413 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’aereo ritarda? Per il rimborso attenti a quando viene aperto il portellone

Dopo le tre ore scattava il diritto al rimborso, ma Germanwings contestava che erano passate “soltanto” 2 ore e 58 minuti. E il tempo per parcheggiare il velivolo?
A cura di Danilo Massa
413 CONDIVISIONI
Il calcolo orario per il rimborso deve tener conto del parcheggio del velivolo e dell'apertura del portellone.
Il calcolo orario per il rimborso deve tener conto del parcheggio del velivolo e dell'apertura del portellone.

Non si raggiunge un posto per restare a bordo di un aereo e, dunque, si è realmente giunti a destinazione solo nel momento in cui diventa possibile mettere i piedi a terra. Questa, in estrema sintesi, la motivazione della sentenza della Corte di giustizia europea, con cui l'Europa ha condannato di fatto la compagnia Germanwings a pagare il rimborso del biglietto aereo per un ritardo di tre ore su un volo da Salisburgo, in Austria, a Colonia/Bonn, in Germania. La controversia è nata proprio dal calcolo delle ore di ritardo, dal momento che l'aereo della compagnia tedesca con 2 ore e 58 minuti di ritardo. Ci sono voluti cinque minuti per arrivare al parcheggio ed aprire il portellone. Un passeggero ha dunque preteso il rimborso di 250 euro previsto per le tre ore di ritardo, ma il vettore low cost ha contestato i due minuti di anticipo sul limite massimo previsto per il risarcimento. E qui entrano in gioco i cinque minuti per aprire il portellone. La Corte ha osservato che:

La situazione dei passeggeri non cambia sostanzialmente né quando le ruote dell’aereo toccano la pista di atterraggio, né quando l’aereo raggiunge la posizione di parcheggio, dato che essi continuano ad essere soggetti, nello spazio chiuso in cui si trovano, a diverse limitazioni. È solo nel momento in cui i passeggeri sono autorizzati a lasciare il velivolo, e in cui è dato a tale scopo l’ordine di aprire i portelloni dell’aereo, che i passeggeri cessano di subire tali costrizioni e possono in linea di massima riprendere le loro attività abituali.

La sentenza della Corte di giustizia europea rappresenta un precedente che chiamerà compagnie aeree ed hanler (le società che gestiscono i servizi aeroportuali) ad uniformarsi. Le stesse responsabilità sui futuri ritardi potrebbero coinvolgere altri attori degli scali aeroportuali in rimandi particolarmente complessi. Escluse le responsabilità di gestione dell'aeroporto di partenza, i ritardi possono registrarsi dopo l'atterraggio anche per disservizi o rallentamenti dei servizi aeroportuali in loco. Tuttavia sarà sempre possibile, per la compagnia aerea, rivalersi per vie giudiziarie sugli handler. Una possibilità che per Aldo Bevilacqua, segretario generale delle associazione delle compagnie Assaereo, non è così scontata, dato che, come ha riferito al Corriere della Sera, "contenziosi con gli handler non mancano neanche ora. Ma quando l’handler dello scalo è uno solo come si può rifarsi su di esso senza subirne le conseguenze?".

[Foto in apertura di Braden Kowitz]

413 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views