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Albergatori di lusso contro Airbnb: concorrenza sleale

Secondo i gestori degli alberghi francesi, il portale di “home-shairng” fa concorrenza sleale poiché i proprietari di casa godono di un regime fiscale agevolato rispetto alle società.
A cura di Redazione Viaggi
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Quella di Airbnb, secondo gli albergatori parigini, è una concorrenza scorretta. Il portale di "home-sharing", nel quale è possibile mettere in contatto proprietario di casa ed affittuario, sfonda anche nella capitale francese, dove nel 2012 poteva vantare 7.000 appartamenti in affitto, mentre ora ne sono ben 50.000. Di queste 380-400 sono proprietà di lusso, ossia con un prezzo a notte di almeno 500 euro. Circa 40 costano oltre 1.000 euro a notte. A Parigi di alberghi così costosi ce ne sono all'incirca sei per un totale di 1.500 camere. La concorrenza, insomma, gira intorno a quelle che comunque è una domanda d'élite e su cui le quaranta soluzioni proposte da Airbnb hanno un peso non da poco, anche perché l'appartamento privato spesso è preferito ad un albergo, per quanto di lusso.

Si aggiunga anche il periodo nient'affatto facile che attraversa il turismo di lusso, laddove l'affluenza di benestanti brasiliani e russi si è fortemente ridotta, così come quella degli statunitensi dopo la strage del Charlie Hebdo. Il successo di Airbnb giunge quindi in una fase congiunturale non facile e fa ulteriormente irritare gli albergatori che rilevano i vantaggi fiscali di cui gode il proprietario di casa che usa il proprio appartamento come una camera d'albergo rispetto all'hotel vero e proprio. Perché è vero che sull'affitto il proprietario paga la tassa sul reddito, ma è altrettanto vero che le strutture turistiche sono obbligate al regime di tassazione (più oneroso) che si applica alle aziende.

Al momento una recente legge francese ha risolto quantomeno un'ambiguità relativa alla natura stessa dell'appartamento concesso in affitto. Le prime case possono essere ora affittate soltanto per periodo non superiori a quattro mesi all'anno, contro il precedente silenzio della legge che, almeno ipoteticamente, permetteva di affittare per quasi tutto l'anno la propria residenza. Resta il fatto che comunque, vantaggi fiscali a parte, l'appartamento del privato resta maggiormente appetibile per il turista di lusso, che cerca sempre esperienze meno standardizzate. Basti ricordare che proprio a Parigi, l'attrice statunitense Judith Freiha mette in affitto, attraverso Airbnb, un appartamento con due terrazze in un edificio del Seicento sull'Île Saint-Louis al prezzo di 900 euro a notte, con altre 150 per la pulizia. Non solo, l'opzione "meet and greet" permette anche di incontrare personalmente l'attrice e colloquiare un po' con lei, perché, spiega "mi piace, perché sono felice che sappiano chi sono e conoscano il mio mondo".

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