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Riccione vuole liberarsi di ciabatte, costumi e pr

L’ordinanza del Comune di Riccione era nell’aria già nel 2014 e quest’anno, assicura il vicesindaco, diventerà realtà.
A cura di Danilo Massa
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Riccione dal mare.
Riccione dal mare.

Città di mare e dalle spiagge molto ampie, ma non così tanto da invadere anche il centro. Se fino all'anno scorso l'abbigliamento di turisti e locali faceva di Riccione un grande lido, dal primo giugno a metà settembre scatta il divieto di indossare lungo viale Ceccarini bikini, ciabatte e il petto scoperto. Chi verrà colto in "flagranza di nudità" dovrà pagare una multa di 50 euro; una pena che colpirà indifferentemente i residenti e i turisti che, a giustificazione, non potranno invocare un generica ignoranza della legge (ignorantia legis non excusat, sentenziano i giuristi).

Per ora quella del giunta comunale è una promessa che presenta tutte le caratteristiche per diventare realtà in breve tempo. Luciano Tirincanti, vicesindaco riccionese e assessore alla Polizia municipale, ha spiegato che "bisogna riportare il pubblico decoro. L’avevamo anticipata l’anno scorso e quest’anno l’ordinanza la faremo. Basta con lo spettacolo del viavai di persone seminude nelle strade del centro". Per ora non si sa di preciso quali saranno i limiti topografici del divieto, di certo questo investirà viale Ceccarini e le strade limitrofe, ma per capire con esattezza dove saranno banditi gli indumenti da spiaggia bisognerà attendere ancora qualche settimana.

Guerra aperta anche ai pr dei locali di Riccione, che, a giudizio dell'amministrazione, secondo le parole del vicesindaco, "bivaccano e infastidiscono i turisti". Contro di loro dal 2014 viene comminata una sanzione di 50 euro, ma quest'anno si arriverà a 160 euro. Una misura finalizzata a rende "sconveniente" l'impiego di tale ruolo professionale: "L’anno scorso ci siamo accorti che non erano i singoli a pagarle ma le discoteche stesse — spiega Tirincanti — lasciando così irrisolto il problema. Le pene invece sono individuali e l’aumento serve da deterrente". Secondo il ragionamento del numero due del Comune, questa misura contribuirebbe anche a ridurre il consumo di alcolici, perché attraverso i pr "non vengono promossi soltanto ingressi ai locali o a parchi divertimento, ma anche offerte sugli alcolici come gli “shortini” (bicchierini di superalcolici, ndr) da pochi euro per i più giovani. È ora di voltare pagina".

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