Il Carnevale napoleonico della Coumba Freida
La Coumba Feida è il sopranome che si da alla Valle del Gran San Bernardo in Valle d'Aosta a causa degli spifferi gelidi che soffiano. Ma questa zona è particolare anche per il Carnevale che si festeggia, uno dei più curiosi e misteriosi d'Italia. Ogni anno a Gennaio Gennaio prende il via questo Carnevale a Ollomont, che è il primo Carnevale dell’anno e si potrae fino al Martedì Grasso. In questo periodo tutti i comuni della vallata – tra cui quelli di Doues, Allein, Saint-Rhémy-en-Bosses, Saint-Oyen, Etroubles e Gignod – hanno consuetudini simili, all’insegna di un Carnevale particolare, carico di mistero, storia e tanta stravaganza tutta da scoprire. Le coloratissime maschere della Coumba Freida sfilano tra la neve dei borghi della Valle del Gran San Bernardo rinnovando la tradizione antica che ripercorre il tracciato percorso da Napoleone per scendere in Italia con le sue armate. A questo evento storico si sommano riti e tradizioni molto più antichi, che danno origine a uno dei carnevali più originali e curiosi del nostro Paese.
Le diverse località della valle vengono visitate a turno da una allegra e pittoresca sfilata di maschere coloratissime. La processione passa di casa in casa, con festose visite alle famiglie, che in cambio dell’ospitalità ricevono riti propiziatori di buona fortuna, canti e balli.
La nascita e le maschere del Carnevale della Coumba Freida
Sulle origini del Carnevale storico della Coumba Freida si è molto dibattuto. Alcuni collocano la sua nascita già nel 1467, mentre altri attribuiscono la nascita di questa tradizione al passaggio nella valle di Napoleone Bonaparte con il suo esercito formato da cinquantamila uomini il 20 Maggio del 1800 durante la Campagna d’Italia. E’ per tal motivo che protagonista indiscussa di questo carnevale è la Landzette, ovvero la maschera raffigurante, anche se in maniera caricaturale, le uniformi dei militari napoleonici.
Le landzette, bizzarre e per certi aspetti inquietanti maschere di questo carnevale, sono costumi colorati e cappelli che ricordano le uniformi napoleoniche. Questi abiti costosi, confezionati interamente a mano, sono adorni di perline e paillette e di specchietti che riflettono la luce e allontanano le forze maligne. Il volto delle landzette è coperto da una maschera un tempo di legno, in mano tengono crine di una coda di cavallo e in vita hanno una cintura munita di un campanello. Tra i protagonisti della sfilata ci sono l'orso, che impersona l'avvicinarsi della primavera; le code dei muli, simbolo dei venti e utili per allontanare le correnti d'aria nefaste; il colore rosso, che simboleggia la forza e il vigore e che ha il potere di esorcizzare i malefici e le disgrazie.
Altro simpatico quadretto è quello del "Toc" e della "Tocca", ovvero del matto e della matta, che avanzano con abiti strappati. Il Toc si diverte, con il bastone, ad accarezzare le gambe delle donne, ingelosendo così la Tocca che finisce sempre col malmenarlo.