultima Madrid, che a mio avviso è una città romanticissima.

Qual è il viaggio che ti è rimasto nel cuore e che porterai sempre con te?

Il viaggio che porterò sempre con me è la giornata trascorsa a Knokke, nel nord del Belgio. Sabbie lunghe e bianche, i bambini che vendono frisbee sulla spiaggia, un panino mangiato di fretta e il vento tra i capelli. Quello è stato un giorno che ricordo come se fosse ieri e vorrei non dimenticare mai.

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