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L’albergo regala soggiorno a peluche smarrito da un’ospite. Poi lo rimanda a casa

Una psicologa olandese si reca in Canada per questioni di lavoro e porta con sé, come sempre, il suo fidato peluche Boris. Durante la preparazione per il ritorno si accorge di aver smarrito l’amico morbidoso… che ritorna a casa due settimane dopo.
A cura di Redazione Viaggi
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Pensava di dover passare il resto della sua vita senza Boris, il suo cane di peluche, quando questi ha fatto finalmente ritorno a casa. Annelies Vredeveldt è una psicologa olandese che non rinuncia al valore affettivo e psicoterapeutico di oggetti apparentemente di poco valore, al punto tale che usa la compagnia di Boris per conciliare il sonno quando è costretta a dormire fuori casa. Quando si è recata per questioni di lavoro in Canada, precisamente nella città di Victoria, ha portato con sé l'amico di peluche, salvo poi non riuscire a ritrovarlo una volta che doveva tornare a casa. Stanza dell'hotel a soqquadro, ma di Boris nessuna notizia. Dopo due settimane, la psicologa riceve a casa un pacco, che, con sorprese, scopre contenere Boris. Assieme a lui ci sono diverse foto e una lettera firmata dal manager dell'accoglienza dell'albergo, il quale spiega "Volevo scusarmi per il ritardo con cui abbiamo ritrovato il cane di peluche. Ci siamo assicurati che si sia divertito durante la sua permanenza in Canada all'Empress di Victoria e tutto lo staff ha avuto il piacere di averlo con sé durante le giornate della nostra festa nazionale". Le foto ritraggono appunto il morbidoso cane in compagnia dei diversi membri dello staff.

"Mio dio, amo i canadesi" è il messaggio che ha accompagnato le foto postate da Annelies Vredeveldt sul suo profilo Imgur e riproposte anche su Facebook. La giovane psicologa ha poi spiegato al quotidiano Metro che Boris ha per lei un valore simbolico ed emotivo molto importante, poiché l'ha ricevuto in regalo dall'associazione animalista "Dutch Animal Protection Society" dopo aver effettuato l'iscrizione un anno fa circa. Da allora lo porta sempre con sé, al posto dell'orsacchiotto che invece le fa compagnia in casa ma che risulta meno "tascabile" di Boris. Chissà che le "vacanze" prolungate del cane di peluche non abbiano dato modo ad Annelies Vredeveldt di fare i conti con la propria singolare "dipendenza". In quel caso Boris potrà assicurarsi una vacanza soltanto facendone richiesta all'agenzia di viaggio per peluches nata in Giappone.

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