Sei modi per girare a Napoli senza “intossicarsi”
Per carità, non usate l'auto. Perché lo stress strazia e strazia soprattutto il turista che, almeno tot. giorni l'anno, vorrebbe stare in pace con sé e con il mondo. Se venite a Napoli in auto, lasciatela e riprendetela soltanto quando dovrete tornare a casa. Il capoluogo campano non è probabilmente il più trafficato d'Italia, ma alcune particolarità possono rendere molto complesso guidare a Napoli. La città ha la maggiore densità abitativa d'Italia, le carreggiate non sempre sono ampie e il codice della strada resta per alcuni un consiglio posto tra l'incertezza della pena e l'obiettiva, individualistica comodità della seconda fila. C'è poi la difficoltà di trovare parcheggio, ampliata qui dall'onnipresenza delle strisce blu e, ciononostante, dalla penuria di posti liberi. Per fortuna il turista, che a differenza del lavoratore si muove per conoscere la città e non semplicemente per attraversarle, ha delle alternative. Una delle quali, peraltro, prevede l'uso "agevolato" dell'auto.
1. NapolinVespa Tour
Avete presente Audrey Hepburn in Vacanze romane in sella ad una vespa? Con NapolinVespa Tour saranno "Vacanze napoletane", con il turista sullo scooter italiano, mentre una guida lo porterà per le strade di Napoli, fermandosi nei luoghi più significativi, dando modo di bere un caffè e illustrando la storia della città. In questo modo il turista riesce a muoversi agilmente per Napoli, avendo al suo fianco (davanti, in realtà) chi conosce bene la città e può indicarne luoghi, monumenti, storie. Ogni passeggero siederà alle spalle del pilota, per un totale di cinque vespa al massimo nel parco moto della società. Gli itinerari previsti sono cinque (young, panoramico, della Costiera amalfitana, flegreo) a cui si aggiunge tutto, almeno potenzialmente, con il tour personalizzato. In base al tour scelto il tempo necessario richiede dalle due alle nove ore, mentre il costo da 120 a 350 euro a persona.
2. Bike Sharing
Il progetto del Bike Sharing partenopeo è nato da poco, per cui la zona servita è ancora ridotta. Eppure, assumendo il punto di vista del turista, si tratta dell'area più interessante, quella da Piazza Vittoria alla stazione centrale. All'appello mancano ancora diversi quartieri di interesse turistico, ma l'obiettivo è quello di ampliare la copertura con molte altre ciclostazioni. Da Piazza Vittoria a Mergellina si può godere di una lunga pista ciclabile a ridosso del mare e alla fine di certo vi sarà un'altra stazione del Bike Sharing. Per il momento il servizio è in versione beta, per cui è gratuito nella prima mezz'ora di utilizzo. Basta iscriversi al servizio on line e, facoltativamente, scaricare l'app.
3. Car Sharing elettrico
L'abbiamo detto: l'auto non è la soluzione migliore per vedere Napoli, ma se avete dove parcheggiarla, già è molto. Con il car sharing elettrico, peraltro, è possibile anche attraversare le corsie preferenziali. Sulle quali, comunque, non sarete soltanto in compagnia di mezzi pubblici. Il servizio al momento è fornito da Bee, ma si è affacciato da tempo un "concorrente" che è ancora in fase di test: Ci.Ro. L'attivazione annuale di Bee costa 30 euro con un tariffario al minuto di 15 centesimi di euro.
4. La stazione della metro più bella d'Europa
Non sarà capillare, d'accordo, ma risponde bene alle esigenze di base del turista. La metropolitana di Napoli si compone di due linee principali (Linea 1 e Linea 2), della Linea 6 in fase di espansione e di quattro funicolari che collegano il centro alle colline del Vomero e di Posillipo. I titoli di viaggio costano 1 euro per una sola corsa, 1,5 per più corse entro 90 minuti e 3,5 per il giornaliero (solo passaggi Anm, ossia metro, funicolari e principali linee di autobus). La Linea 1, espressione del progetto "Stazioni dell'arte" e principale collegamento per il turista che vuole girare il centro metropolitano, vanta quello che il Telgraph ha definito la stazione più bella d'Europa, ossia quella di Toledo. L'area flegrea è raggiungibile con la Linea 2, mentre si attraversano l'area vesuviana e la Costiera sorrentina grazie alla ferrovia Circumvesuviana.
5. Via mare (senza Metrò)
Un tempo esisteva il Metrò del Mare, un consorzio composto prevalentemente da Snav e Alilauro che beneficiava del finanziamento della Regione Campania e che collegava Napoli alle isole, alle costiere e al Cilento. Il servizio nacque nel 2002 e fu un tale successo che le tratte offerte crebbero di numero fino ad includere, appunto, il Cilento. Poi nacquero le difficoltà finanziarie, cui seguì inefficienza ed un servizio precario che veniva attivato ad estate inoltrata. Dopo 10 anni, niente. Qua e là il tentativo fatto da qualche armatore di occupare lo spazio aperto lasciato dal Metrò, ma senza offrire un servizio altrettanto completo e duraturo. Oggi i collegamenti sono coperti solo in parte dalle singole società e non devono essere intesi esclusivamente come il mezzo utile a raggiungere solo le isole. Il turista, ad esempio, può decidere di arrivare a Sorrento con un traghetto o un aliscafo, piuttosto che con la Circumvesuviana. Una soluzione molto più gradevole e spesso più veloce.
Le tratte napoletane del Metrò, in generale, sono state servite autonomamente dai privati. Il collegamento che più manca dopo la sospensione del consorzio è, probabilmente, quello tra il Golfo di Napoli e il Cilento. Questo ultimo, felice tratto di Campania è notoriamente mal servito dalle infrastrutture di terra. Presa la A3 da Salerno, per arrivare sulla costiera cilentana bisognerebbe uscire a Battipaglia o Padula. Insomma, il tratto Salerno-Reggio Calabria è di gran lunga la parte migliore del viaggio via terra per il Cilento. E tanto basta…
Resta tuttavia uno spazio di mercato da occupare. A tre anni dalla sospensione del servizio (nel 2012), è lecito aspettarsi che alcune delle tratte mancanti siano servite o da singole società o grazie a nuovi accordi tra privati ed enti locali. Questo, infatti, è stato il destino di alcuni collegamenti che hanno continuato ad esistere anche dopo la sospensione del Metrò.
6. Sightseeing
Il Sightseeing è un servizio di trasporto su bus che è diventato ormai un brand riconosciuto a livello internazionale. Si tratta sostanzialmente di un double decker (autobus a due piani), in cui il piano più alto e aperto al cielo. La prospettiva offerta al viaggiatore è interessante, poiché immersa nella città ma allo stesso tempo distaccata. Il traffico congestionato delle metropoli italiane permette poi al bus un'andatura apparentemente flemmatica che ben si addice ai ritmi del turista spensierato (meno gradevoli i gas di scarico, per evitare i quali, comunque, bisognerebbe scegliere più bucoliche mete). Le linee napoletane sono due; una attraversa il centro storico e l'altra il lungomare e la collina di Posillipo. Il biglietto di 24 ore per beneficiare di entrambe le linee costa 22 euro, 11 per i bambini da 5 a 15 anni. Il Sightseeing opera peraltro anche in altre località campane, come Sorrento (che è uno dei luoghi da vedere nei dintorni di Napoli).
L'interesse turistico di Napoli prodotto dalla bellezza storica e paesaggistica della città convince brand internazionali ad investire nella città. A ciò si aggiunge la dinamicità e la creatività dei napoletani, che riescono a trovare formule di trasporto innovative anche in assenza di grandi capitali. Un'inventiva che, anche limitata ai soli trasporti urbani, probabilmente va ben oltre i modi suelencati per girare Napoli senza "intossicarsi". Se il lettore, da locale o turista, dovesse aver sperimentato altri efficienti mezzi di trasporto, vi invitiamo a segnalarlo di seguito nei commenti.
[Foto in apertura di Trey Ratcliff]