Venosa: un tesoro della Basilicata
In provincia di Potenza si può visitare uno dei borghi più belli d'Italia. Venosa è una cittadina dalle origini molto antiche, infatti, fu fondata dai romani nel 291 a.C. Da quel momento la sua storia è legata a quella Roma, anche il suo nome fu attributo dai romani in onore di Venere dopo la vittoria sui Sanniti. Dal 70 d.C., a Venosa si verifica l'insediamento di una colonia ebraica che conviveva con quella cristiana, infatti, si possono ammirare sepolture ebraiche non lontane da quelle cristiane. Nell'alto Medioevo la cittadina fu occupata in successione dai Longobardi, dai Saraceni e dai Bizantini. Fino a quando giunsero gli Angioini, la cui presenza sarà determinante con la figura del duca Pizzo del Balzo, il quale fece edificare il castello. Dopo i Del Balzo ci furono i Gesualdo, feudatari e Principi di Venosa e altre varie famiglie compresi i Caracciolo.
Cosa vedere a Venosa
Nel centro storico si susseguono bellezze artistiche e architetture di pregio. La piazza principale del borgo di Venosa è intitolata a Orazio, in onore del poeta Quinto Orazio Flacco di epoca romana che trascorse qui gran parte della sua vita. Nelle vicinanze della piazza sorge la casa natale del poeta.
Nel nucleo più antico si erge il maestoso castello Pirro del Balzo, dove oggi è ospitato il Museo Archeologico Nazionale. Il Castello fu costruito tra il 1460 e 1470 su una preesistente chiesa romanica. Nella struttura attuale sono visibili le quattro torri cilindriche, un fossato e un grande cortile circondato da un loggiato. Da questo loggiato si entra nella Biblioteca comunale e in due saloni.
Tra i luoghi sacri da vedere c'è la Chiesa della Trinità e l'annessa Incompiuta, entrambe legate al periodo normanno. Il complesso della Santissima Trinità è composto dalla chiesa vecchia, sorta in età paleocristiana su un tempio pagano e ampliata con la chiesa nuova, rimasta poi Incompiuta. Quest’ultima è situata dietro l'abside. Nelle vicinanze c'è il Parco archeologico che custodisce varie testimonianze che risalgono a varie epoche. Nel parco si può visitare un complesso termale con diversi ambienti. Da non perdere anche la cattedrale di Sant'Andrea Apostolo, anch'essa commissionata dal duca Pizzo del Balzo nel 1470. La cattedrale presenta una facciata in pietra con un bel portale d’ingresso. Adiacente s'innalza il campanile che culmina in una cuspide piramidale.
Il vicino sito preistorico paleolitico di Notarchirico è tra i più antichi d'Europa ed è formato da undici livelli di scavo da cui sono riemersi reperti risalenti all'era paleolitica. Tra i reperti più interessanti sono stati riportati alla luce fossili di animali preistorici, come elefanti, bisonti e rinoceronti, ma anche tracce umane, come un femore una donna Homo Erectus. Altra testimonianza importante è l'anfiteatro romano che risale al periodo compreso tra il I e il II secolo d.C.
Poco fuori dalla città, sulla collina della Maddalena, si incontrano le catacombe ebraiche attigue a quelle cristiane. La loro presenza testimonia l'esistenza di una comunità ebraica nel periodo che va dal IV e il IX secolo. Grazie alla sua posizione, immersa nella Vulture Melfese, Venosa e sui dintorni vantano un patrimonio naturale molto ricco. Per questo è il luogo ideale per prendere parte a trekking ed escursioni.