Le mura Veneziane: storia del sito diventato Patrimonio dell’umanità
Finalmente le mura Veneziane diventano Patrimonio dell'Umanità e l'Italia si conferma il Paese più bello del mondo con il massimo dei riconoscimenti da parte dell'Unesco. In particolare per quanto riguarda le mura difensive della Serenissima entrano nella lista UNESCO: laa splendida città fortezza di Palmanova voluta dalla Serenissima per difendere la cristianità dalla furia degli ottomani, le alte mura di Bergamo con i loro passaggi sotterranei, le 200 bocche da fuoco e le cannoniere. E poi gli alti muraglioni bastionati di Peschiera del Garda, che sembrano nascere direttamente dalle acque del lago. Diventa Patrimonio dell'Umanità, gioiello da tutelare come Pompei o la valle dei Templi di Agrigento, la rete delle opere difensive veneziane.
La candidatura delle Mura Veneziane
I dossier della candidatura era in preparazione da anni. Il progetto riguardante le strutture difensive messe in atto dalla Repubblica di Venezia, è partito nel 1988 a Bergamo, da un'idea dell'architetto Gianni Carullo, che insieme all'amministrazione comunale lo presentò all'allora ministero dei beni culturali, per diventare poi un progetto ufficiale nel 2008. Da quel giorno sono passati quasi 30 anni, ma finalmente dopo uno studio presentato alla 41esima Commissione Unesco riunita a Cracovia, il sogno si è avverato e le strutture sono entrate a pieno titolo nella lista UNESCO.
L'idea vincente, che ha segnato la svolta, in realtà è stata la sinergia con Croazia e Montenegro dove si trovano le altre tre fortificazione segnalate, Zara, Sebrenico e Cattaro. Insieme queste strutture costituiscono un'eccezionale testimonianza dell'architettura militare che si è evoluta tra XVI e XVII secolo, un periodo molto importante nella lunga storia della Repubblica di Venezia. Bergamo è sempre stata capofila del progetto, dopo anni di esclusione dalla lista dei siti da sottoporre all’UNESCO, negli ultimi anni arriva l’accelerata: nel 2014 la candidatura viene iscritta nella Tentative list di Italia, Croazia e Montenegro. Nel 2016 l’Italia decide che le “Opere di difesa veneziane” saranno l’unica candidatura italiana dell’anno, quella su cui convergeranno gli sforzi del Ministero e della diplomazia del nostro Paese. Nel 2016 agli uffici Unesco viene consegnato il dossier di candidatura, oltre 1.000 pagine di lavoro realizzato con la collaborazione del SITI di Torino. Nel 2016 parte la valutazione di ICOMOS sui siti della candidatura. Sempre nel 2016 viene promosso l’Abbraccio delle Mura, un evento da Guinness dei primati per sostenere il progetto coinvolgendo il maggior numero di persone, uno dei requisiti fondamentali richiesti da UNESCO.
La storia delle Mura Veneziane
Fortezze e muraglioni sono testimoni di un progetto difensivo unico e straordinario che ebbe connotazioni civile, militare e urbana. Queste mura difensive si estesero oltre il bacino mediterraneo spingendosi fino ad Oriente. Il sistema fu realizzato sulla base di grandi capacità tecniche e logistiche, di moderne strategie di combattimento e dei nuovi requisiti architettonici applicati diffusamente nelle difese dello Stato da Terra e del settore occidentale dello Stato da Mar. L'aria geografica che tocca le mura è molto vasta, oltre mille chilometri tra la Lombardia e la costa adriatica. Il sito raccoglie un insieme straordinario dei più rappresentativi sistemi difensivi alla moderna realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare.
La mura sono lunghe 6,2 chilometri, per 5 metri di altezza. Comprendono 14 baluardi, 2 piattaforme, 32 garitte, 100 bocche e 4 porte. In particolare a Bergamo si trovano le celebri Mura venete, che racchiudono la Città Alta e sono l'opera difensiva che la Repubblica Serenissima costruì tra il 1561 e il 1588. Un'imponente costruzione architettonica, lunga 6 chilometri e 200 metri, molto ben conservata. Palmanova, invece, è una città fortezza, pianificata dai veneziani nel 1593 e chiamata la città stellata per la sua pianta poligonale a stella con 9 punte. E, infine, Peschiera del Garda, che con il suo centro storico è uno dei luoghi più caratteristici del Lago di Garda, circondato dalla cinta muraria che ha modificato il percorso naturale del fiume.