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Alla scoperta dell’antica colonia romana di Alba Fucens

Alba Fucens ha una storia affascinante tutta da scoprire. L’antica città si trova in provincia dell’Aquila in Abruzzo e conserva tracce di un antico foro romano, del mercato, delle terme con splendidi mosaici, anche se il sito più pregiato è l’anfiteatro. Anche il nome della città ha un’origine molto suggestiva.
A cura di Stefania Lombardi
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Anfiteatro di Alba Fucens
Anfiteatro di Alba Fucens. Foto di Claudio Parente

Una città silenziona che conserva le tracce della presenza romana nel suo territorio, avvolta nel verde e ricca di tradizioni. Il nome Alba Fucens forse non vi dice niente, ma se indagate più a fondo scoprirete uno dei siti archelogici più importanti d'Italia. La città si trova in provincia dell'Aquila in Abruzzo e conserva tracce di un antico foro romano, del mercato, delle terme con splendidi mosaici, anche se il sito più pregiato è l'anfiteatro. Il nome della città ha anch'esso un'origine molto suggestiva. Il nome Alba deriva dal fatto che dalla cittadina si poteva ammirare l'alba sul Lago del Fucino, oggi completamente prosciugato. Questa sua fantastica posizione le ha fatto ottenere l'appellativo di balcone della Marsica.

Il sito archeologico di Alba Fucens

Sito archeologico Alba Fucens
Sito archeologico di Alba Fucens. Foto di Marica Massaro

Alba Fucens, fondata dai romani intorno al 304 – 303 a.C, è un luogo magico per gli amanti della storia. Le campagne di scavo condotte dagli studiosi belgi, a partire dal 1949, e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo dal 2006 hanno riportato alla luce parte dell'abitato suddiviso in isolati regolari al cui interno sono collocati gli edifici. Il sito archeologico custodisce i resti del foro, del mercato, le terme con splendidi mosaici a tema marino, i bagni, maschili e femminili e il sacello di Ercole. Il pezzo forte del sito archeologico è però l'anfiteatro, posizionato in una splendida posizione con sullo sfondo il monte Velino. Qui un tempo avvenivano i combattimenti tra gladiatori. L'anfiteatro possiede una struttura maestosa, con una grandezza di 96 metri per 79 ed una capacità di sette mila spettatori. Oltre alle storie di combattimenti feroci, anche la sua nascita è legata al sangue. L'anfiteatro nacque dalla volontà testamentaria del prefetto Macrone, costretto al suicidio da Caligola. Il prefetto volle far costruire l'anfiteatro nella sua città natale. L'anfiteatro oggi viene utilizzato per concerti e rappresentazioni teatrali grazie alla sua ottima acustica.

A difesa della città sono ben conservate le mura ciclopiche che si estendevano per tre chilometri intorno alla città e contavano quattro porte. Interessante è anche la Chiesa di San Pietro del XII secolo, purtroppo in parte distrutta durante il terremoto del 1915. La chiesa si trova sul colle più alto, dove un tempo sorgeva il tempio di Apollo, e conserva importanti testimonianze scultoree come le colonne tortili.

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