Viaggi in aereo sempre più turbolenti a causa dell’inquinamento (VIDEO)
Chi ha paura di volare, potrà averne ancora di più. Secondo una teoria pubblicata dalla rivista Nature ("Intensification of winter transatlantic aviation turbulence in response to climate change") l'aumento della temperatura della Terra causata dall'inquinamento porterà i voli aerei ad essere ancora più turbolenti. Spiega Paul Williams, co-autore dello studio e ricercatore del Centro Nazionale per le Scienze atmosferiche dell'Università britannica di Reading, "Il cambiamento climatico non riscalda solo la superficie della Terra, sta anche cambiando i venti atmosferici a dieci chilometri di altezza, dove volano gli aerei". Le turbolenze causano già oggi il ferimento di passeggeri, talora a morte, danneggiamento dei velivoli. Incidenti che, stimano i ricercatori, costano alle industrie aeree 150 milioni di dollari all'anno.
Nulla rispetto a quello che potrebbe accadere a breve. Tra 40 anni potrebbe raggiungersi il traguardo poco invidiabile di aver raddoppiato la presenza nell'aria dell'anidride carbonica rispetto all'epoca preindustriale. Le conseguenze di questo processo si sentiranno, a suon di vibrazioni, anche ai 7-10 chilometri di altezza a cui viaggiano gli aerei di linea. Le turbolenze sul tragitto Europa-Usa saranno più forti del 10-40%, con una frequenza del +40-170%. Se la previsione dello studio è giusta, i pericoli per il personale e per i passeggeri potrebbero non essere indifferenti. Il fenomeno dell'aria chiara (Clear Air Turbolence), ad esempio, potrebbe costituire un pericolo. Questo tipo di turbolenze, infatti, sono causate dallo scontro di correnti d'aria di diversa velocità e non sono visibili con le strumentazioni in uso sugli aerei. A parte questo fattore di rischio, sarà possibile evitare le turbolenze rilevate dai radar meteorologici di bordo, ma ciò comporterà rotte più complesse e lunghe. Con un aumento dei tempi di viaggio, dei costi, del carburante bruciato e, dunque, dell'anidride carbonica immessa nell'atmosfera.
[Foto di Lorenzo Sernicola]