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Piramide Cestia: un monumento misterioso di Roma

Anche se può sembrare strano a Roma c’è una Piramide in stile Egizio. E’ l’unica sopravvissuta sul territorio dell’Urbe, e rappresenta una presenza abbastanza insolita. Vi starete chiedendo come mai questa struttura si trova a Roma? In questo articolo vi sveleremo i segreti di questo luogo dal fascino orientale.
A cura di Stefania Lombardi
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Piramide di Caio Cestio a Porta San Paolo
Piramide di Caio Cestio a Porta San Paolo. Foto di Palickap

Pensate di conoscere tutto della città di Roma? La città Eterna è uno scrigno di bellezze e di attrazioni da ammirare, oltre ai celebri monumenti ed ai luoghi simbolo della città, passeggiando tra le strade di Roma vi capiterà di trovarvi dinanzi ad una Piramide in stile Egizio. Vi starete chiedendo come mai questa struttura si trova a Roma? In questo articolo vi sveleremo i segreti di questo luogo dal fascino orientale.

La Piramide è quella di Cestio e si trova nei dintorni del Piazzale Ostiense, proprio accanto a Porta San Paolo.

La Piramide di Cestio a Roma

Piramide di Caio Cestio
Piramide di Caio Cestio. foto di Nicholas Gemini

Molti visitatori che visitano Roma restano stupiti nel vedere una Piramide in stile egizio alta 36 metri, con una base quadrata di circa 30 metri per lato. In realtà questo monumento è testimone di una storia molto antica e leggende misteriose. La Piramide di Cestio fu costruita tra il 18 e il 12 A.C. per essere il mausoleo di Gaius Cestius Epulo, un facoltoso romano. La forma del monumento funebre deriva da una moda molto in voga all'epoca romana, infatti, nel 30 A. C., l'Egitto divenne una provincia romana e si iniziarono ad erigere costruzioni piramidali nella capitale dell'Impero Romano. Caio Cestio decise così di farsi costruire la propria tomba a forma di piramide al di fuori della città, lungo la via Ostiense. Sulla piramide è ancora oggi visibile un'iscrizione in latino tramite la quale Cestio sollecitava i suoi eredi a erigere il monumento funerario entro 330 giorni, pena la perdita della ricca eredità. La Piramide di Cestia è l'unica sopravvissuta fino alla nostra epoca di quelle costruite a Roma, oltre all'obelisco di Piazza Montecitorio. La piramide fu successivamente inglobata nella cinta muraria costruita tra il 272 e il 279 su iniziativa dell’imperatore Aureliano.

All'epoca della costruzione, la Piramide di Cestia faceva parte di un complesso articolato in un recinto di blocchi di tufo e con quattro colonne innalzate in corrispondenza dei quattro angoli della Piramide. Di queste colonne oggi ne restano visibili solo due, riportate alla luce nel 1656 e riposizionate nella loro collocazione originaria. All'interno della Piramide di trova la camera sepolcrare, interamente affrescata con figure femminili alternate a vasi lustrali e gioiose Vittorie alate sulla volta. All'interno della tomba non è stato ritrovato alcun bene prezioso, poichè fu eretta nel periodo in cui fu vietata l'ostentazione del lusso.

In realtà, a ben vedere la Piramide di Cestia presenta una struttura leggermente diversa dalle piramidi egizie. In particolare la punta è più acuta rispetto alle piramidi originali, probabilmente a causa dei materiali utilizzati dai romani. Questi usarono il calcestrutto, più semplice da tagliare, materiale ancora sconosciuto in Egitto. La differenza di forma potrebbe derivare anche dal fatto che i costruttori romani presero come modello di rifrimento le piramidi nubiane, più appuntite rispetto a quelle di Giza.

Intorno a questo luogo, così suggestivo, si sono create delle leggende misteriose. Nel Medioevo si pensava, infatti, che i due mausolei fossero le tombe dei due fondatori, Romolo e Remo. Questa credenza è andata avanti fino a quando, nel 1600, all'interno della Piramide di Cestia è stata rinvenuta un'iscrizione che faceva riferimento a Gaius Cestius Epulo.

La Piramide Cestia è visitabile  nel suo interno solo con un permesso speciale.

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