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Dalla Terra di Mezzo al Far West: i set del cinema diventano villaggi veri

Un viaggio fantastico nei mondi del cinema tutt’altro che immaginari: quelli che una volta erano set di film, oggi sono villaggi in piena regola che fungono da attrazioni turistiche. Come sempre la magia di Hollywood riesce a trasformare la fantasia in realtà e a renderla un divertimento per tutti. Ma tra questi luoghi, c’è una notevole eccezione che va anche oltre i potenti mezzi americani…
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Girando per il mondo ci potrà capitare di imbatterci in città o paesini dalle peculiarità sorprendenti. Ma credeteci se vi diciamo che posti come questi non li trovate da nessun'altra parte. Anche perché fino a qualche tempo fa non esistevano, se non nella mente dei loro creatori. Villaggi progettati a tavolino e costruiti dall'oggi al domani, e che ora sono visitati da migliaia di turisti. E cosa hanno di così interessante da attirare così tante persone? Semplicemente l'appoggio di uno dei mezzi di comunicazione più potenti del mondo: il cinema. Quelli che andremo a vedere non sono villaggi qualunque: sono set cinematografici. Che detta così può sembrare banale, ma fidatevi se vi diciamo che qui la magia della finzione cinematografica si è espressa meglio nella realtà che su pellicola.

Quando si realizza un film le scenografie più complesse sono spesso costruite nei teatri di posa. Avete presente quelle strade residenziali di New York? Spesso sono solo ricostruzioni stabili negli studios che vengono usate più e più volte. Altre volte si ha bisogno di particolari riprese da esterni, e in base alle esigenze le si abbellisce con gli elementi di scena che occorrono: se si tratta di edifici ci si limita alla costruzione delle facciate e agli arredi esterni. A volte questi vengono lasciati dalla produzione stesso sul luogo: un esempio sono i resti delle riprese della trilogia Pirati dei Caraibi ancora visibili in una baia dell'isola di Saint Vincent e Grenadine, nelle Antille. Ma quello che vedremo va oltre tutto: vi portiamo in un viaggio in quei luoghi dove sono stati ricostruiti interi villaggi per la realizzazione di un film, e che in seguito non sono stati smantellati, ma anzi sono rimasti in piedi come attrazioni turistiche.

Benvenuti nella Contea
Il mito della frontiera
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Miracolo del cinema di Kusturica

Benvenuti nella Contea

Casa degli hobbit, Nuova Zelanda

Foto di lutramania

Quando Peter Jackson, regista della trilogia de Il Signore degli Anelli, girava la Nuova Zelanda alla costante ricerca delle location ideali per il suo film, uno dei suoi crucci principali era quello di rappresentare la Contea dove vivevano gli hobbit. Così come era descritta da Tolkien nei suoi libri, essa doveva avere quelle caratteristiche bucoliche che la vedevano popolata di alberi e laghi in un contesto collinare e verdeggiante che si perdeva a vista d'occhio. Jackson individuò il luogo perfetto nella Alexander Farm, una fattoria nell'Isola Nord immersa in un'ampia distesa verde dove non arrivavano nemmeno le strade. Ci pensarono i signori del cinema a portarcele, come tutto il resto: per nove mesi camion, bulldozer, scavatrici e 400 operai furono al lavoro per ricostruire i luoghi della Contea.

Hobbiton, Nuova Zelanda

Foto di lutramania

Hobbiton, il villaggio degli hobbit, è il nome che accoglie oggi i turisti che vengono a visitare il set che ricostruisce le abitazioni delle creature dai piedi pelosi, caratteristiche per la loro porta circolare e per il fatto che alcune di esse sono interrate dalle colline. All'inizio vennero realizzate in tutto trentasette case fabbricate in legname e polistirolo. Il set si è poi arricchito con la ripresa della saga di Tolkien con il nuovo film di Jackson Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato: le case sono diventate 44, sono state ulteriormente abbellite, e sono apparsi altri edifici della Contea, come il Green Dragon Pub e il Mulino. Per visitare Hobbiton bisogna prenotare un tour che parte dal vicino villaggio di Matamata, a venti minuti con il bus di raccolta. I tour partono anche dalla cittadina di Roturoa, distante un'ora.

Il mito della frontiera

Alamo Village, Texas

Foto di travelswiss

Ecco un'attrazione che è stata a lungo un'istituzione prima di chiudere i battenti nel 2009: l'Alamo Village. Questo tipico villaggio del far west fu costruito per la realizzazione del film del 1960 La battaglia di Alamo, di John Wayne. I lavori furono iniziati ben tre anni prima ad opera del costruttore James T. "Happy" Shahan poco lontano dalla sua città natale, Bracketville in Texas. All'inizio il set dove essere costituito solo dalle facciate degli edifici, ma Shahan convinse Wayne a costruire abitazioni vere e proprie, con quattro mura e un tetto. Il set ricreava quella che avrebbe dovuto essere la vera Alamo così come doveva apparire nel 1860; in più c'era anche una rappresentazione del villaggio di San Antonio de Béxar dello stesso periodo. Al termine delle riprese, Shahan si occupò di preservare il set facendolo diventate un'attrazione turistica. Non solo, perché il set fu utilizzato per decine di altri film su Alamo, e centinaia di altri film western, nonché documentari, video musicali e pubblicità.

Alamo Village, attrazione turistica del Texas

Foto di travelswiss

L'Alamo Village fu per decenni una parte significativa dell'economia di Bracketville, la città dalla quale si poteva raggiungere il set. Negli anni l'attrazione fu sottoposta a continue modifiche, non solo apportate per le riprese di altri film, ma anche a scopo turistico. Vennero aggiunti un ristorante, un forte di scambio merci, un negozio indiano, una chiesa, una prigione, la bottega di un fabbro, nonché vari musei come quello dedicato a John Wayne e la galleria delle celebrità. Durante l'estate si tenevano concerti e spettacoli teatrali, e nel weekend del Labor Day si teneva una corsa di cavalli che attirava numerosi visitatori. l'Alamo Village era aperto tutto l'anno ad eccezione dei giorni prima di Natale. Purtroppo ha chiuso definitivamente i battenti nel 2009 con la morte della figlia di Shahan, ultima persona della famiglia che si occupava di tenerlo in vita, ponendo fine a un'era.

Braccio di ferro: dal fumetto al film, dal film alla realtà

Popeye Village, Malta

Foto di luigi53

Chi avrebbe mai immaginato che un personaggio dei fumetti nato nel 1929 avrebbe avuto un suo intero villaggio dedicato ben cinquanta anni dopo? Se si fosse trattato di un parco divertimenti non ci saremmo meravigliati, visti i precedenti illustri di Disneyland e Parc Asterix. Ma come al solito Hollywood ci ha messo lo zampino, creando in un contesto totalmente reale un luogo che un tempo era del tutto immaginario: il villaggio di Braccio di Ferro. Robert Altman, che ha girato un film sul marinaio mangia-spinaci nel 1980, ha pensato bene di far costruire un intero villaggio come set cinematografico in un angolo di paradiso situato sull'isola di Malta. I lavori cominciarono un anno prima, e impiegarono ben sette mesi per la costruzione di diciannove case di legno colorate. Il film era prodotto dalla Disney, che quando si tratta di tramutare i sogni in realtà non bada a spese: peccato che fu un flop al botteghino.

Villaggio di Braccio di Ferro a Malta

Foto di Kamalu

Il Popeye Village, conosciuto anche come Sweetheaven, è però diventato una notevole attrazione turistica che non smette di ricevere visitatori. È aperto tutto l'anno, e si trova nella baia di Anchor, nei pressi della cittadina di Mellieħa (o Casal Melleha). Il villaggio si è arricchito di numerose attrazioni che lo rendono a tutti gli effetti un parco divertimenti tematico. Vi si possono incontrare i vari personaggi della serie come Braccio di Ferro, Olivia, Bruto, Poldo: gli animatori che li interpretano durante la giornata mettono in scena dei piccoli spettacoli nelle vie del villaggio. Le casette sono visitabili al loro interno: molte ospitano oggetti di scena del film, altre invece sono adibite ad altre funzioni, come un museo sulla pellicola e uno sul fumetto, un ristorante, uno snack bar, una vineria, un ufficio postale e persino la casa di Babbo Natale nel periodo natalizio. Un'altra casetta è un cinema che mostra un filmato di quaranta minuti sulla realizzazione del film. Il parco organizza inoltre dei tour in barca lungo la baia per poter fotografare il villaggio dal mare.

Miracolo del cinema di Kusturica

Drvengrad, Serbia

Foto di White Writer

L'ultimo luogo dove vogliamo portarvi è un posto senza precedenti. E per una volta la magia non viene da Hollywood. Nel 2004 il regista serbo Emir Kusturica gira il film La vita è un miracolo. E per farlo decide di fondare proprio in Serbia la città di Drvengrad. Sì, avete letto bene: non creare, ma fondare. Perché nelle intenzioni del regista quella città non sarebbe stata solo il set del suo film, ma avrebbe continuato a esistere realmente dopo la sua realizzazione. Tanto è vero che è lì che ora vive con la sua famiglia, nell'abitazione nota come Casa Madre. Kusturica si innamorò della collina di Mećavnik, dove si trova ora il villaggio, per la sensazione di gioia che gli comunicava. Ma è un posto che lui ha pensato anche a uso e consumo del turista, ed è per questo che vi si può alloggiare in ogni stagione, proprio come se fosse un qualsiasi villaggio turistico: per il suo stile etnico viene anche chiamato etno-villaggio. Naturalmente vi si può accedere anche solo per visitarlo, pagando un biglietto di ingresso.

Küstendorf, Serbia

Foto di Aleksandar Cocek

Drvengrad in serbo vuol dire "città di legno", per il materiale con cui sono costruite le sue abitazioni. Ma è anche chiamato scherzosamente con il nome tedesco di Küstendorf, dal nome del regista. Chi viene a soggiornare qui ha a disposizione tutti i comfort: una piscina coperta, una sauna, una palestra, un campo da basket e calcetto, una sala biliardo, una discoteca. Ma si trovano anche tutti i luoghi di un villaggio vero e proprio come la piazza centrale, una chiesa dedicata a San Sesa, un bar, un lussuoso ristorante, una sala da tè, un parrucchiere, un negozio di souvenir, una biblioteca con diecimila libri, e una galleria d'arte con opere di artisti locali e stranieri. Vi è anche un cinema dotato di impianti audio e video moderni, dedicato a Stanley Kubrick. I nomi delle strade stessi riportano quelli di illustri personaggi stimati dal regista: ad esempio una piazza è dedicata a Maradona, una via a Federico Fellini, e la strada principale allo scrittore jugoslavo Ivo Andrić.

Il villaggio di Kusturica in Serbia

Foto di Aktron

Il Küstendorf Film Festival è un festival del cinema privato che si tiene dal 2008 all'interno del paese. Il festival è noto per la sua assenza di un red carpet, nonostante sia frequentato da varie personalità del cinema: nel 2010 fu ospite Johnny Depp per una retrospettiva a lui dedicata, e gli venne dedicata una statua tutt'ora presente. Kusturica ha voluto fare del suo villaggio anche un luogo dove respirare cinema, dove infatti tiene anche seminari e laboratori. Ma per i turisti, l'occasione è quella di soggiornare in un luogo particolare, che non manca di attrazione turistiche. A pochi chilometri dal villaggio vi è infatti la stazione sciistica dell'Iver, con quattro piste. Dalla vicina stazione di Mokra Gora si può prendere il treno per Šargan: si percorre un tratto della Šarganska Osmica, la vecchia ferrovia che collegava Belgrado a Sarajevo, ora dismessa. Il tratto rimasto aperto ai turisti si snoda attraverso un caratteristico percorso a otto, fatto di tunnel, ponti e viadotti: si concede varie soste panoramiche per la durata totale di due ore. E fra un paio d'anni un'altra attrazione vedrà la luce: Andrićgrad, la città che Kusturica sta costruendo nei pressi di Višegrad in onore del già citato scrittore Ivo Andrić. Saremo pronti a portarvi anche lì.

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