A Ferragosto un mare di… tavole: in 200mila scelgono gli agriturismi
Dire che le città siano piene e che per le vacanze non siano partiti che pochi fortunati, non può che essere una suggestione del solito sensazionalismo televisivo. Tutte le metropoli, da nord a sud, sono diventate anche quest'estate più tranquille. Tra gli esercizi commerciali chiusi, i parcheggi insolitamente generosi di spazi ed i condomini educatamente silenziosi, la città appare tutto, fuorché città.
Ma che la crisi abbia costretto un numero crescente di italiani a ridurre il periodo dedicato alle vacanze è certamente vero. Che alle esotiche mete da migliaia di euro e di ore di viaggio si sia preferita l'economica e confortante località nostrana è altrettanto (ma moderatamente) vero. Sì, perché "ci sarà" (insomma, "accade", "capita", "succede") anche la globalizzazione, la tecnologia, la concorrenza, la conseguente riduzione dei prezzi, ma, a ben vedere, la vicinanza costa comunque di meno.
Così si fa il callo all'idea che il giorno di Ferragosto, dopotutto, sia "solo" una convenzione e che si possa viverlo anche in una gita fuoriporta, magari con destinazione in agroturismo. Secondo Coldiretti, infatti, sono ben 200.000 gli italiani che hanno scelto la conviavilità della tavola vicino casa per trascorrere questo 15 agosto. Per chi è cresciuto a pane e Baywatch, noto telefilm americano, era lecito aspettarsi una generazione cinematograficamente atteggiata su tavole da surf. Invece – e per fortuna – sono solo tavole apparecchiate.
Non che le spiagge italiane siano andate deserte, beninteso. La scelta dell'agriturismo è per molti versi l'effetto di una crisi che ha costretto sempre più italiani a scegliere il proprio passatempo vicino casa, ma, se il 15 agosto è il "giro di boa" dell'estate, la maggioranza non ha che potuto che scegliere il mare per questo "doloroso" passaggio.
[La FOTO in apertura è di Toprural]