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TAV? Macché, in Giappone nasce il treno lento

Non è il Giappone delle industrie, ma quello dello zen. Nell’isola di Kyushu la meditazione vince sul movimento; la lentezza si impone sulla velocità.
A cura di Danilo Massa
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Nella terra in cui il lavoro assume una declinazione marziale e il consumo un ritmo convulso, esistono treni a bassa velocità. In Giappone il Nanatsuboshi (che letteralmente significa "Sette stelle") offre ai turisti un viaggio extralusso, ma lento, nella terza isola del paese: Kyushu. Tra le principali terre del Giappone, è questa quella più verde in cui il caos della modernità è tenuto fuori dalla calma serafica del Sol Levante tradizionale, fatto di templi e meditazioni zen. Il treno, dunque, è in linea con l'anima di questa parte del Giappone e vuole proporre ai turisti un viaggio che valorizzi lo spazio di mezzo tra il punto di partenza e quello di arrivo.  Il convoglio di 7 carrozze, ospita 15 stanze, un ristorante e un bar.

Il costo del Nanatsuboshi è stato di circa 3 miliardi di yen, equivalenti a 22,7 milioni di euro. Il treno lento, insomma, vale quasi quanto quello veloce, ma a quanto pare l'investimento è stato un ottimo affare. Le prenotazioni partono da agosto 2014, dato che per un anno ogni angolo è già riservato, nonostante il viaggio inaugurale sia previsto per il 15 ottobre. Da Hong Kong, una compagnia di viaggi ha prenotato il lento treno per due giorni, inserendolo in un pacchetto viaggio di cinque. La calma, evidentemente, è un bene apprezzato. Lo è nel vero senso della parola, dal momento che il prezzo di un soggiorno di 3 notti in una delle suite costerà circa 8.600 euro.

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