Turismo sostenibile sulle vette dell’Himalaya
Il Nepal sta godendo di un ottimo incremento nel turismo interno, soprattutto per quanto riguarda il suo maggiore polo d’attrazione, le vette dell’Himalaya. L’afflusso sempre crescente di turisti può mettere però a repentaglio la salute ambientale del luogo, inoltre è a rischio la salvaguardia degli escursionisti. Di questo si parlerà sabato 20 febbraio alle 11 nell’ambito della conferenza “Sicurezza in montagna e turismo responsabile in Nepal”, che si terrà all’interno della Bit 2010, la Borsa Internazionale del Turismo ora in corso a Milano (Fieramilano Rho, padiglione 2).
La conferenza sarà tenuta da Daniele Panzeri, responsabile dell’associazione di cooperazione e sviluppo Cesvi in Nepal, e Renato Moro, uno dei massimi esperti di montagne himalayane, in particolar modo del gruppo del Karakorum. Contemporaneamente sarà allestita una mostra delle foto di Valeria Turrisi, fotografa da due anni residente in Nepal, che ha ritratto paesaggi e volti del Parco Nazionale del Sagarmatha. Il parco è una meta molto gettonata e vi transitano ogni anno 25.000 alpinisti.
Il progetto del Cesvi si propone di sostenere l’attività del turismo escursionistico di zona monitorandone l’impatto ambientale e la sicurezza dei trekker. A tal proposito si parlerà di mettere a punto un sistema di registrazione e controllo degli escursionisti tramite il Tims (Trekker Information Management System), che monitorerà arrivi, partenze e itinerari seguiti. Questo sistema è stato approvato dal governo nepalese ed è in fase di attuazione. Inoltre gli operatori turistici del paese asiatico hanno letto e accettato un codice di condotta proposto dal Cesvi sulla responsabilità sociale d’impresa riguardante l’attività delle agenzie di trekking sul territorio.