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Volare senza passaporto: arriva il “riconoscimento facciale”

All’aeroporto di Amsterdam Schiphol è partito il progetto di test di imbarco con “riconoscimento facciale”.
A cura di Stefania Lombardi
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Poco tempo fa era considerato solo fantascienza, invece da oggi i passeggeri possono imbarcarsi "mettendoci la faccia". Niente più passaporti e file chilometriche al gate, basterà solo il viso dei passeggeri per poter salire al bordo. Questo è un'esperimento lanciato allo scalo Schiphol di Amsterdam con Klm che potrebbe diventare la regola in tutti gli aeroporti. Il sistema è definito “biometric boarding” e si basa sul riconoscimento facciale. Un metodo che sembra catapultarci nel futuro, ma che se darà i risultati sperati porterà tanti benefici. Primi fra tutti maggior rapidità dell’imbarco, che limiterà i ritardi, minore passaggio di carte, documenti, dispositivi che devono essere maneggiati da steward e hostess di terra al momento dei controlli. Ma non solo, questo sistema porterà ad aumentare il grado di sicurezza dei voli, poiché spesso accade che quando il volo è pieno e il ritardo importante, il documento d’identità o il passaporto non viene neanche controllato. Con l’imbarco biometrico l'identità del passeggero sarà memorizzata nel database della compagnia che così potrà riutilizzarlo per tutti i voli futuri con lo stesso vettore.

Il biometric boarding durerà circa tre mese e per ora è limitato solo ad uno speciale gate d’imbarco dell’aeroporto olandese di Schiphol (F6). I passeggeri che dovranno mettere la faccia nel riconoscimento facciale dovranno preventivamente registrarsi, infatti, nell'aeroporto è presente un chiosco nel quale il personale aiuterà i passeggeri nella procedura di analisi del volto, di scansione del passaporto e della carta d’imbarco. In futuro dopo la prima scansione del volto non sarà più necessario ripeterla, se non per scadenza del passaporto, e ogni volto avrà una carta d'imbarco associata. Esperimenti simili sono in corso anche in altri scali fra cui Atlanta, New York Jfk e Doha.

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