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Anche l’Italia ha la sua “spada nella roccia”. Ecco dove si trova

Una storia affascinate legata a miti e leggende è quella di Re Artù e alla sua spada nella roccia. Ma se conoscete tutto di questa storia, c’è ancora qualcosa che potrebbe stupirvi. Anche l’Italia ha la sua spada nella roccia, si trova in Toscana nell’eremo di Montesiepi, in provincia di Siena. Ecco di cosa si tratta.
A cura di Stefania Lombardi
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La spada nella roccia di Montesiepi.
La spada nella roccia di Montesiepi. Foto di Maurizio Calì

La spada nella roccia è una delle leggende che fa parte dell'anima della Gran Bretagna, ma forse in pochi sanno che anche l'Italia può vantare di una storia simile. Per ammirare la spada nella roccia italiana bisogna andare in Toscana, precisamente nell'eremo di Montesiepi, in provincia di Siena. Nell vicinanze della bellissima Abbazia di San Galgano, una spada è conficcata in una roccia e sono visibili l'elsa ed il manico esattamente come l'Excalibur di Re Artù. Ma da dove nasce questa leggenda?

La leggenda della spada nella roccia

Eremo di Montesiepi
Eremo di Montesiepi. Foto di Superchillum

La storia di questa spada è totalmente diversa da quella di re Artù, anzi potremmo dire che è l'esatto opposto. Mentre il re britannico aveva estratto la spada per dare prova del suo valore e della sua forza, Galgano Guidotti piantò l'arma nella roccia come gesto simbolico per la sua conversione.

Galgano Guidotti era un giovane del XII secolo, la cui vita era dedita alla dissolutezza. Un giorno ebbe la visione dell'Arcangelo Michele che lo spinse a diventare cavaliere. Durante il suo impegno nella guerra fu protagonista di un'altra visione che lo spinse verso il colle Montesiepi. Lì decise di abbandonare la sua vita disssoluta e convertirsi. Con un gesto simbolico conficcò la sua spada nella roccia. Da quel momento visse da eremita e adorò quell'oggetto come simbolo di una croce fino alla sua morte avvenuta a soli 33 anni. Su questo luogo fu costruita la Chiesa di Montesiepi, detta anche la Rotonda per la sua forma circolare. Ogni anno in questa chiesa accade un fatto del tutto particolare, ma molto affascinate. Il 21 giugno, al solstizio d'estate, al sorgere del sole un raggio penetra nell'eremo dalla monofora posta dietro all'altare e forma un cerchio luminoso sulla parete che si sposta fino a toccare la spada e il sepolcro di S. Galgano.

Successivamente alla costruzione della Cappella fu ordinata l'edificazione di un vero e proprio monastero. L'Abbazia di San Galgano è quello che resta del monastero cistercense dedicato a San Galgano.

La spada nella roccia oggi è conservata in una teca per proteggerla. Purtoppo negli anni 70 e negli anni 90, delle persone poco civili, forse credendosì i nuovi re Artù cercarono di estrarre la spada dalla roccia arrecandole molti danni.

L'abbazia di San Galgano

Abbazia di San Galgano
Abbazia di San Galgano. Foto di Thudufushi

Questo luogo intriso di storia e leggenda è un bellissimo esempio di architettura cistercense gotico – cristiana. Non è molto ricco di decori e ornamenti in linea con il rigore e la povertà su cui si basa l’ordine dei monaci cistercensi. Del campanile rimagono in piedi pochi resti, invece, quasi intatta è la parte dell'abside e delle navate. Tutta l'aria, però, è priva di tetto e di pavimenti.

La popolazione stessa ha più volte saccheggiato questo luogo per necessità. Infatti, intorno al 1300 le forti carestie spinsero il popolo a commettere questi atti per cercare di sopravvivere. I monaci pian piano abbandorano la struttura fino che nel 1500, quando fu affidata ad un abate che causò la sua rovina. Questi, infatti, vendette parti della copertura per ricavare del piombo. Così la chiesa lasciata alle intemperie fini per distruggersi, ma il colpo letale fu dato da un fulmine che la colpì in pieno.

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