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Carnevale di Mamoiada tra folklore e tradizioni sarde

Dimenticate le classiche maschere di Carnevale, i carri e i travestimenti da supereoi. Il Carnevale in Sardegna è fatto di riti e tradizioni che antiche ricche di suggestioni. Un esempio è il Carnevale di Mamoiada.
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A cura di Stefania Lombardi
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Carnevale di Mamoiada. Foto di GG
Carnevale di Mamoiada. Foto di GG

Per cultura e tradizioni, la Sardegna è sempre stata vista quasi come un mondo a parte rispetto al resto del nostro paese. Non poteva essere diversamente anche per quanto riguarda i festeggiamenti di Carnevale. Uno dei Carnevali più caratteristici è quello di Mamoiada, una manifestazione folcloristica in costume tradizionale, che propone i riti antichissimi della Barbagia. Mamoiada si trova proprio nel cuore della Sardegna, nella Barbagia, ed ogni anno si colora dell'allegria e della festa dedicata al Carnevale. Durante questi rituali tradizionali, però non ci sono i soliti carri o maschere, ma sfilate in costumi tradizionali, accompagnate da canti e balli popolari.

Le maschere del Carnevale di Mamoiada

Carnevale Mamoiada. Foto di Oscar Carvajal
Carnevale Mamoiada. Foto di Oscar Carvajal

In particolare le maschere tradizionali del Carnevale di Mamoiada sono simboli i Mamuthones e gli Issohadores, che fanno la loro prima apparizione il 17 gennaio di ogni anno, in occasione della festa di Sant’Antonio del Fuoco e poi continuano a danzare ed allietare i partecipanti per tutta la durata del Carnevale. I Mamuthones indossano vestiti scuri, di pelle di pecora nera, e una maschera di legno, portano dei grossi campanacci, sotto il peso dei quali si muovono lenti e curvi e facendoli suonare ad intervalli regolari. Gli Issohadores sono più vivaci, indossano un vestito bianco e rosso con bottoni dorati e una berritta, dando movimento alla processione e catturando con il lazo le donne che assistono alla festa. Questo rituale è conosciuto come l'allacciata, che secondo la tradizione, avrà tanta fortuna e felicità.

Un rito molto sentito è quello della vestizione dei Mamuthones, che deve essere compiuto da due persone. Dopo la vestizione, i Mamuthones sfilano in gruppi di dodici, numero che rappresenta i mesi dell’anno, guidati dagli Isshoadores che sfilano in gruppi di otto e danzano eseguendo passi di notevole difficoltà che devono essere imparati fin da bambini.

Un altro simbolo del Carnevale di Mamoiada è Juvanne Martis Sero, un fantoccio sistemato in un piccolo carretto ornato da frasche e trainato da un asino. La sua grossa testa di legno è collegata da un tubo ad una piccola botte di vino nascosta proprio all’interno del corpo del fantoccio. Questo particolare pupazzo è vestito con abiti in velluto e riempito di paglia per una ragione ben precisa. La mattina del martedì grasso viene portato in giro per il paese da uomini con la faccia annerita da sughero bruciato e vestiti con gli abiti tradizionali delle donne sarde, intonando una nenia. molto simile ai lamenti funebri. In realtà, nonostante il tono lamentoso, si tratta dicanti goliardici nei confronti dei passanti.

Il fantoccio viene portato in giro fino a tarda sera, momento in cui arriva nella piazza principale dove trova la morte per una operazione chirurgica in cui vengono asportate delle budella di maiale, sapientemente nascoste. Questo rituale segna la fine del Carnevale mamoiadino che viene celbrato con un banchetto con prodotti tipici e tantio vino.

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