Montecarlo, una pausa tranquilla nella Toscana meno conosciuta
Come arrivare | Cosa vedere | Cosa fare
Ho visitato il borgo di Montecarlo di Lucca in un piovoso pomeriggio di febbraio. Una pausa caffè di un paio d'ore nel mezzo di un più ampio itinerario in Toscana che toccava città piu famose come Lucca, Pisa, Siena, San Gimignano e Volterra. Quel genere di percorsi che, proprio in virtù delle bellezze nascoste di questa regione, ti fanno capitare anche in gioielli nascosti come quello di cui vi vado a parlare.
La Toscana è un tesoro di borghi perfettamente conservati, ma molti di questi godono di una fama pari a quelle delle città più grandi e famose d'Italia. Complice un passato storico comune, che ha visto la regione esplodere in quel magnifico movimento rinascimentale che ha regalato al mondo le più belle opere d'arte e d'architettura. Ma anche il fatto che molti dei piccoli paesini della Toscana associano il loro nome a vini di caratura internazionale, che consolidano ancora di più nel mondo la reputazione di questa regione, indubbiamente la più famosa all'estero.
Per questo capitare in un paesino come Montecarlo equivale quasi a come aprire un passaggio segreto in quella Toscana che ormai sembra non abbia più niente da nascondere. Proprio perché ci ricorda che questa regione non smette di meravigliare, e che è ancora capace di conservare gioielli ancora sconosciuti ai più.
Come arrivare a Montecarlo
Montecarlo di Lucca si trova in provincia di Lucca a 17 km dal suo capoluogo, 53 km dall'aeroporto di Firenze-Peretola e 41 km dall'aeroporto di Pisa. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Altopascio, a 5 km: la stazione si trova sulla linea Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio. Da lì si può raggiungere Montecarlo con l'autobus 402 della CTT Nord. Il mezzo migliore per raggiungere il paese è sicuramente l'automobile, percorrendo la Via Romana verso Altopascio o la Via Pesciatina verso Montecatini Terme.
Cosa vedere a Montecarlo
Come spesso accade con i borghi medievali, la prima cosa che vediamo nell'avvicinarci a Montecarlo è la fortezza che una volta si ergeva a bastione difensivo della città: è la Rocca del Cerruglio, che prende il nome dal colle su cui è posizionata, e che un tempo era sede di fortificazioni ben più antiche del borgo stesso. A quanto pare, negli anni del XIV secolo che vedeva lotte continue tra Firenze, Pisa e Lucca, questo castello rappresentava un'importante presidio strategico. Montecarlo nacque come parte del dominio di Lucca, ma per un breve periodo finì sotto il controllo di Pisa per poi passare definitivamente nelle mani del comune di Firenze. Il castello così come lo vediamo oggi è un insieme di diversi nuclei difensivi che si sono sviluppati nel corso dei secoli, e che sono stati man mano unificati per dare vita a un'unica fortezza.
Oggi la Rocca del Cerruglio appartiene a una famiglia privata che la apre al pubblico solamente nel periodo tra maggio e ottobre: sabato e domenica dalle 15 alle 19, mentre nei giorni feriali solo su appuntamento. Per il resto dell'anno la struttura è a disposizione per aperture private o eventi organizzati: quando ho visitato il paese stavano allestendo un ritrovo per un gruppo di appassionati di giochi di ruolo in costume. In ogni caso, se vi interessa organizzare una visita fuori stagione potete parlare direttamente con i proprietari: trovate i contatti a questo indirizzo. Sembra che una delle attrazioni più belle del castello sia un magnifico giardino all'italiana.
Montecarlo conserva ancora una parte dell'antica cinta muraria. A oggi sopravvivono tre delle quindici porte d'accesso originali: la Porta Fiorentina, chiamata così perché da essa si dipana la strada verso Firenze; la Porticciola, che guarda invece verso Lucca; e la Porta Nuova, che offre un magnifico panorama sulla valle sottostante. È possibile camminare su parte delle mura come parte della visita al castello, sempre previo accordo con i proprietari.
Tra i monumenti storici di rilievo spicca naturalmente la Chiesa di Sant'Andrea, il cui campanile si nota subito al di sopra del borgo come uno degli elementi più visibili dalla distanza. Niente di sorprendente: come sempre i luoghi di culto rappresentano il fulcro del centro storico dei borghi medievali. E anche questa piccola chiesetta, che da fuori non suscita particolari emozioni, conserva un gioiello: la Madonna col Bambino del pittore lucchese Francesco Anguilla, risalente al 1434. Naturalmente la chiesa non è l'unico edificio religioso del paesino, che vede anche la Chiesa di Sant'Anna e l'antichissima Pieve di San Piero.
Cosa fare a Montecarlo
Avendo visitato il paese in un periodo di bassa stagione mi sono trovato di fronte a un borgo silenzioso e tranquillo. Naturalmente sappiamo tutti che tra una pausa e l'altra vi sono numerosi eventi mirati non solo ad attirare i turisti, ma anche al divertimento della popolazione stessa. Che nel caso di Montecarlo supera addirittura i 4.500 abitanti. E non si direbbe a una prima impressione.
Per cui, dando un occhio al sito del Comune di Montecarlo, vediamo che gli eventi in programma durante l'anno sono numerosi. A partire dalla classica rievocazione storica medievale, che si tiene nella domenica più prossima al 20 giugno. Numerose sono le feste che celebrano la produzione locale di vino e olio, i due prodotti più celebri delle campagne toscane. Nel caso in questione, i prodotti più rinomati del luogo sono i vini DOC Montecarlo Bianco e Rosso di Montecarlo. Oltre ad acquistarli in diverse cantine, si può scoprire qualcosa di più sulla produzione locale visitando gratuitamente il Museo del Vino, che si trova negli spazi dell'Enoteca La Lavagna.
Montecarlo inoltre è uno dei punti focali dell'itinerario enogastronomico Strada del Vino e dell’Olio di Lucca, Montecarlo e Versilia. Il percorso si snoda attraverso diversi comuni della Lucchesia, una delle valli su cui si affaccia il paese. Numerose aziende vitivinicole di Montecarlo fanno parte dell'associazione e si aprono al pubblico per accogliere i turisti e mostrare le loro cantine. Per questo motivo Montecarlo è stata anche insignita della Bandiera Arancione, il marchio rilasciato dal Touring Club Italiano a quei comuni che si distinguono per un'ospitalità di eccellenza. Caratteristica ancora più evidente nel numero di Bed & Breakfast che troviamo all'interno del piccolo paesino.
Se queste attività sono naturalmente più piacevoli durante la bella stagione, c'è un motivo per cui si può visitare Montecarlo durante tutto l'anno: ed è la sua stagione teatrale. Il Teatro dei Rassicurati è un'istituzione importantissima all'interno del comune, per due motivi. Il primo è il suo valore storico: il teatro risale infatti al 1639, quando si formò l'Accademia degli Assicurati, un gruppo di giovani teatranti che decisero di formare una compagnia stabile per il paese che ospitava solo compagnie straniere.
Il secondo è la sua struttura: il Teatro dei Rassicurati di Montecarlo è infatti uno dei teatri più piccoli d'Italia, con i suoi 150 posti. E per inciso, si intende teatro all'italiana, di quelli cioè che riprendono la struttura della platea con pianta a ferro di cavallo circondata da palchi. In pratica, un teatro dell'opera come li conosciamo dal Settecento a oggi. Nei secoli, su quel piccolo palchetto di legno, sono stati rappresentati melodrammi degli autori più importanti, da Bellini a Donizetti, oltre a quelli di numerosi compositori minori. Persino il cittadino più illustre di Lucca, Giacomo Puccini, visitò il teatro. Mentre il poeta Giuseppe Ungaretti si pose a sua strenua difesa quando fu minacciato di distruzione. Oggi il Teatro dei Rassicurati è più attivo che mai, con un programma teatrale ricco di rappresentazioni di tutti i tipi.
Il piccolo borgo di Montecarlo offre molto di più di quello che appare. Ma al di là di tutto, ritengo la mia visita una circostanza privilegiata. Perché ho potuto godere dell'atmosfera del paese in un momento di pura tranquillità. Ho potuto girovagare per i suoi vicoli antichi e pacifici. Ho potuto cogliere uno sguardo, seppur breve, di quella che è l'essenza di un borgo toscano nascosto e dei suoi abitanti. Ristoratori in attesa di clienti che ammazzano il tempo chiacchierando con gli anziani del paese. Donne che tornano a casa con le buste della spesa, per preparare da mangiare. Baristi che ricevono con un sorriso chi si rifugia nel loro locale per cercare riparo dalla pioggia e che, intenzionato a prendere solo un caffè, esce con una busta piena di acquisti di prodotti locali. E i ragazzi del teatro, pronti ad accogliere la visita occasionale di qualche turista per raccontare la storia del loro orgoglio, con l'auspicio che venga fatto conoscere al resto del paese. Ecco, questa è Montecarlo. Questa è la Toscana. Questa è l'Italia, il paese che non smette mai di vivere anche nei suoi attimi di tranquillità.
[Tutte le foto sono di Giuseppe A. D'Angelo]