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Il Purgatorio a Roma: un museo per le anime che attendono il Giudizio

Le anime dei defunti sono a Roma… in un museo. Nella sagrestia della Chiesa del Sacro Cuore in Prati sono esposti cimeli che provengono da tutta Europa e che contengono messaggi dall’aldilà.
A cura di Stefania Lombardi
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Non un semplice museo, ma una galleria molto particolare è quella che si può visitare nel cuore di Roma. Il mondo delle anime in bilico,  quelle tra infermo e paradiso vivono in queste sale. Il museo del Purgatorio è stato allestito in un locale adiacente la chiesa neogotica del Sacro Cuore Del Suffragio, considerata la Chiesa del demonio. Dalla fine dell'800 a oggi la collezione si è arricchita con nuove testimonianze delle anime che vivono questa condizione ultraterreno. Qui ci sono i segni e le testimonianze delle anime che attendono il Giudizio Universale. Per chi vuole provare un brivido e non ha paura del mistero e dell'ultraterreno una visita a questo museo può essere molto interessante.

Storia del museo
La collezione
Informazioni per la visita

Storia del museo

Il museo del Purgatorio fu fondato alla fine dell'800 per volere del missionario francese Victor Jouet che, a seguito di un misterioso incendio che si sviluppo all'interno della chiesa, prese la decisione di partire per girare l'Europa alla ricerca di testimonianze dell’esistenza ultraterrena dei defunti e dei loro contatti con i viventi. L'incendio in realtà impressionò molto, infatti, il sacerdote ed alcuni fedeli videro tra le fiamme un volto sofferente rimasto poi impresso sulla parete dell'altare. Si crede che questo sia stato un defunto che voleva mettersi in contatto con i vivi come anima in pena e condannato al Purgatorio. Oggi non si vede nulla del genere, ma la figura è visibile in una riproduzione fotografica all'interno delle sale del museo. La storia del museo del Purgatorio è un pò insolita, infatti, la chiesa non è mai giunta ad un pronunciamento ufficiale, anche se Benedetto XV, nei primi anni Venti specificò come l’iconografia del Sacro Cuore in Prati rappresentasse un vero e proprio esempio nel percorso cristiano di espiazione dei peccati.

La collezione

Il missionario francese nei suoi viaggi alla ricerca dell'ultraterreno mise insieme una decina di reperti, poichè le autorità ecclesiastiche ritennero l'altro materiale non comprovato e quindi privo di valenza effettiva. Si tratta di panni, stoffe, tonache, papaline, breviari, camicie da notte e tavolette di legno gelosamente custodite al'interno di bacheche. Questi oggetti narrano le apparizioni dei defunti al cospetto di coniugi ignari. Le prove sono date dalle impronte delle loro mani “marchiate a fuoco”. Le apparizioni sono datate al XVIII e XIX secolo e in almeno un caso furono motivate dalla preoccupazione di una donna belga per la vita dissoluta condotta dal proprio figlio, riconvertito alla fede proprio dalle continue attestazioni materne di una vita ultraterrena, al punto da fondare un nuovo ordine religioso. Il percorso museale si svolge in un'unica sala, tra i reperti più suggestivi segnaliamo: un libro di preghiere, in cui su una pagina è impressa una mano di un defunto; la federa di un cuscino con un'impronta di fuoco di una suora che chiese ad una sua consorella delle preghiere per affrettare il passaggio in paradiso; una tonaca ed una camicia di una suora con delle impronte di un defunto. Un altro oggetto  degno di nota è il libro di devozione di una donna di Rimini, in cui si vedono le impronte di dita lasciate da una sua amica, morta, che le chiedeva messe in suffragio.

Il museo è diventata una destinazione di pellegrinaggi. Tra i vari visitatori ci sono quelli che si guardano intorno superficialmente per pura curiosità, ma ci sono anche persone che si inginocchiano e pregano. Il Museo ci dice che le anime in Purgatorio sono venute dalle loro famiglie e dai loro cari per chiedere preghiere.

Informazioni per la visita

Gli orari per visitare il Museo del Purgatorio a Roma sono: dalle 9 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00.

Il museo si trova nel Rione Prati di Roma, a poche centinaia di metri dal Palazzaccio, e da Castel Sant'Angelo, a poco più di un chilometro dalle fermate della linea A della metropolitana.

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