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Storia e leggende del borgo di Stilo

Stilo è un antico borgo calabrese, caratterizzato da case in pietra che sembrano venir fuori dalla roccia. Il borgo è di origine greca, passato poi sotto il dominio dei Bizantini nel X secolo, e diventato il più importante centro bizantino in Calabria, come testimoniano numerosi monumenti e reperti.
A cura di Stefania Lombardi
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La Cattolica di Stilo.
La Cattolica di Stilo. Foto di don Tommaso

L'Italia è ricca di borghi incantevoli, fino alla punta dello stivale. Qui si trova Reggio Calabria che tra i suoi borghi annovera la bellissima Stilo. Questo borgo ha visto il passaggio di vari popoli che hanno lasciato le loro testimonianze, rendendo Stilo un borgo ricco di tesori che vale la pena di ammirare.

La città calabrese è diventata nota anche per alcuni abitanti illustri come: Tommaso Campanella, Francesco Cozza, Domenico Vigliarolo.

La nascita del borgo di Stilo

Il centro di Stilo
Il centro di Stilo. Foto di Michael from Minnesota

La nascita della città di Stilo è legata ad una leggenda molto affascinante. La storia narra di continue incursioni e saccheggi da parte dei Saraceni. Gli abitanti di Stilo per proteggersi costruirono intorno al centro abitato delle possenti mura e cinque grandi porte che permettevano l'ingresso e l'uscita. Queste aperture di notte venivano chiuse ermeticamente. Nonostante queste misure di sicurezza il centro continuò ad essere insediato. I Turchi per espugnare la città misero in atto un assedio senza sosta, costringendo gli abitanti a rimarene rinchiusi tra le mura senza la possibilità di recuperare provviste. Secondo la leggenda un giorno un guerriero ordinò alle donne del paese di non allattare i propri figli e di raccogliere il latte in recipienti di rame. Con il latte raccolto il giovane guerriero preparò delle polpette di ricotta che furono scagliate ancora bollenti contro i nemici.

Alla vista di tutto quel cibo lanciato, i Turchi decisero di abbandonare l'assedio, credendo che gli abitanti potessero resistere ancora molti giorni visto lo spreco. Sconfitti i Turchi, gli abitanti di Stilo cercarono quel guerriero che li aveva salavati, ma del giovane non c'era più alcuna traccia. Non trovando il loro salvatore tutti furono indotti a pensare che quel provvidente aiuto fosse venuto dal cielo e che quel giovane non era altro che San Giorgio. Per questo il Santo fu proclamato protettore del paese.

Cosa vedere a Stilo

Cattolica di Stilo
Cattolica di Stilo. Foto di Sailko

Stilo è una città molto bella e suggestiva da visitare. Il centro raccoglie molti monumenti ed attrazioni storiche che regalano piacevoli sorprese. Il nucleo centrale è formato da strette vie, alternate a cortili e piccoli giardini. Nel borgo, inoltre, si trovano maestosi palazzi nobiliari, bellissime chiese e le mura antiche con le porte d'ingresso.

L'edificio religioso simbolo della cittadina è La Cattolica, situato accanto all'abitato. Il suo nome probabilmente deriva dal greco "Katholikon" che indica il luogo di culto di un complesso monastico o il centro per gli eremiti che vivevano nell'area. La chiesa è in stile bizantino. La costruzione della Cattolica di Stilo è attribuita ai monaci orientali, che si insediarono in delle grotte dette laure. Oltre alla Chiesa merita una visita anche il Parco La Cattolica, formato da una passerella lignea che porta in un percorso alla scoperta del Monastero delle Clarisse.

Altro elemento d'interesse è il Castello, realizzato per volontà di Ruggero il Normanno nel 1071 e in seguito ampliato dagli Angioini. Della cinta fortificata sono rimasti solo pochi ruderi.

Tra le altre chiese da ammirare al centro di Stilo ricordiamo la piccola Chiesa di San Francesco in stile barocco, che in realtà fa parte del più ampio complesso Francescano dei Minori fondato nel 1400 circa. La chiesa di Santa Maria d'Ognissanti, conosciuta anche come Duomo, è stata eretta nel 300 e completamente rifatta in stile barocco nel 700. Altra attrazione del centro è la Fontana dei Delfini, detta Gebbia. Questa rappresenta un importante testimonianza dell'influsso arabo nella cultura del posto ed in particolare celbra il momento della cacciata dall'imperatore Ottone II di Germania da queste terre.

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