Bobbio è il borgo dei borghi 2019, ma la vicenda finisce in Parlamento
E' in provincia di Piacenza il "borgo dei borghi" vincitore dell'edizione del 2019. Il riconoscimento assegnato durante la trasmissione andata in onda su Rai3, condotta da Camila Raznovich, ha proclamato Bobbio come borgo più bello d'Italia. La competizione ha visto sfidarsi borghi incantevoli della nostra penisola, con eliminazioni settimanali nelle quali Bobbio ha sbaragliato la concorrenza.
Nell'ultimo testa a testa, la giuria popolare, insieme a tre giurati presenti in studio, Philippe Daverio, Margherita Granbassi e Mario Tozzi, hanno espresso la loro preferenza per il paese della Val Trebbia. Il voto della giuria di esperiti pesava il 50% sul conteggio totale. La vittoria ha rappresentato molto per la città di Bobbio, come ha spiegato il sindaco del paese felice del coronamento di un lavoro di valorizzazione turistica iniziato 20 fa.
La vittoria, però, è stata da subito investita dalle polemiche. Michele Anzaldi, politico italiano, ha fatto notare che il borgo di Bobbio è risultato vincitore solo grazie al voto della giuria di esperti che ha dato il 66% di preferenze al paese della Val Trebbia e zero allo sfidante Palzzolo Acreide. Il voto della giuria popolare, invece è risultato l'opposto, infatti, ha premiato il borgo siciliano con il 42% e Bobbio solo con il 27% di voti. La polemica è addirittura arrivata in Parlamento per la presenza del giurato Philippe Daverio. Il critico d'arte, infatti, è anche cittadino onorario proprio del borgi di Bobbio. Il riconoscimento gli è stato attribuito per la visibilità data alla città attraverso giornali e reti televisive. In Parlamento, il politico Michele Anzaldi, ha sollevato la polemica parlando di un conflitto d'interessi.
La bellezza di Bobbio
Nonostante le poleiche sulla vittoria del borgo di Bobbio, la sua bellezza è indiscutibile. Il borgo piacentino sembra essere rimasto sospeso nel tempo nel medievo. La città è formata da un intreccio di stradine, con case fatte di sassi e vari palazzi signorili. Bobbio si è estesa intorno all'antico monastero di San Colombano. L'abbazia dedicata al Santo di origini irlandesi, è il simbolo della città, insieme al Ponte Gobbo, un luogo legato alla leggenda di San Colombano e al suo scontro con Satana.
Il complesso abbaziale è una magnifica struttura composta da vari edifici, tra cui i più importanti sono la Basilica e la piazza di San Colombano, il chiostro con annesso Museo della Città ed i giardini, il Museo dell'Abbazia, il portico di Piazza Santa Fara, l’ex chiesa delle Grazie. Completano la struttura altri edifici diventati privati ed alcuni rimasti pubblici come le carceri ed il tribunale oggi trasformato in ostello. Bobbio è anche sede del Castello Malaspina dal Verme, che domina dall'alto il paesaggio del borgo.
Altro simbolo della città, accennato in precedenza, è il Ponte Gobbo, così chiamato a causa delle sue arcate dalle altezze irregolari. In realtà, il ponte è anche conosciuto come Ponte del Diavolo a causa di una leggenda. La storia narra che San Colombano, il patrono della città, chiese al diavolo di collegare il paese con l'altra sponda del fiume Trebbia. Il diavolo, accettò il compito, ma in cambio pretese l'anima del primo che avesse attraversato il ponte a lavoro finito. Per tutta la notte alla costruzione del ponteì lavorarono diavoli di diversa statura, e questo sarebbe il motivo della struttura irregolare. Al termine della costruzione, San Colombano beffò il diavolo facendo attraversare il ponte da un cane.