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Sartiglia di Oristano, cavalieri e maschere per il Carnevale sardo

Uno dei Carnevali più spettacolari e suggestivi d’Italia è quello sardo. Cavalieri indossano maschere, salgono a cavallo, impugnano la spada ed iniziano la loro corsa per infilzare la stella mentre la folla urlante li acclama. E’ la Sartiglia di Oristano che andrà inscena dal 7 al 9 febbraio nell’ultima domenica del Carnevale.
A cura di Stefania Lombardi
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Audaci cavalieri si sfidano in una battaglia a colpi di spada. Non si tratta di un ritorno al passato o di un film in costume, ma tutto questo accade davvero alla Sartiglia di Oristano. Un Carnevale di origini antichissime, che pare derivi dai Crociati. L'ultima domenica ed il martedì del Carnevale la città si tuffa nel passato è diventa il palcoscenico di una giostra medioevale nella quale si svolge una corsa equestre all'anello, che viene raggiunto dai cavalieri dopo un percorso tra le strade della città. Gli uomini a cavallo devono infilzare la stella metallica con la spada, tra il tripudio della folla che assiste festante all'evento. La manifestazione, quest'anno prevista per il 7 ed il 9 febbraio, è molto sentita in Sardegna, ed è un'occasione speciale per vivere le antiche tradizioni, ammirare le coraggiose ed emozionanti coreografie sui cavalli e visitare la Sardegna del sud.

Programma e rituali della festa
Prezzi e biglietti
Come arrivare ad Oristano

Programma e rituali della festa

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[Foto di Luca Porcu]

La Sartiglia di Oristano ha un'origine antichissima, infatti è stata introdotta in Sardegna tra il 1500 ed il 1600. In origine aveva l'obiettivo di fermare le sanguinose lotte tra nemici, che approfittando del Carnevale, usavano mascheramenti per colpire gli antagonisti e non essere riconosciuti tra la confusione della festa. Per ovviare a questa pratica atroce ad Oristano si decise di istituire un torneo equestre, che provava l'abilità dei cavalieri, così da riconoscere il più forte ed umiliare il nemico senza bisogno di spargimenti di sangue. Oltre a questo significato, la giostra era anche uno spettacolo in onore dell'imperatore, che ammirava i cavalieri pronti a tutto pur di strappare un applauso al sovrano. Il gioco consisteva nel riuscire ad infilzare con una spada un anello, che successivamente è stato sostituito da una stella. Il compito di organizzare la corsa fino all'epoca medievale è stato affidato alla corporazione dei Contadini o Gremio, che hanno come protettore San Giovanni Battista. Oggi sopravvivono solo tre Gremi, quello di San Giovanni, quello dei Falegnami, che hanno come patrono San Giuseppe Lavoratore e quello dei Muratori, con protettrice Santa Lucia.

Il percorso che i cavalieri seguivano è rimasto nei secoli invariato, parte dalle carceri di piazza Manno e prosegue fino a via Duomo, attraversa una curva di fronte alla chiesa di S. Francesco per poi continuare in via S. Antonio fino all'incrocio con la via Cagliari. Quest'anno la festa andrà in scena il 7 ed il 9 febbraio seguendo i rituali di un tempo. La giostra è posta sotto il comando di Su Componidori, che viene investito dal presidente del Gremio, nel giorno della Candelora. La festa ha inizio alle 10:00 del mattino, quando il gruppo dei tamburini e dei trombettieri attraversano la città ed un araldo dà lettura del bando della Sartiglia, invitando il popolo ad assistere alla giostra. Un rituale molto sentito della festa è la vestizione del cavaliere, che viene eseguito alle 12:00. Il cavaliere prescelto viene fatto salire su un tavolo, trasformato in un altare con fiori e decorazioni. La cura degli addobbi è dell'Oberaju Majori e da quanti collaborano col Gremio, mentre il cavaliere viene vestito dalle Massaieddas, delle fanciulle vestite con abiti d'epoca guidate dalla più anziana Massaia manna. Questo rituale avviene nel silenzio più assoluto e con estrema calma.

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 [Foto di Vincenzo_1949]

Il vestiario del capo della corsa consiste in una camicia ricca di sbuffi e pizzi, il gilet, un'ampia cintura in pelle, un cilindro nero e una maschera che incornicia il viso grazie ad una fasciatura di seta. Dopo essere stato vestito con cura, il cavaliere prescelto viene fatto salire a cavallo, e non dovrà toccare terra fino alla fine della giornata quando avverrà la svestizione. Entrato in scena il cavaliere reca in mano un fascio di pervinca avvolto in panno verde su cui è innestato un doppio mazzo di viole, simbolo di primaverile fecondità che gli servirà per benedire la folla tracciando nell'aria il segno della croce. La giostra inizierà intorno alle 13, ed accanto al capo della corsa ci saranno su Segundu e su Terzu Cumpoi che lo scortano per tutto il percorso fino a raggiungere Sa Sea Manna, Via Duomo, dove è sospesa la stella all'altezza del cavaliere a cavallo. Il capo corsa vi passa sotto tre volte, incrociando la spada con il suo aiutante di campo.

Su Componidori aprirà la corsa alla stella e poi toccherà ai suoi vice e infine a quanti riceveranno dal capo corsa la spada. La tradizione vuole che dal numero delle stelle infilate derivi un presagio sul raccolto. Alle 16:00 si svolgono le Pariglie, un momento molto scenografico, in cui i cavalieri si esibiscono in acrobazie a cavallo. Dopo questo spettacolo la Sartiglia potrà essere dichiarata conclusa e si procederà con la svestizione del su Componidori, che da quel momento in poi può rimettere i piedi a terra. La festa poi continua tutta la notte, bevendo vernaccia e mangiando i dolci della tradizione.

Prezzi e biglietti

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[Foto di Steci]

I biglietti per partecipare alla Sartiglia di Oristano sono acquistabili sia on line che alla sede della Fondazione organizzatrice dell'evento. Per agevolare la partecipazione dei turisti che si trovano in Sardegna un certo numero di biglietti sono riservati a loro mentre sono stati aboliti i biglietti omaggio per politici e autorità. Il prezzo dei biglietti varia a seconda della posizione che si sceglie, infatti sono disponibili logge che sono indicate con le lettere dalla A ad M e anche dallo spettacolo a cui si vuole assistere. La tribuna A è quella che ha il prezzo più elevato e da una visuale più completa. Un biglietto per assistere alla Corsa della stella in questa tribuna costa 30 euro, mentre se si scelgono le tribune minori il prezzo scende fino a 10 euro. Il consiglio è di prenotare in fretta altrimenti si rischia di trovare solo i posti peggiori. La corsa della Pariglia è visibile dalla tribuna D fino a quella L ed il prezzo varia dai 25 ai 40 euro.

Come arrivare ad Oristano

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[Foto di ValeriaRandazzo]

Per arrivare ad Oristano dalle città della penisola il mezzo più comodo è l'aereo. L'aeroporto più vicino dove è consigliabile atterrare è quello di Cagliari-Elmas, l'aeroporto di Oristano invece non è servito da voli di linea. Da Cagliari i collegamenti con Oristano sono molto frequenti ed il treno risulta il mezzo più comodo. Per un viaggio più pratico all'arrivo in aeroporto si può pensare di noleggiare un auto. Ad Oristano si arriva tramite la strada statale 131, principale arteria di comunicazione tra il nord e il sud dell'isola, che dista da Cagliari circa un'ora di tragitto. Se viaggiate in auto per evitare ritardi, è meglio raggiungere la città di Oristano alla mattina. Infatti la festa richiama molto pubblico e la viabilità è bloccata anche a causa della chiusura al traffico di molte strade centrali. Se viaggiate in auto, nelle zone limitrofe del centro storico sono presenti molti parcheggi in cui poter lasciare il proprio mezzo e raggiungere agevolmente a piedi la zona dell'evento.

[Foto principale di Vincenzo_1949]

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