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Le sistemazioni peggiori tra alberghi e villaggi d’Italia secondo Trip Advisor

Anche per il 2010 Trip Advisor pubblica la classifica dei 10 posti assolutamente da evitare per alloggiare in vacanza: primo posto, un villaggio in Sardegna.
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worst hotel

Il sito Trip Advisor si rivela sempre come una delle fonti più affidabili per i turisti italiani: dal momento che si basa sulle impressioni e le esperienze di prima mano degli utenti, chiunque può contribuire per segnalare i posti migliori da visitare e gli alberghi più confortevoli.

Non ci sono però solo corone d’alloro: i viaggiatori condannano apertamente gli albergatori che gli hanno fatto vivere esperienze da incubo, e sulla base dei loro commenti il sito stila la classifica dei 10 peggiori hotel d’Italia. A parte i servizi, il metro principale resta sempre la (mancata) pulizia e la fatiscenza della struttura.

Quest’anno al primo posto il Porto Ainu di Budoni in Sardegna, a cui un utente ha addirittura fatto causa. Sul podio si piazzano il Repubblica Hotel di Roma, e La Pace Hotel di Tropea. La capitale ritorna in quarta posizione con il Nizza, vincitore della scorsa edizione (la cattiva pubblicità gli avrà giovato?), e a seguire con l’Hotel Center 2 che entra in gioco prepotentemente conquistandosi un lodevole quinto posto.

A seguire di nuovo la Sardegna, con il villaggio Gioca in Birdi di Aglientu, mentre al settimo posto si piazza l’hotel Terme Parco Eco di Ischia. L’ottavo posto se lo aggiudica il Rubino di Roma, per cui addirittura un utente sostiene che l’unica differenza nel dormire in strada sta nei 120 euro della doppia. Segue in nona posizione il Parc Hotel Blanc et Noir di Roma (ancora!). Chiude la classifica il Concorde Hotel di Firenze, definito “un ricovero per senza tetto”.

Il Porto Aiunu si aggiudica la seconda posizione persino nella classifica dei 10 peggiori d’Europa, battuto dal Grosvenoor di Blackpool, Inghilterra. Negli Stati Uniti la palma se l’aggiudica l’Heritage Marina di San Francisco, California.

I gestori degli hotel lamentano la cattiva pubblicità sostenendo che Trip Advisor sia colpevole di non verificare l’autenticità dei commenti pubblicati: diffamazione, insomma. Ma a sostegno della loro rabbia, i visitatori del sito pubblicano spesso interi book fotografici per testimoniare le loro esperienze negative. Gli albergatori sono avvisati.

Giuseppe D’Angelo

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