Aumentano i siti Patrimonio Unesco in Italia. La new entry é Ivrea
Il Bel Paese che già detiene il record di più Siti Unesco nel mondo aggiunge un altro luogo alla tanto ambita lista. Questa volta non si tratta di un borgo medievale o di una bellezza paesaggistica, ma di un altra tipologia di sito che si è distinta per unicità. Ad entrare nella lista Unesco è una città industriale denominata "Ivrea città industriale del XX secolo". Questo sito venne concepito tra il 1930 e il 1960, grazie all'Olivetti, sotto l’egida del patron Camillo e poi del figlio Adriano e dava una risposta all'urbanizzazione del periodo, realizzando un modelo basato su un sistema sociale e produttivo ispirato alla Comunità. Tutto questo ha contribuito a rendere Ivrea una città all'avanguardia, partendo dalla fabbrica a mattoni rossi, che produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer, fino ad arrivare ai nuovi modelli sociali, costruiti attorno alle necessità dei dipendenti dell’azienda. Infatti, nel sito furono realizzati dei veri spazi residenziali e di servizi. Il progetto concreto è stato realizzato grazie alla partecipazione di importanti architetti ed urbanisti del novecento, che hanno ideato opere sia nelle aree industriali che in quelle residenziali.
La città industriale d'Ivrea proclamata Patrimonio Unesco è composta da vari edifici e complessi architettonici che hanno mantenuto il loro carattere di unicità ed integrità, così come richiesto dall'Unesco. Nel sito in questione sono presenti le originarie Officine Olivetti del 1896, edifici che ospitavano il Centro Studi ed Esperienze e la Centrale Termoelettrica, gli edifici della mensa, dei servizi sociali e dell’asilo nido. Il complesso comprende anche le case del Borgo Olivetti e del Quartiere Castellamonte, due Palazzi Uffici e l’Unità Residenziale di Ivrea Centro.