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L’inquietante Chiesa dei morti ad Urbania

La Chiesa dei Morti è un luogo unico che si trova nel centro storico della città di Urbania, in provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. Dietro all’altare maggiore sono messi in mostra i corpi di 18 persone mummificate naturalmente, ognuno con una propria storia. Avete il coraggio di entrare?
A cura di Stefania Lombardi
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chiesa dei Morti e cimitero delle mummie
chiesa dei Morti e cimitero delle mummie. Foto di Nalcos980

Nel cuore delle Marche c'è un luogo misterioso e spaventoso che è diventato una vera attrazione per gli amanti del genere, ma anche per chi è semplicemente cuorioso e non si lascia suggestionare dalla vista di mummie. Si perchè in quel luogo, precisamente ad Urbania in provincia di Pesaro e Urbino, ci sono circa 18 cadaveri. Si tratta della Chiesa dei Morti che permette l'accesso alla chiesa conosciuta come "Il Cimitero delle Mummie".

Cosa è il Cimitero delle Mummie ad Urbania

Salme del periodo rinascimentale riesumate
Salme del periodo rinascimentale riesumate. Foto di Caba2011

La Chiesa in questione fu eretta nel 1380 da Cola de Cecco. Per questo inizialmente l'edifcio di culto era chiamato Cappella Cola, ma nel corso degli anni questo nome è cambiato in Chiesa dei Morti. Il nome della Chiesa "dei Morti", già da solo lascia intuire cosa può celare questo piccolo edificio situato nel cuore di Urbania. Nel Cinquecento i Duchi di Urbino istituirono la Congregazione della Buona Morte per garantire ai condannati una degna sepoltura ed a tutti quelli che non potevano permetterselo. Agli inizi dell’Ottocento l'editto di Saint Claud obbligò la sepoltura delle salme al di fuori della mura cittadine per questioni sanitarie. Per questo nel Convento vennero fatti degli scavi per spostare le salme. Durante questa operazione vennero scoperte le mummie perfettamente conservate, recuperate e posizionate nella cripta della chiesa. All'epoca non esistevano le bare, quindi i defunti venivano sepolti "alla buona", per questo i cadeveri emersi, seppur in ottimo stato di conservazione, uscirono a pezzi e molti senza la possibilità di conoscere l'identità. Solo a tre mummie è possibile dare un nome certo. Tra gli scheletri è presentee anche il priore della Confraternita Vincenzo Piccini, unica mummia vestita e posizionata al centro, la moglie Maddalena e il figlio. Questi tre corpi furono mummificati in seguito, con procedimenti chimici e non naturali. Alcune delle salme riesumate sono state riassemblate con "pezzi" di altre salme.

Oggi dietro l'altare maggiore della chiesa dei morti si trovano i corpi di diciotto persone decedute nel periodo che va dal Medioevo al Rinascimento, ognuna con la propria storia più o meno inquietante. Il processo di mummificazione è avvenuto in maniera naturale a causa di una particolare muffa che ha essiccato i cadaveri. In pratica i  corpi, oltre alla struttura scheletrica hanno conservato la pelle, gli organi, i capelli e alcuni organi.

Attorno a questo luogo macabro ci sono molte storie legate alle povere mummie. Tra le più famose c'è la storia di una madre morta per parto cesareo, una persona affetta dalla sindrome di Down e il giovane accoltellato con lo squarcio ancora ben visibile. Di questo giovane viene mostrato il cuore essiccato e trafitto dal pugnale. Ma la mummia che sicuramente fa più impressioneè quella appartente ad un uomo sepolto in stato di morte apparente. La sua posizione irrigidita e i pugni tesi indicano come al risveglio avesse tentato di liberarsi dalla gabbia di terra. Sul volta presenta ancora un espressione che rivela il terrore e la pazzia del momento in cui ha avuto consapevolezza del sui triste destino.

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