Cose che devi sapere se vuoi andare a Cuba

Documenti, moneta, dogana, clima, sicurezza e politiche su droghe leggere e fumo: ecco cosa deve sapere il turista prima di andare nell’isola caraibica.
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A cura di Redazione Viaggi
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Foto da Flickr.
Foto da Flickr.

Molti sanno di voler visitare Cuba, pochi sanno cosa è opportuno portare con sé. Oltre alla distanza geografica, che fa di Cuba una terra ancora più mite della nostra, è la storia politica dell'isola ad imporre al turista una maggiore informazione. Le tensioni storiche con l'Occidente atlantista sono all'origine di determinati limiti nell'uso della moneta, nel cambio agevolato con l'euro rispetto al dollaro e nell'invalidità di alcune carte di credito. Si tratta comunque di limiti non così importanti, purché il turista ne prenda nota da subito. Peraltro il clima sempre più disteso con gli Stati Uniti è destinato a facilitare la vita del turista. La controprova è data da due esempi: da marzo sono aumentate le carte di credito attive nell'isola e dall'inverno 2015 le crociere occidentali – MSC compresa – possono attraccare a l'Avana.

Quando andare a Cuba
I documenti necessari per la vacanza
Come pagare: moneta, cambio, pos e carte di credito
Dogana: cosa si può portare?
Sicurezza, sanità ed ambasciata italiana
Lecito ed illecito

Quando andare a Cuba

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Di recente abbiamo indicato qual è il periodo migliore per andare ai Caraibi. Ebbene, Cuba fa parte della regione caraibica, per cui vale esattamente lo stesso discorso: meglio evitare il periodo compreso tra la seconda metà di agosto ed ottobre, poiché è in questi mesi che si concentrano gli uragani caraibici. Nonostante i cubani si concedano un po' di riposo a luglio e ad agosto – periodo dell'anno in cui le spiagge sono più affollate -, l'estate cubana va in realtà da metà dicembre ad aprile. In questo periodo fa più caldo ed i prezzi degli alloggi crescono sensibilmente. Il resto dell'anno fa dunque freddo? No, a Cuba fa sempre caldo.

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Documenti per andare a Cuba

Tanti passaporti... ma a voi ne basta uno (foto Baigal Byamba).
Tanti passaporti… ma a voi ne basta uno (foto Baigal Byamba).

Avrete bisogno di passaporto, biglietti a/r, visto ed assicurazione sanitaria. L'elenco suona più terrificante di quanto sia in realtà, soprattutto se partite con agenzia di viaggi. Il passaporto deve essere valido per i sei mesi residui dopo l'ingresso nel paese e viene rilasciato dalla Polizia di Stato. A questo punto potete acquistare il biglietto aereo di andata e ritorno o di prosieguo del viaggio.

Assicurazione sanitaria. Durante la fase di acquisto dei biglietti aerei avete di solito la possibilità anche di sottoscrivere un'assicurazione sanitaria riconosciuta dal paese di accoglienza. Viceversa potrete rivolgervi alle comuni compagnie assicurative per siglare un contratto ad hoc (spesso sottoscrivibile anche online). L'unica accortezza che dovete porre è accertarvi che la compagnia di assicurazione sia riconosciuta dallo stato cubano (le grandi compagnie di solito riportano nel contratto la dicitura "valido in tutto il Mondo"). Se optate per la soluzione più facile, ossia l'acquisto della copertura assicurativa in fase di booking online del biglietto aereo, sappiate che probabilmente state siglando quella più onerosa (che ovviamente è anche quella che vi tutela di più), il che vuol dire – per una vacanza di 14 giorni – spendere 60 euro a persona invece di 40. Insomma, nulla di drammatico.

Passiamo al visto, ossia a quel documento che i cubani chiamano "tarjeta de turista" (carta turistica) e che ha validità di 30 giorni (facilmente rinnovabile per altri 30). E' possibile richiedere la tarjeta ai consolati cubani in Italia (a Milano e a Roma), allo sportello consolare (a Napoli), alla compagnia aerea con cui avete viaggiato o alle agenzie di viaggio.

Come pagare: cambio e carte di credito

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Cambio Euro-CUC. Sull'isola caraibica vige un sistema di cambio a doppia moneta. C'è il CUP, che è il peso cubano non convertibile, e il CUC, che è rivolto prevalentemente ai turisti. Allo straniero il CUP serve ben poco, poiché è utile ad acquistare soprattutto merci di uso quotidiano e basso valore economico come i beni alimentari (sarà utile se, invece dell'hotel, opterete per una casa provvista di cucina). Di sicuro li impiegherete per i taxi collettivi. Il CUC invece vi accompagnerà per tutta la durata del viaggio ed il suo valore segue il dollaro (ad oggi un euro equivale a circa 1,114 CUC). In attesa che la distensione tra Usa e Cuba produca ulteriori effetti, gli europei continuano ad essere avvantaggiati rispetto agli alleati atlantici. I cubani infatti applicano sul cambio del dollaro una tassa del 10%, che invece non penalizza l'euro. Insomma, evitate di cambiare gli euro in dollari e poi quest'ultimi in CUC. Il cambio migliore, in ogni caso, sarà praticato dalle agenzie di cambio locali (CADECA), soprattutto fuori dalla capitale. Attenzione all'orario di chiusura delle CADECA, che solitamente è alle 15.

Carte di credito a Cuba. La moneta elettronica presenta qualche problema, sempre in ragione delle tensioni con gli Stati Uniti. In primo luogo dimenticatevi i Pos negli esercizi commerciali, mentre negli alberghi – purché non siano di quart'ordine – li troverete. Il problema della moneta elettronica è però un altro: a Cuba alcune carte rilasciate da enti statunitensi, come l'American Express, non sono attive. Da marzo 2015 MasterCard, in virtù della distensione diplomatica, ha annunciato l'attivazione del proprio circuito nell'avamposto dell'anticapitalismo; mentre da tempo Visa è operativa, purché non rilasciata da una banca "yankee". In ogni caso conviene informarsi prima della partenza presso la società che ha emesso la carta, verificarne la validità in terra cubana e conoscerne le pesantissime commissioni per il prelievo all'ATM.

Dogana e souvenir

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All'arrivo. Nel paese possono entrare (a patto di essere poi reimportati) piccoli elettrodomestici di utilizzo personale (pc portatili, smartphone, fon, macchine fotografiche, etc.), ma non quelli più grandi (problemi possono esservi anche per i ferri da stiro). Le medicine, purché legali nel paese ed inserite nelle confezioni originali, possono essere importate per un massimo di 10 kg a persona. E' posto divieto al turista di importare oggetti dal valore superiore a 250 dollari.

Al rientro il turista può riportare a casa fino a 200 CUC e 100 CUP (si veda il paragrafo sul sistema della doppia moneta). Circa i prodotti più esportati – sigari e rum – bisogna rispettare alcuni limiti. Il turista può importare fino a 4 bottiglie di superalcolici e 50 sigari. I cilindri di tabacco possono anche essere di più, a patto che venga mostrata regolare ricevuta d'acquisto. È vietato esportare beni appartenenti al patrimonio culturale del paese, il che potrebbe portare le guardie doganali ad interdire il trasporto di oggetti di antiquariato. In questi casi bisogna sempre pretendere dal commerciante la ricevuta e verificare l'etichettatura.

Solidarietà. L'economia cubana è equa ma povera, ragion per cui alcuni prodotti di uso comune in Italia è più difficile trovarli nell'isola caraibica. Molti italiani portano con sé vestiti usati (in buono stato) che non intendono riutilizzare, saponette, pastelli e medicine in abbondanza. Così facendo possono lasciare ad ospedali, scuole e privati beni che – causa imbarco e fragilità economica – non giungono facilmente nel paese.

Souvenir. Se volete portare con voi qualche regalino da offrire generosamente a parenti ed amici (probabilmente con l'obiettivo implicito di farli morire di invidia), cercate di evitare il centro della capitale. Si tratta di un consiglio che vale per qualsiasi posto, ma acquistando nei mercatini dell'Avana o in località come Trinidad troverete prezzi fino a sei volte inferiori a quelli praticati nella boutique della capitale.

Sicurezza, sanità ed ambasciata italiana

Foto da Flickr.
Foto da Flickr.

Sicurezza. Come spiegato dalla Farnesina, "Cuba non presenta particolari condizioni di pericolo per i viaggiatori", sebbene siano "aumentati negli ultimi anni episodi di microcriminalità a danno di turisti". Probabilmente ben più pericolosa di una passeggiata in centro è viaggiare in auto, dato che la rete stradale è pessima e particolarmente elevata la frequenza di incidenti. È possibile incorrere in piccole truffe da mercatino, quelle che di solito assecondano il desiderio esasperato di risparmio di certi turisti, convinti che un sigaro venduto a 40 euro in Italia a l'Avana ne costi 4 (lo troverete a 12-15 euro). Insomma, anche le truffe, tenendo occhi aperti e piedi per terra, sono generalmente riconoscibili. Nonostante le strade non siano pericolose, la sicurezza garantita negli alberghi di fascia alta – quelli che in fin dei conti accolgono la maggior parte dei turisti occidentali – suggerisce di lasciare carte di credito e documenti nella cassaforte della propria stanza.

Sanità. Uno dei documenti necessari per entrare a Cuba è la sottoscrizione dell'assicurazione sanitaria, con la quale sarà possibile estendere al turista almeno parte dei generosi servizi medici garantiti ai cubani. La Farnesina rende noto che comunque, al di fuori della capitale, "l'assistenza medica non rientra nei parametri europei. Le strutture ospedaliere presentano precarie condizioni igienico-sanitarie e risultano spesso prive di materiale sanitario e di medicinali". Opportuno, dunque, portare con sé tutte le medicine di cui potete aver bisogno. Munitevi di tanti spray anti-zanzara, perché i mosquito possono rappresentare un problema che, se non serio, si può definire davvero quantomeno seccante. Attenzione infine ai germi intestinali veicolati dalle tubature dell'acqua: si consiglia di bere sempre acqua imbottigliata (o di bollirla).

L'ambasciata italiana a Cuba – in caso di problemi giudiziari, di salute od economici – è nella 5a Avenida dell'Avana, angolo Calle 4 (trovate numeri di telefono ed orari di apertura sul sito del Ministero degli Esteri):

 

Lecito ed illecito

Prostituzione. Un luogo comune, talvolta assecondato colpevolmente dal cinema, vuole che Cuba sia una meta del turismo sessuale, fino a creare la suggestione diffusa che qui la prostituzione sia legale. Ebbene, il meretricio non solo è fuori legge, ma i clienti delle prostitute possono incorrere in pene molto severe.

Droghe. La Giamaica non è affatto distante, ma a Cuba le regole sono ben diverse da quella che vigono nella patria di Bob Marley. Nell'isola della Revolución le droghe, anche quelle leggere, sono severamente vietate. Va detto che di recente si è registrato un notevole incremento del traffico illegale di stupefacenti e che non mancano gli stranieri arrestati per il possesso di droghe. Indicativo di quale sia la posizione del governo cubano sul tema – certo non di ciò che rischia il turista "comune" – la legge "prevede condanne assai severe e per i casi più gravi di narcotraffico persino la pena capitale" (fonte Farnesina).

Fumo. Il tabacco si poggia sulle labbra della rivoluzione, laddove il sigaro trova posto sia nelll'iconografia raffigurante Che Guevara che nelle apparizioni pubbliche di Castro. Non sarà questo il motivo, fatto sta che le leggi anti-fumo occidentali qui non hanno messo piede. Ne è ben felice il tabagista, mentre il virtuoso deve prepararsi a boccate di fumo passivo.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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