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Il prezzo dei biglietti online non era chiaro: multata Ryanair

La compagnia irlandese aggiungeva al prezzo del biglietto una generica “tassa carta di credito”. Il tutto, ovviamente, giusto prima di fornire i dati personali per il pagamento online. L’antitrust aveva avvertito Ryanair, che ora deve pagare (giustamente) una multa di 400.000 euro.
A cura di Redazione Viaggi
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Irish budget airline Ryanair CEO Michael

E' esperienza comune di come il prezzo dei biglietti acquistati online abbia la capacità di crescere ad ogni passaggio di schermata. Ogni click implica un aggiunta che rende il nostro viaggio sempre più costoso: l'assicurazione di viaggio, la valigia, la tassa, i costi di transazione e chi più ne ha, più ne metta. Nei primi anni del 2000, quando la pratica dell'acquisto online si andava progressivamente diffondendo nel settore dei trasporti low-cost, era davvero impossibile prevedere a che prezzo si sarebbe giunti, partendo da offerte shock di 1 euro per voli da Roma a Londra. Oggi bisogna ammettere che le cose sono cambiate, anche se il prezzo di un viaggio visualizzato nella prima schermata quasi mai coincide con quello rappresentato nell'ultima schermata.

Ryanair è sempre stata maestra nelle pratiche più aggressive di marketing. Caduta nell'occhio dell'Antitrust, sul vettore irlandese pende ora una condanna a pagare 400.000 euro di multa per non essersi conformata ad un precedente provvedimento della stessa authority. In termini burocratici la multa è stata comminata per le "scorrette modalità di rappresentazione ai consumatori del prezzo dei biglietti aerei". A giugno del 2011 l'Antitrust aveva invitato Ryanair ad apportare modifiche alla modalità di pagamento in modo tale che il contributo per la transazione economica non venisse palesato solo alla fine del procedimento di prenotazione. Mentre le altre compagnie, sulla scorta del provvedimento del 2011 contro Ryanair, modificavano le modalità di pagamento, l'azienda irlandese si limitava a rimuovere il contributo fisso e a sostituirlo con una percentuale del 2% definita genericamente "Tassa carta di credito". Questo iter di pagamento è stato adottato dal 1° dicembre 2012 al 7 febbraio 2013, giorno in cui Ryanair ha finalmente normalizzato le proprie procedure. Troppo tardi per l'antitrust, che ribadisce in questo modo il principio secondo cui il costo di un servizio va palesato senza equivoci fin dai primi contatti tra esercente e consumatore. Insomma, quanto costa un viaggio? Che sia subito chiaro…

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