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Museo del Pene in Islanda
The Icelandic Phallological Museum è un museo islandese tutto dedicato alla conservazione di peni di animali provenienti dall'isola.

Questo museo è unico nel suo genere in tutto il mondo. Espone i genitali maschili di animali raccolti esclusivamente in Islanda. E tra grandi e piccoli falli, trova spazio anche quello di un uomo. Foto di Melkorka Magnúsdóttir, per gentile concessione di Icelandic Phallological Museum

Il museo custodisce peni di 90 specie di animali, per un totale di 280 esemplari. Il più grande è la porzione di fallo di un cetaceo, il più piccolo quello di un criceto. Foto di Melkorka Magnúsdóttir, per gentile concessione di Icelandic Phallological Museum

ll Museo Fallologico nasce dall\'idea di Sigurður Hjartarson. Costui da bambino ricevette un pene di toro come frusta da bestiame: da allora ha passato tutta la vita a collezionare membri di animali islandesi. Foto di Melkorka Magnúsdóttir, per gentile concessione di Icelandic Phallological Museum

Hjartarson utilizza due modi per conservare i suoi esemplari: li fa imbalsamare o li mantiene in formaldeide. Al pene dell\'unico donatore umano per ora presente nel museo, tale Pàll Arason, è toccato il secondo trattamento. Foto di Melkorka Magnúsdóttir, per gentile concessione di Icelandic Phallological Museum

Il Museo del Pene riceve ogni anno 11.000 visite. La maggioranza da parte degli stranieri, e per una grossa percentuale costituita da donne. Foto di Melkorka Magnúsdóttir, per gentile concessione di Icelandic Phallological Museum

Il museo nasce nel 1997 a Reykjavík, per poi spostarsi nella piccola cittadina di Húsavík. Dato il successo ottenuto, dal 2012 è ritornato nella capitale islandese, al 116 di Laugavegur. Foto per gentile concessione di Icelandic Phallological Museum

Ecco l\'ideatore del Museo Fallologico Islandese. Professore di storia in pensione, oggi ha lasciato la gestione del museo al figlio. Non esclude che un giorno il suo pene possa entrare a far parte della collezione. \"Ma\" sostiene \"questo dipende da mia moglie\". Foto di Melkorka Magnúsdóttir, per gentile concessione di Icelandic Phallological Museum