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Le sculture erotiche dei templi di Khajuraho in India

Coppie allacciate in pose acrobatiche, donne sensuali scene erotiche. Sono le sculture rappresentate nei templi di Khajuraho che suscitano stupore in un’India mistica e religiosa,
A cura di Stefania Lombardi
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Khajuraho. Foto da Flickr
Khajuraho. Foto da Flickr

Molto spesso durante i viaggi, soprattutto in paesi in cui la religione è molto forte e radicata, non si fa altro che passare da un monumento all'altro, e a volte anche annoiandosi un po'. La bellezza estetica dei monumenti di culto affascina e rapisce, ma qualche volta può stancare chi non è veramente appassionato. Nel luogo di cui parleremo, invece, di certo non vi annoierete, almeno per la curiosità che suscita. Siamo in India, un luogo dove ogni villaggio e paese ha una dozzina di santuari, monumenti, moschee e mausolei. Il sito di cui parleremo è Khajuraho, una piccola cittadina situata nella parte alta del Madhya Pradesh. La città è diventata celebre per un complesso di templi induisti che tra le sculture mostrano una simbologia particolare.

I templi erotici
Le sculture del sesso
Come arrivare

I templi erotici

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Il sito di Khajuraho, entrato nella lista di Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1986, comprende diversi gruppi di templi, alcuni induisti e altri, più piccoli, gianisti, che sono sopravvissuti a circa mille anni di intemperie e oggi sorgono in diversi punti della città. Una visita accurata ai templi di Khajuraho richiede almeno un paio di giorni. Ci sono tre gruppi di templi, sono 25 in tutto: i principali e meglio conservati sono quelli occidentali, il gruppo orientale ha tre santuari di atmosfera jainista e quello meridionale, il più lontano, un paio di templi. Il complesso di templi più famoso, e l’unico per cui si paga l’ingresso, è quello occidentale, il Western Group of Temples. Qui ci si trova circondati da una decina di templi in pietra arenaria le cui pareti, esterne e interne, sono scolpite in modo minuzioso con scene di vita quotidiana. Lungo le pareti ci sono raffigurate donne che si pettinano i capelli, un musicista che suona un tamburo, contadini che spingono carri, e un uomo in una posizione particolare …con un cavallo. Ecco, è proprio questo di cui parlavamo. I templi di Khajuraho sono, infatti, noti per le sculture erotiche che li adornano. Pur stando lontane dall'interno degli edifici e dalle divinità, si trovano comunque nella parte esterna del muro interno in quei templi che hanno due cerchie di mura intorno all'edificio.

Già solo la posizione di queste sculture erotiche ha portato molte interpretazioni. Secondo alcuni esse rappresentano il fatto che per giungere al cospetto della divinità si debba lasciare i propri desideri e le proprie pulsioni sessuali all'esterno del tempio. Secondo altri mostrano che la divinità è pura e non è rapita da desideri sessuali. In realtà solo il 10% delle sculture riguardano l'erotismo, ma sono quelle che attirano di più i visitatori. Quando i templi vennero eretti probabilmente veniva accettata la tradizione tantrica, secondo la quale la soddisfazione dei desideri terreni è un passo verso il nirvana. Prima della conquista del Gran Mogol, quando i giovani vivevano in eremitaggio fino al momento in cui diventavano uomini, essi potevano imparare gli usi del mondo studiando le sculture dei templi di Khajuraho ed i desideri terreni che esse ritraggono.

Le sculture del sesso

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Le sculture che si trovano lungo le mura dei templi di Khajuraho sono curate dei minimi dettagli. Ma in particolare cosa mostrano? Le sculture presentano coppie che si uniscono ai piaceri della vita terrena.. anche in forma acrobatica. Questo attira l'attenzione dei visitatori che molto spesso si chiedono, come è possibile fare quella cosa. La maggior parte delle statue  mostra persone impegnate nelle attività di tutti i giorni, dalla vita domestica, al lavoro, alla religione e solo il 10% sono dedicate all'erotismo. Non è chiaro il motivo di così tante scene erotiche in questi templi in particolare, alcuni le attribuiscono al Kamasutra mentre altri credono che semplicemente al tempo della costruzione, tra il 950 e il 1150 D.C., le pratiche tantriche fossero ancora accettate e diffuse, oltre ad essere illustrative per i maschi più giovani in preparazione a diventare uomini.

Le figure erotiche rappresentate sono di tre tipi. Le più grandi e in primo piano sono sono fanciulle sensuali, più piccole sono le coppie di amanti in atteggiamenti intimi e infine ci sono piccoli fregi con le scene più propriamente erotiche, solitamente collocate in alto o in posizioni meno visibili. La coppia di amanti è simbolo di fertilità che si invoca per ottenere un figlio o una buona relazione matrimoniale.

Durante la visita a queste sculture non manca di sentire le risate di turisti giovani, ma spesso anche meno giovani o la pratica di farsi ritrarre in pose blasfeme davanti ad un monumento sacro. In effetti il motivo che spinge i turisti a visitare questo luogo è la curiosità, ma anche la stranezza che deriva dal fatto che opere del genere esistano proprio in India dove oggi tutto ciò che ha a che fare con il sesso è tabù. Khajuraho quindi è un luogo controverso, dove si vede un'India di un migliaio d’anni e ci si rende conto che tutte quelle che sono fatte passare per oscenità sono oggi ed erano ieri, normalità.

Come arrivare ai templi erotici di Khajuraho

Molti voli diretti collegano la cittadina di Khajuraho con Delhi, Agra e Varanasi e da qualche anno vi arriva anche la ferrovia. L’alternativa per arrivare ai templi erotici può essere l’autobus o l’auto privata. I pullman partono da Jhansi, con una strada non proprio agevole ma con un paesaggio rurale incantevole. Sono disponibili tutti i tipi di alloggio e la maggior parte degli hotel si trova a circa un chilometro  dal gruppo occidentale dei templi.

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