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Viaggi underground: le più grandi strutture sotterranee del mondo

Maestose cattedrali sotterranee, situate a centinaia di metri sotto terra e scavate esclusivamente… nel sale! Ecco dove la storia, l’arte e l’architettura si incontrano e creano delle meraviglie da lasciare a bocca aperta.
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Cattedrali sotterranee

Fin da quando l'uomo ha messo piede sulla Terra ha cercato una via verso il basso. No, non è una metafora dantesca relativa agli inferi. Mentre le grandi città si sviluppavano in superficie, altre invece nascevano parallelamente sottoterra. Pensiamo ad esempio alle città sotterranee della Cappadocia. Questa ossessione per il sottosuolo è rimasta nei secoli: in Italia non si contano le città in Italia che custodiscono una realtà parallela nelle proprie viscere: dai grandi capoluoghi (Napoli, Torino) ai piccoli centri (Osimo, Camerano). Questo spirito underground non appartiene però solo al passato: in Australia gli abitanti della città sotterranea di Coober Pedy vivono tutt'ora lontani dalla luce dalla sole.

Naturalmente si scava anche per altri motivi: l'intera crosta terrestre è stata bucherellata per fondamenta di edifici, metropolitane, reti fognarie ed estrazioni minerarie. Ed è qui che vogliamo soffermarci. Portandovi in alcune delle più maestose strutture sotterranee mai create dall'uomo. Quello che vi mostreremo ora vi farà impallidire. Perché non solo queste sono la sconvolgente testimonianza di cosa possono creare arte e tecnica se unite assieme. Ma anche perché questi capolavori architettonici hanno alle spalle secoli di storia. E tutto ruota attorno a uno dei composti più comuni che si possano trovare sulla faccia della Terra. State a vedere.

Miniera di sale di Wieliczka, Polonia

Miniera di sale di Wieliczka, cattedrale

Foto di teachadlearn

Una delle meraviglie segrete della Polonia è anche uno dei luoghi turistici più visitati al mondo. Nonostante ciò resta quasi del tutto sconosciuto a noi occidentali, ma tra gli abitanti dell'est europeo è tra le attrazioni più popolari che esistano, con oltre un milione di visitatori l'anno. Le miniere di sale di Wieliczka, situate a 15 km da Cracovia, sono la testimonianza più impressionante di quella che era una delle fonti economiche più redditizie della Polonia secoli addietro. Oggi non si estrae più da Wieliczka, e nonostante ciò questo  luogo continua ad essere un'inesauribile miniera per il turismo, se ci consentite il gioco di parole. Ma cos'ha di così speciale questo posto?

Le miniere sono state create nel XIII secolo, e sono state operative per molti secoli. Durante questo lungo periodo i minatori hanno pensato bene di rendere più gradevole il luogo dove passavano la maggior parte della loro giornata. E lo hanno fatto scolpendo sculture, bassorilievi, incisioni e decorazioni di ogni tipo. Ma non si sono limitati solo a quello. La religione come al solito è il principale motore delle edificazioni più imponenti, ed è per questo che i devoti minatori si sono dedicati alla costruzione di una vera e propria cattedrale sotterranea.

Miniera di sale di Wieliczka, Ultima Cena

Foto di zsoolt

Discendere in questo luogo è come intraprendere un viaggio nel fantastico. Al di fuori non si direbbe: l'edificio di accesso alla miniera è tra i più normali che si possano incontrare. Basta entrarvi per cambiare idea. Una scalinata di 378 gradini porta 327 metri sotto terra. Il primo spettacolo a cui si assiste è proprio quello della cattedrale: un enorme androne con un pulpito in fondo e riccamente decorato con sculture mistiche e religiose. Il particolare più impressionante sono i lampadari, realizzati tramite un processo di dissolvimento e cristallizzazione del sale stesso che gli ha dato un aspetto simile al vetro.

Oltre alla cattedrale si trovano anche tre cappelle di cui una dedicata a Santa Kinga, patrona della Polonia. E addirittura un lago sotterraneo, illuminato mediante elettricità e candele. Tra i bassorilievi si può apprezzare il rifacimento dell'Ultima Cena di Leonardo. Ma non è solo lo spirito cattolico che ha illuminato i minatori. Alcune sculture hanno una vena umoristica, come quella che si rifà a Biancaneve e i sette nani. Dove i nani naturalmente rappresentano i minatori stessi e la loro "felicità" nell'andare al lavoro, sapendo di dover passare un'intera giornata avvolti dal calore del sottosuolo. Sarà per questo che un'altra scultura è un drago cinese dall'aspetto minaccioso che li sorveglia, come a simboleggiare costantemente le temperature che li accompagnavano durante le ore di duro lavoro.

Miniera di sale di Wieliczka, lago sotterraneo

Foto di Dino Quinzani

Come dicevamo questa miniera è poco conosciuta al di fuori dei paesi dell'Europa orientale. Ma in realtà nel corso dei secoli ha avuto molti visitatori illustri: da Copernico a Goethe, da Chopin a Baden-Powell. E, in tempi più recenti, Bill Clinton e Karol Wojtyła. Le loro firme sono tutte visibili nel monumentale libro degli ospiti che ha accompagnato l'attrazione turistica nei secoli. Non è un caso che l'intero sito sia un Patrimonio dell'Umanità Unesco, assieme alla miniera di sale di Bochnia, la più antica del mondo. Peccato che dell'intera estensione di 287 km solo l'1% è visitabile dai turisti: e anche così è straordinario.

Salina Veche di Slănic, Romania

Meno impressionanti della miniera di Wieliczka da un punto di vista decorativo, ma altrettanto maestose se non di più: le miniere di sale di Slănic sono anche un'opera molto più recente. Risalgono infatti al 1938, e l'estrazione del sale si è svolta tra il '43 e il '70. Le miniere sono state sviluppate su due livelli, chiamati Unirea and Mihai. Entrambi posseggono una serie di camere di vaste dimensioni, dove l'altezza tra il suolo e il soffitto è di 32 metri. La sensazione di vastità è aumentata ulteriormente dal vuoto assoluto che regna in queste camere. Come detto, non ci sono decorazioni di nessun tipo. Anche se qua e là sono stati piazzati vari tipi di sculture, come i busti di Decebalo e Traiano nella camerata denominata Salone della Genesi, che è un vero e proprio museo del sale.

Salina Veche, Romania

Foto di Diana

Il motivo per cui queste miniere hanno un forte richiamo sui turisti è la presunta purezza dell'aria che si respirerebbe all'interno di quello che è un microclima tutto particolare: una ventilazione naturale, una temperatura costante di 12° C tutto l'anno, un'umidità al di sotto della media percentuale di superficie e un ambiente ricco di aerosol. Per questo motivo molti si recano qui per il trattamento di malattie respiratorie, mentre un'area è esclusivamente dedicata alla cura del cancro ai polmoni. Alcune aree sono dedicate all'intrattenimento, e si trovano giostre per bambini e tavoli da ping pong. Addirittura la miniera di Mihai dagli anni '70 ha ospitato numerose competizione di aeromodellismo: in quelle occasioni l'accesso al pubblico è stato reso gratuito.

Cattedrale di sale di Zipaquirá, Colombia

Cattedrale di sale di Zipaquirá, Colombia

Foto di Jimmy Baikovicius

Una storia più recente, ma non meno ordinaria, è legata a quella di questa grande cattedrale sotterranea: ancora una volta l'industria del e il fervore cattolico hanno dato vita a un'opera monumentale. E in un paese come la Colombia tirare in ballo il cattolicesimo è un invito a nozze. Tanto è vero che lo status di cattedrale non è ufficialmente riconosciuto, dal momento che la chiesa non ha nessun vescovo. Il titolo serve solo ad attirare i turisti, puntando l'attenzione sulla maestosità dell'opera. Ma per quanto si tratti di una creazione recente del nostro secolo, il sito ha in realtà profonde radici storiche. La popolazione pre-colombiana dei Muisca conosceva e sfruttava le miniere di sale già nel V secolo a.C., e anzi il suo commercio era una delle loro principali attività economiche.

La creazione della cattedrale risale al 1950, ma aveva già avuto un precedente pioneristico: nel 1932 i minatori avevano infatti realizzato un santuario sotterraneo dove recarsi per le preghiere mattutine prima di andare al lavoro. In seguito venne avviato il grande progetto di costruzione che si concluse nel 1954. La cattedrale fu dedicata a Nostra Signora del Rosario, patrona dei minatori. Era costituita di tre navate, dove trovavano luogo un'enorme croce blu, le stazioni della Via Crucis e una cappella dedicata alla Madonna con una statua della Vergine. Quest'opera di proporzioni epiche doveva però i suoi meriti alle antiche gallerie scavate dai Muisca stessi, che vennero sfruttate in parte. Un notevole incontro di ingegneria moderna e antica.

Cattedrale di sale in Zipaquirá, Colombia - navata centrale

Foto di Vero Villa

Purtroppo la cattedrale fu ricavata all'interno di una miniera attiva, e a causa di problemi strutturali nel 1990 ne venne disposta la chiusura, per la salvaguardia dei pellegrini. Proprio per non perdere quello che era un luogo simbolo della Colombia, venne avviato un progetto per la costruzione di una nuova cattedrale. Questa venne realizzata 61 metri più sotto e inaugurata cinque anni dopo. La nuova chiesa comprende 14 cappelle con le stazioni della Via Crucis, tre navate con le copie in marmo della Creazione di Adamo e della Pietà di Michelangelo, e la struttura più imponente di tutte: un'immensa cupola, assolutamente straordinaria per la sua collocazione.

La Cattedrale di Sale di Zipaquirá è unanimemente ritenuta un gioiello dell'architettura colombiana, e ne fu promossa la candidatura per le nuove sette meraviglie del mondo. La chiesa ogni domenica riceve 3.000 pellegrini. Ma riceve ancora più turisti, che affrontano un viaggio di 49 km dalla capitale Bogotá per ammirare questo capolavoro di ingegneria. Che fa parte di un più ampio complesso denominato Parco del Sale: un'area protetta di 32 ettari, che educa i visitatori ai danni causati dall'estrazione mineraria e a come coniugare una delle più antiche e redditizie industrie del paese con la preservazione del territorio. Il parco istruisce i turisti, arricchendone la cultura. L'immensa cattedrale sotterranea li meraviglia, nutrendogli lo spirito. Ma sicuramente una delle cose che ricorderanno più di tutte è il fatto che durante il tour si possono leccare le pareti di sale. E assaggiare in un colpo solo la storia, l'arte e l'ingegno umani.

[In apertura: foto di Dino Quinzani]

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