La “Calabria dei greci”: cosa scoprire nel borgo di Bova
Definita come la "Calabria dei Greci", la cittadina di Bova è un piccolo paese situato all'estremo sud del versante ionico della Calabra. I greci in questa zona crearono un importante insediamento, che fu poi abbandonato a favore della campagna per proteggersi dagli invasori. Bova è una città amata dai turisti e rinata grazie a fondi dell'Unione Europea.
Il borgo di Bova
Bova è uno dei borghi più belli d'Italia e le sue origini sono legate ad una leggenda che ha come protagonista la regina greca, Oichista. Si dice che la regina impresse l'impronta del suo piede sul punto più alto della roccia che sovrasta il borgo.
Grazie al suo passato glorioso, per la presenza di un importante insiediamento greco, Bova custodisce importanti ritrovamenti archeologici rinvenuti soprattutto in prossimità del Castello Normanno. I reperti risalgono al periodo Neolitico, anche se le prime testimonianze sull’esistenza del borgo sono databili ai primi anni del secondo millennio, nel periodo in cui i Normanni si imposero su Arabi e Bizantini in Sicilia e in Calabria.
La visita al borgo di Bova è molto entusiasmante. Le stradine del centro sono strette e ripide, affiancate da palazzi costruiti in pietra e mattoni e arricchiti da importanti portali d’ingresso. Arrivati nel centro della città si è subito colpiti dalla presenza, nella piazze principale, di una locomotiva Ansaldo Breda del 1911, un vero simbolo dell'emigrazione. Poco distante si può ammirare il Palazzo dei Nesci Sant'Agata che risae al 1822. Sempre sulla piazza principale si trova il Municipio, cotruito su un precendete palazzo di cui rimane solo la cappella, attualmente adibita a Ufficio Turistico.
Proseguendo la visita si incrocia il santuario di San Leo, intitolato al patrono del borgo. Questo santo era un monaco italo greco, le cui reliquie sono custodite all'interno di un'urna d'argento, sovrastata da un busto del santo anch'esso in argento. Altra statua del Santo si trova sull'altare, una bellissima opera in marmo di Rinaldo Bonanno, secondo alcuni alla realizzazione ha partecipato anche il padre di Gian Lorenzo Bernini.
Superata la chiesa si giunge al bellissimo Parco Nazionale dell'Aspromonte, che attraverso delle scalinate conduce alla rocca che domina tutto il borgo. Il castello è di età bizantina, ristrutturato in epoca normanna e angioina. Ai piedi della Rocca si erge la Cattedrale dell'Isodia che custodisce un bellissimo capolavoro rinascimentale, la Madonna con Bambino di Rinaldo Bonanno.
Nel borgo di Bova si possono anche visitare due importanti musei: il Museo della Lingua Grecanica dedicato a Gerhard Rohlfs, noto linguista tedesco, e il Museo Civico di Paleontologia e Scienze Naturali dell'Aspromonte. Nell’antico quartiere Rao, nelle vicinanze della Piazza comunale si trova invece il Museo della Civiltà Contadina.
Il borgo durante l'anno ospita due manifestazioni molto importanti e sentite. Una si tiene durante la processione della Domenica delle Palme ed è quella delle Pupazze. Queste sono delle figure femminili realizzare con foglie di ulivo intrecciate. Le pupazze vengono portate in processione dalla chiesa dello Spirito Santo, per tutto il paese, fino alla Chiesa di San Leo. A conclusione della processione viene celebrata la messa nella Cattedrale e le Pupazze vengono portate in piazza, smembrate e distibuite ai fedeli che conservano questi pezzi fino all'anno seguente.
L'altra festa importante di Bova è quella di San Leo che si tiene il 4 ed il 5 Maggio. Il pomeriggio del 4 Maggio il busto del Santo viene portato in processione dal Santuario per le vie del paese fino alla Cattedrale dell'Isodia, dove rimane per tutta la notte. Il giorno seguente dopo la celebrazione liturgica del Vescovo, il Santo viene portato in processione a spalla dai fedeli attraverso le vie del paese. La processione raggiunge il Santuario di San Leo.