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Castelmezzano, un borgo sospeso tra mistero e natura

Incastonato tra le guglie delle Dolomiti Lucane, il borgo di Castelmezzano è davvero suggestivo. Tra storia, leggenda e natura, ecco cosa vedere in questo gioiello della Basilicata.
A cura di Angela Patrono
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Castelmezzano - Foto Wikipedia
Castelmezzano – Foto Wikipedia

Fin dall'arrivo a Castelmezzano ci si rende conto di trovarsi in un borgo speciale e dall'atmosfera suggestiva, un piccolo gioiello incastonato nelle Dolomiti Lucane. Le rocce e il verde incorniciano il paesaggio come delle quinte teatrali, creando un effetto assolutamente scenografico. Nel corso dei secoli gli elementi hanno scavato forme davvero bizzarre in queste rocce di arenaria. In base a particolari condizioni di luce e ombra, queste guglie frastagliate assumono l'aspetto di “becco della civetta”, di “bocca di leone”, di “incudine” e di “aquila reale”, come vengono definite dai locali. Le crepe di ogni pietra sembrano sussurrare una leggenda misteriosa e perfino l'ingresso nel borgo ha qualcosa di fiabesco: vi si entra da una galleria scavata nella roccia dopo aver superato una spettacolare gola.

Castelmezzano - Foto Wikimedia Commons
Castelmezzano – Foto Wikimedia Commons

Le origini di questo luogo sono molto antiche, risalgono infatti al VI-V secolo a.C. Con la dominazione longobarda e poi normanna, il borgo si arricchì di un castello, il cosiddetto Castrum Medianum, perché in posizione intermedia tra Pietrapertosa e Albano. In seguito passò agli Angioini e agli Aragonesi. La storia del borgo affonda le sue radici nella leggenda, come si può constatare dallo stemma cittadino che riporta due cavalieri su un unico cavallo: si tratta di un simbolo rappresentativo dell'Ordine dei Templari. La condivisione del cavallo simboleggia la povertà e la carità mentre i due cavalieri rappresentano la dualità, il bene e il male, entrambi necessari per raggiungere la conoscenza assoluta, proprio come il cammino dell'iniziato nasce da una condizione di oscurità per approdare alla luce del Bene supremo. Non è l'unico mistero legato all'ordine templare poiché anticamente accanto alla Chiesa di Santa Maria dell'Olmo si trovavano una sorgente e un olmo, identificati con la fonte e l'albero della vita. I due elementi, emblemi di immortalità, simboleggiano il compimento del percorso iniziatico e il passaggio alla vita eterna. La stessa cittadina, incastonata tra le rocce, sembra essere racchiusa nella coppa del Graal. Anche la Chiesa del Santo Sepolcro è legata alla simbologia templare: risalirebbe all'XI secolo e si suppone abbia origini bizantine, con un'area riservata all'iconostasi, accessibile solo al sacerdote, e l'area dell'assemblea dei fedeli. L'interno conserva la statua lignea della “Madonna dell'Ascensione” (XIV secolo) legata a una leggenda popolare. Trovata da due pescatori e portata in chiesa, la scultura si appesantì così tanto da non poter essere più spostata.

Castelmezzano - Foto Wikimedia Commons
Castelmezzano – Foto Wikimedia Commons

Il centro medievale di Castelmezzano è uno spettacolo incredibile: le costruzioni incastonate nella roccia danno l'aspetto di un piccolo presepe, le scale ripide offrono panorami mozzafiato sullo scenario delle Dolomiti Lucane. Il centro abitato si interseca alla perfezione nel contesto montano, senza deturpare il paesaggio naturale: per questo Castelmezzano è stata definita città-natura ed è inserita nel prestigioso circuito dei Borghi più belli d'Italia. La chiesa madre di Santa Maria dell'Olmo si trova nel cuore di Piazza Caizzo e desta ammirazione per il magnifico portale in stile romanico, con l'architrave decorato da fiori, leoni e aquile a due teste. Al centro spicca l'affresco di San Rocco, protettore del paese. All'interno sono custodite opere d'arte come la statua della Madonna dell'Olmo (fine XII secolo) e la tela della “Sacra Famiglia” firmata da Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa, celebre pittore lucano del tardo manierismo e barocco. Tra i gioielli dell'architettura cittadina si segnala Palazzo Ducale, databile al XVIII secolo, con un maestoso portale sormontato da un ampio loggiato. Interessante anche Palazzo Coiro, situato alle spalle della chiesa madre.

Una ricorrenza particolare è quella dello Sposalizio degli Alberi, celebrato ogni anno nel mese di maggio. Si tratta di un rituale di unione sessuale tra un tronco di cerro e una cima di agrifoglio che vengono trasportati in paese tra grandi festeggiamenti. La pianta di agrifoglio viene infiocchettata e unita al tronco, che viene poi scalato dall'abitante più coraggioso.

Questo borgo in provincia di Potenza si trova nel Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane, ideale per trekking ed escursioni in mountain bike. Il parco possiede inoltre strutture didattiche come l'orto botanico, il giardino delle erbe officinali e l'olfattoteca;  il centro naturalistico e l'Oasi del Cervo. Da Castelmezzano si raggiunge facilmente un altro suggestivo borgo lucano: si tratta di Pietrapertosa, il comune più alto della Basilicata. Se amate le emozioni forti e indelebili, potrete praticare il Volo dell'Angelo: sospesi tra cielo e terra, legati da un'imbracatura e agganciati a un cavo d'acciaio, sarà possibile vivere una fantastica avventura per provare l'ebbrezza del volo, ammirando un paesaggio di norma accessibile solo agli uccelli… o agli angeli.

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