2018: anno d’oro per il comparto aereo, ma i prezzi dei biglietti aumeteranno
l'International Air Transport Association (Iata), la più grande organizzazione di compagnie aeree, ha annunciato che il 2018 sarà l'anno d'oro del trasporto aereo con oltre centomila voli al giorno, 4,3 miliardi di passeggeri trasportati, ricavi complessivi pari a 861 miliardi di dollari e profitti per 38,4 miliardi, cioè meno di nove dollari di guadagno netto da ogni viaggiatore imbarcato. Nonostante le continue minacce alla sicurezza dei voli, il settore dell'aviazione continua a dimostrare un tasso di crescita elevato. Dai dati emersi dall'analisi della IATA, però emerge che a dispetto degli altri anni non ci sarà una diminuzione del costo dei biglietti aerei: dopo anni di discesa continua il costo medio del biglietto di andata e ritorno si ferma a 355 dollari, gli stessi valori del 2017.
L'aumento del traffico dei passeggeri da 3,81 miliardi a 4,31, è dovuto soprattutto all'aumento dei collegamenti diretti tra le città che nel 2017 ha sfondato quota ventimila, grazie soprattutto alla Cina e l'Europa. Dal 2017 al 2018 i viaggiatori aumenteranno di altri duecento milioni anche grazie a un maggior numero di velivoli che l'anno prossimo supera quota trentamila e che opereranno 38,6 milioni di voli in dodici mesi, cioè quasi 106 mila collegamenti al giorno. Anche il load factor salirà ancora, toccando quota 81,4%, il che significa che i jet saranno sempre più pieni.
A trainare il settore a livello finanziario sarà l'America, dove si registrano quasi la metà dei profitti di tutto il mondo. In particolare da ogni passeggero i vettori avranno profitti netti di 16,7 dollari nel Nord America, mentre in Europa sarà di quasi dieci. In Asia-Pacifico i guadagni per viaggiatore si fermano a 5,5 dollari, meno della metà in Medio Oriente. Il problema principale che si registra riguarda le infrastrutture. Il traffico passeggeri dovrebbe infatti toccare quota 7,2 miliardi entro vent'anni, ma gli aeroporti non sono tutti pronti ad accogliere un numero di persone così elevato. "L’Europa è un esempio di queste criticità – sottolinea de Juniac, direttore generale e amministratore delegato della Iata – se non fa nulla potrà soddisfare solo l’88% della domanda". L'altra questione critica, individuata dalla Iata, risiede sempre in Europa e riguarda la mancata implementazione del cielo unico europeo (Single European Sky) che costerà ai viaggiatori del continente quasi 3,1 miliardi di euro.