La strada proibita delle Hawaii riaprirà al pubblico
Alle Hawaii lo spettacolare ed allo stesso tempo spaventoso "Staiway to Heaven" sarà finalmente aperto al pubblico ed i più temerari potranno provare il brivido di toccare il cielo con un dito. Lo Stairway to Heaven è un percorso escursionistico formato da una scala d'acciaio, con più 3 mila 992 scalini, che taglia una foresta raggiungendo altezze levatissime, il picco più alto è a 850 metri. La scalinata verso il paradiso si trova sull'isola Oahu, nell'arcipelago delle Hawaii, e per 30 anni è stata chiusa al passaggio degli escursionisti con una grande scritta che vietava di oltrepassare la rete che la circonda. In realtà molti appassionati di trekking o semplici turisti non se ne curano, arrivando a poter gustare una vista unica sulla Valle di Haʻikū. La sua fama è cresciuta talmente tanto negli anni, che i turisti avventurieri la segnano nella loro lista delle cose da fare una volta giunti alle Hawaii. Nonostante sia severamente vietato.
Ma qualcosa sta cambiando, infatti, l'isola tranquilla delle Hawaii nel mese di febbraio è stata colpita da una violenta tempesta che ha provocato molti danni alla scala. Questo ha portato ad una mobilitazione dei residenti che si sono rimboccati le maniche per riparare i danni e rendere il percorso fruibile. I volontari fanno parte di un'organizzazione no-profit chiamata "Friends of Haiku Stairs", che da anni si occupa di mantenere pulito il percorso da piante e da qualsiasi cosa possa ostruire il passaggio. Grazie a loro la scala verso il paradiso potrà essere percorsa, senza che alcun cartello possa intimorire gli intrepidi viaggiatori. Le Haiku Stairs diventeranno un'attrazione turistica, con tanto di biglietto di accesso: 100 dollari per i turisti, 10 per i residenti. Non ci sarà più bisogno di escogitare piani strategici per poter salire sul punto più alto e sentirsi ad un passo dalle nuvole, anzi meglio munirsi di biglietto, poichè chiunque sarà beccato senza di esso, sarebbe costretto a pagare una multa di 600 dollari, rischiando anche sei mesi di galera.