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Cosa vedere a Chiusi, l’affascinante città etrusca

L’eco del passato riecheggia con potenza a Chiusi, incantevole cittadina in provincia di Siena. Se siete appassionati di archeologia, questo è il luogo che fa per voi: la città conserva innumerevoli testimonianze di origine longobarda, romana e soprattutto etrusca. Ecco cosa vedere nella località toscana.
A cura di Angela Patrono
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Veduta dalla Torre campanaria di Chiusi
Veduta dalla Torre campanaria di Chiusi

Situata nel sud della Toscana, la cittadina di Chiusi sorge in tutta la sua antica bellezza. Questa perla della Val di Chiana è nota per custodire importanti vestigia del passato. Un luogo sospeso nel tempo dove ritrovare tracce fondamentali della nostra storia: tra il VII e il V secolo a.C. la città fu un importante dominio etrusco insieme a Perugia e Volterra. La località è comodamente raggiungibile in treno dalle principali città del Centro Italia: la stazione di Chiusi-Chianciano Terme è perfettamente collegata con Roma, Firenze e Bologna.

Sarcofagi al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi
Sarcofagi al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi

Ma da dove partire per esplorare questo gioiello? Tappa fondamentale è il Museo Nazionale Etrusco. Istituito nel 1871, fu inaugurato nel 1901. Al suo interno custodisce importanti reperti rinvenuti nel territorio e risalenti all'Età del Bronzo, del Ferro, ma anche di età ellenistica, romana, longobarda. La parte del leone, ovviamente, spetta alla produzione etrusca. Tra i pezzi forti della collezione spicca il sarcofago in alabastro di Larth Sentinate Caesa, proveniente dalla Tomba della Pellegrina. Per il resto, canopi, urne e sarcofagi, vasi dipinti, statuette votive, sembrano parlarci di un tempo remoto la cui eco è giunta intatta fino a noi. Un viaggio tra incanto e meraviglia dove ogni elemento racconta la sua storia, tra bassorilievi con mostri marini e scene mitologiche dipinti su ceramica. In biglietteria è possibile usufruire anche di un tablet gratuito che offre al visitatore preziose informazioni su ogni reperto.

Sarcofago di Larth Sentinates Caesa
Sarcofago di Larth Sentinates Caesa

Sempre al museo si può prenotare una visita guidata alle tombe etrusche, meta indispensabile per immergersi nel vivo della storia. Assieme a una guida esperta potremo iniziare un'esplorazione sotterranea che ci porterà a scoprire i segreti e le usanze cerimoniali del popolo etrusco. La tomba più celebre è la Tomba della Scimmia, decorata con pitture murali di acrobati, lottatori, danzatori e suonatori di flauto, mentre legata al guinzaglio fa bella mostra la scimmia da cui prende il nome il luogo. La Tomba della Pellegrina costituisce un esempio di sepoltura familiare risalente all'età ellenistica, con interessanti sarcofagi e urne ricche di decorazioni. Nella camera in fondo i coperchi sollevati stanno a indicare il trafugamento di preziosi reparti da parte di vandali e tombaroli. La Tomba del Leone, invece, presenta un soffitto a cassettoni, mentre sulle pareti rimangono tenui residui di antiche decorazioni svanite nel tempo.

Per proseguire l'itinerario sulle tracce degli Etruschi, potete optare per una visita al Museo Civico di Chiusi "La Città Sotterranea". Si tratta di un suggestivo percorso che consente di addentrarsi nelle viscere dell'antica Chiusi, ammirando il sistema idraulico etrusco fatto di cunicoli per raccogliere l'acqua piovana con un "laghetto" situato a 25 metri di profondità. L'itinerario si snoda in 140 metri di gallerie ipogee che racchiudono l'unica esposizione in Italia interamente dedicata all’epigrafia funeraria etrusca, tra urne cinerarie, lapidi e sarcofagi.

Concattedrale di San Secondiano - Foto Wikipedia
Concattedrale di San Secondiano – Foto Wikipedia
Il finto mosaico di Arturo Viligiardi
Il finto mosaico di Arturo Viligiardi

Il principale edificio di culto a Chiusi è la Cattedrale di S. Secondiano, una delle più antiche chiese toscane. Costruita dal vescovo Florentino, risale al VI secolo, tuttavia la facciata in travertino dell'architetto senese Giuseppe Partini è di fine Ottocento. Ispirata alle antiche basiliche paleocristiane, presenta una pianta a tre navate con archi a tutto sesto. Le colonne della facciata provengono dal tempio di Venere sull'omonimo colle, mentre le 18 colonne nella navata centrale provengono da ville romane e sono contrassegnate da stili differenti. L'interno ospita affreschi del pittore senese Arturo Viligiardi, noto per aver adoperato la tecnica del "finto mosaico": il colpo d'occhio è davvero impressionante e sembra davvero di ritrovarsi davanti a un mosaico in stile bizantino. Il Museo della Cattedrale accoglie dipinti, reperti archeologici, reliquiari e 22 codici miniati. Presso il Museo si possono prenotare visite alla Catacomba di Santa Mustiola e di Santa Caterina, visite sotterranee ideali per immergersi nel contesto paleocristiano.

I fori della cisterna alla fine del Labirinto di Porsenna
I fori della cisterna alla fine del Labirinto di Porsenna

Dal Museo della Cattedrale parte il Labirinto di Porsenna. Si tratta del percorso che, secondo la tradizione, condurrebbe al leggendario sarcofago di Porsenna, il lucumone, ovvero il re etrusco che riuscì nell'impresa di conquistare Roma. Sul suo conto si tramandano numerosi racconti che testimoniano le sue prodezze e la sua abilità in battaglia. Secondo una leggenda di origine medievale, il sarcofago di Porsenna sarebbe stato trainato da 12 cavalli d'oro e custodito da una gallina d'oro e 5.000 pulcini d'oro.

Portato alla luce dopo un lavoro di scavo durato 17 anni e condotto da volontari, il labirinto è esplorabile tramite visita guidata di 20 minuti. Percorrere il labirinto si rivela un'avventura emozionante per tutta la famiglia. Assieme a una guida competente attraverseremo un dedalo di cunicoli sotterranei, parte del sistema idrico di epoca etrusca che conducono a una cisterna del I secolo a.C. posta sotto il campanile della Cattedrale. In corrispondenza del pavimento di Piazza Duomo sono ancora presenti i fori che permettevano di attingere acqua piovana. Punto di arrivo del percorso è la Torre campanaria. Inizialmente nata come torre difensiva nel XIII secolo, divenne il campanile della chiesa nel Cinquecento. Salendo tutti i gradini è possibile avere una splendida vista a 360 gradi sulla Val di Chiana, con il lago di Chiusi e il Trasimeno sullo sfondo.

Altre chicche imperdibili nel centro storico sono il Teatro Mascagni, la Chiesa di Santa Maria Novella e la Chiesa di San Francesco a unica navata in stile gotico romano, con diversi affreschi di pittori del XVI secolo. In centro si trova anche una colonna romana con stemma mediceo del 1581 collocata in occasione della visita del Granduca Francesco I.

Se aspirate al contatto con la natura incontaminata, troverete occasione per rilassarvi sul Lago di Chiusi. Questa oasi di tranquillità si trova a pochi chilometri dal centro abitato. Si tratta di un lago piccolo e poco profondo, circondato da uliveti e vigneti. Lo scenario perfetto per concedervi un momento di quiete, degno suggello del vostro viaggio a Chiusi.

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