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Sciopero dei trasporti? Così si protesta in Nepal

Il parco nazionale di Chitwan oggi è fermo a causa di una protesta degli elefanti e dei loro guidatori. Alla base della protesta maggiori garanzie di lavoro.
A cura di Danilo Massa
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Un mahout con il suo elefante

Tra i diversi scioperi che abbiamo vissuto e tra quelli che possiamo immaginare certo non potevamo nemmeno lontanamente ipotizzare quello degli elefanti. Ebbene, realtà diverse dalla nostra possono effettivamente proporre questa singolare protesta per far pressione sui governi locali. Accade in Nepal, infatti, che il partito maoista organizzi uno sciopero dei grandi pachidermi per avanzare alcune istanze. Tra queste, ricordiamo la richiesta delle ferie pagate, nuove divise di lavoro ed una polizza assicurativa.

Chi è stato nel lontano paese orientale si sarà reso conto che l'elefante costituisce un'importante attrazione turistica, oltre a costituire in alcuni casi un vero e proprio mezzo di trasporto. I "mahout" – così si chiamano coloro che dal capo dell'elefante ne guidano il percorso – hanno deciso di fare leva proprio sull'importanza di questo animale per fare pressione sulle autorità. Siamo in Nepal e, precisamente, a Sauraha, nei cui pressi sorge la famosa meta turistica della riserva di Chitwan.

Nulla di simile, dunque, allo sciopero dei trasporti che da tempo si sta organizzando nel nostro paese, ma se certo i turisti sono indirizzati verso il parco nazionale di Chitwan il rischio è quello di vanificare – o quasi – un viaggio di decine di migliaia di chilometri! L'alternativa? Armatevi di tanto coraggio, e sopratutto di spirito, e con uno sherpa visitate l'Himalaya.

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