Corea del Nord, viaggio nel più misterioso dei paesi dell’Asia orientale
Viaggio in Corea del Nord
Il video di un turista italiano che mostra, nei limiti del consentito, la sua visita alla capitale Pyongyang e altri luoghi della penisola norcoreana
Con la morte del dittatore Kim Jong Il in questi giorni si fa un gran parlare della Corea del Nord, un paese tanto conosciuto quanto misterioso. Mistero non è le condizioni di regime in cui versa lo stato da oltre mezzo secolo, uno dei più rigidi e inquietanti della storia contemporanea. Ma misteriose sono le notizie sulle condizioni di vita del paese e della popolazione proprio perché, a causa del regime stesso, non si possono ottenere immagini o qualsivoglia informazione che non siano fornite dalle fonti ufficiali del governo stesso.
Arco della Riunificazione a Pyongyang, foto di Kok Leng Yeo
La zona demilitarizzata attorno ai confini inibisce l'ingresso ai visitatori, e i voli all'interno del paese sono proibiti agli stranieri. Lo stesso aeroporto della capitale Pyongyang, il Sunan International Airport, è servito da due sole compagnie aeree, che mettono in comunicazione la Corea del Nord con Pechino, Mosca, e altre città dell'Asia, ma non con il resto del mondo. All'interno del paese non esistono bus di collegamento tra le varie città, poiché agli stessi nordcoreani è proibito spostarsi senza permesso. L'unica alternativa è il treno: lo si può prendere da Pechino o fare affidamento sulla Transiberiana. All'interno del paese alcune destinazioni turistiche sono collegate da una linea ferroviaria.
La Juche Idea a Pyongyang, foto di Stefan Krasowski
Da quello che possiamo vedere visitare la Corea del Nord sembrerebbe un'utopia. Non è però impossibile. Anche se a modo suo, il paese è aperto al turismo, ma il viaggio va organizzato alla perfezione. Il visto d'ingresso va richiesto nel proprio paese, e il volo prenotato con largo anticipo. All'arrivo vi verrà sempre affidata dallo stato una guida locale, il cui compito sarà principalmente quello di condurvi in un itinerario turistico prestabilito, raccontarvi la storia del paese dal loro punto di vista e decantarvi le lodi del "caro leader", e impedirvi di fare foto nei molti luoghi non autorizzati. Difficile fare i furbi.
Arco di Trionfo di Pyongyang, foto di Gilad Rom
Naturalmente il centro massimo di interesse di tutto il paese è la capitale Pyongyang, una città gestita per essere l'immagine suprema del progresso e della supremazia del paese che il regime vuole a tutti i costi dare al mondo. Costruita tutta sul culto della personalità del "caro leader" e di suo padre, il "grande leader" Kim il Sung, abbonda di monumenti, musei e statue in loro onore. Per non parlare di murales e bizzarre decorazioni quali quelle della metropolitana. Tra i monumenti di rilievo ci sono la Juche Idea, una torre di 170 metri sulle rive del fiume Taedong sul quale è costruita la città; l'Arco di Trionfo, costruito per celebrare la vittoria di Kim il Sung all'epoca della guerra contro i giapponesi; l'enorme stadio sempre dedicato a Kim il Sung; la statua del Chollima, un'altra struttura che dovrebbe simboleggiare il continuo progresso del paese. Gli hotel sono pochi e con pochi visitatori, ma sono comunque di categoria medio-alta, quindi non sperate di cavarvela con poco: la vita per un turista in Corea del Nord è molto cara, e si arriva anche a spendere 200 euro al giorno tra alloggio e ristoranti.
Kaesong, foto di Gilad Rom
Al di fuori della capitale una meta di sicuro rilievo è Kaesong: anticamente gloriosa capitale della dinastia Koryo, oggi è solo l'ombra di quello che era un tempo. Ma è pur sempre una grande metropoli, che conserva le reliquie dei nobili buddisti che popolavano la città nel museo Koryo. Inoltre il quartiere vecchio, con le sue stradine strette e le case coi tetti spioventi, fa da ideale contraltare alle strade ampie e i moderni edifici della città nuova.
Il Chonji nel Paekdusan foto di Jan
Al di fuori dei nuclei cittadini è sulle montagne che dovete dirigervi. La penisola coreana ha dei rilievi montuosi all'interno che la rendono estremamente inaccessibile, e questo è il motivo per cui lo sviluppo urbanistico è stato così limitato e l'area forestale è rimasta praticamente intatta nel corso dei secoli. Sembra quasi di essere in un altro paese e di dimenticarsi della cortina di oppressione a cui è sottoposto. Le zone montuose sono meta di tour guidati, ma anche di appassionati di escursionismo e geologia.
Il tempio Pohyon sul monte Myhoyang, foto di Mark Fahey
Il Paekdusan è la montagna sacra dei nordcoreani, nonché la vetta più alta della penisola coreana con i suoi 2.744 metri: un vulcano spento dalla cima perennemente innevata nel cui interno è presente un profondo lago alpino, il Chonji, o lago del cielo. Il Myhoyang è una montagna molto visitata sia per i suoi sentieri escursionistici, che per la presenza di numerosi edifici buddhisti: tra questi il tempio Pohyon, risalente all'XI secolo, e vari eremi. Ci sono anche un gruppo di grotte aperte al pubblico, le caverne di Ryongmun. L'International Friendship Exhibition è un museo che conserva tutti i regali ricevuti dai vari leader nordcoreani. Tutto il sito è stato dichiarato Riserva della Biosfera Unesco.
Il lago Samil nel Kŭmgangsan foto di David Stanley
La Regione Turistica del Kŭmgangsan è un'area che si trova nella provincia omonima, istituita principalmente proprio a scopo turistico per le escursioni guidate, in barca o bus, nella zona montuosa conosciuta fin dall'antichità per la sua bellezza. Tra i siti più famosi il picco Chipson, e le cascate Kuryong. Tutta l'area è ancora in una fase di sviluppo iniziale che progetta di incrementare l'afflusso turistico con la costruzione di impianti sciistici, campi da golf e vari resort di lusso. Alcuni hotel presenti attualmente sono proprietà cinesi e sudcoreane in concessione. Purtroppo, l'area è al confine con la Corea del Sud nella zona demilitarizzata ed è stata protagonista di un tragico incidente diplomatico negli ultimi anni: nel 2008 una turista sudcoreana è stata uccisa a colpi di fucile dalle guardie di confine, perché avrebbe inavvertitamente oltrepassato un'area ristretta. Ciò ha inasprito i già tesi rapporti tra le due Coree, dal momento che la Corea del Nord non ha mai ammesso la responsabilità dell'incidente, e di conseguenza la Corea del Sud ha sospeso le escursioni nella regione. Come ulteriore risposta la Corea del Nord ha confiscato cinque proprietà turistiche sudcoreane della zona, con il pretesto di un risarcimento per i danni subiti dal mancato indotto turistico. A tutt'oggi la situazione non è risolta.
Tempio nel Paekdusan, foto di Jan
Un viaggio in Corea del Nord è sicuramente un'esperienza fuori dal comune: chi vuole osservare con i propri occhi quello che alle televisioni mondiali non è permesso di mostrare, e chi vorrebbe ammirare delle aree naturali incontaminate dell'Asia orientale, deve fare i conti con una realtà falsa e oppressiva. Detto questo abbiamo visto che il viaggio non è impossibile. Bisogna solo organizzarlo come si deve, con operatori esperti e professionali, non improvvisare niente e attenersi alle seppure opprimenti istituzioni locali. Per amore di conoscenza, un buon viaggiatore è disposto ad affrontare anche questo.