Casamassima: il Paese Azzurro della Puglia
Celentano cantava che "il pomeriggio è troppo azzurro". Probabilmente avrà visitato almeno una volta nella vita un piccolo paese pugliese definito appunto il "paese azzurro". Questo luogo incantato è Casamassima a 18 chilometri da Bari. Anche se oggi le abitazioni che un tempo erano completamente azzurre hanno perso un pò del loro smalto. L'intenzione dell'amministrazione, però, è quella di far tornare a far risplendere Casamassima azzurra. Tracce di azzurro, infatti, sono ancora evidenti nell’ex convento di Santa Chiara, nel Castello, in tutto il borgo antico e anche al di fuori dello stesso. Una delle tradizioni che si tramandano qui è l’arte dei Cartapestai, infatti si tiene uno dei Carnevali più famosi d'Italia: la Pentolaccia Casamassimese.
Perchè Casamassima è il Paese Azzurro?
Il borgo antico di Casamassima
Da vedere all'esterno del centro storico
Perchè Casamassima è il paese azzurro?
La storia del paese e dell sua colorazione ci riporta indietro nel tempo. Risale, infatti, al 1656, quando a Bari sbarcarono dei marinai con la peste che contagiarono circa 20mila persone portandole alla morte. La malattia, diffusasi rapidamente, dal capoluogo raggiunse in breve tempo le porte del borgo di Casamassima, che si richiuse all'interno delle sue mura, evitando qualsiasi contatto con il mondo esterno e sperando che un miracolo risparmiasse il paese dalla pestilenza. Ebbene, le preghiere della popolazione furono accolta e Casamassima non fu colpita dal contagio. Nel 1658, il duca Orlando Vaaz, oltre a far edificare una chiesetta in onore della Madonna di Costantinopoli, nel rispetto di un voto alla stessa fatto, ordinò che tutte le case fossero riverniciate con calce viva per riportare igiene e pulizia. E allo stesso tempo diede l’ordine che tutte le abitazioni fossero imbiancate aggiungendo però alla calce viva l’azzurro, il colore del manto della Madonna. Dalle storie tramandate è per questo motivo che Casamassima è diventata il paese azzurro.
In realtà questa non è l'unica storia legata al colore della cittadina. Un'altra versione, infatti, imputa l'azzurro alle casalinghe. Si narra che queste, nel fare il bucato, aggiungessero la polvere azzurra all’acqua, per evitare che i vestiti si ingiallissero. Una volta terminato il lavaggio di maglie e pantaloni, però, le donne non buttavano via l’acqua utilizzata allo scopo, anche perché allora non esistevano i rubinetti, ma era necessario recarsi alle fontane del paese. Quella stessa acqua, dunque, veniva poi mescolata alla calce e riutilizzata per riverniciare le pareti, o anche usata per lavare i muri delle case, dando di fatto la caratteristica colorazione azzurra alle abitazioni del centro.
Il borgo antico di Casamassima
Il Borgo Antico di Casamassima è di impronta medievale e si sviluppa intorno all'imponente Castello. Il Borgo è molto suggestivo, ricco di piccole strade costeggiate da basse casette di pietra che conservano il colore azzurro e le corti. L’ingresso principale del centro storico è la Porta Orologio, che viene identificata come il simbolo del paese. Il monastero di Santa Chiara è il più rappresentativo ed imponente edificio del borgo antico, di recente ristrutturato per ricavarne un museo contadino e altri locali. Proprio al centro del borgo si erge il Castello (Il Palazzo Ducale), dal secolo XII è stato dimora dei feudatari.
Da vedere ancora il Convento delle Monacelle, sorto dall'adattamento di un antico palazzo appartenuto alla famiglia De Bellis. L’ultimo proprietario, don Domenico Console, donò l’edificio all’Orfanotrofio dell’Addolorata, dove furono istruite ed educate tante fanciulle orfane. L’edificio ospitò pure uno dei primi Conservatori di musica della provincia di Bari ed un convento di Suore Oblate. Attualmente ospita un Centro Culturale, comprendente la Biblioteca Comunale e una piazzetta con gradinate. Proseguendo si incontra la Chiesa dell'Addolorata, annessa proprio all'ex-complesso monastico delle Monacelle.
Da vedere all'esterno del centro storico
Uscendo dal centro storico non finiscono le cose da ammirare. Molto interessante è Piazza Aldo Moro, con i suoi palazzi del ‘700 e dell’800, fra cui si distingue il Palazzo Natale, una casa museo che custodisce arredi vari, oggetti artistici di pregevole fattura, e un’ampia raccolta di vasi appuli. Sempre in piazza A. Moro si può visitare la chiesa del Purgatorio, costruita tra il 1722 e il 1758. Di stile tardo barocco, la chiesa è dotata di un ampio campanile. Al di fuori del borgo si trova anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie, ora sede d’ospedale. Accanto al cimitero comunale è possibile visitare la chiesa di Santa Maria del Soccorso, detta anche di “Santa Lucia” poiché al suo interno vi si venera una grande statua in pietra della Santa. Poco distante dall’abitato, sorge il Cimitero Militare Polacco, dove sono conservate le tombe dei 429 soldati che persero la vita durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre il paesaggio carsico delle campagne circostanti è segnato da numerosi dolmen e menhir.