Emergenza rifiuti in Campania: class action della Federalberghi di Napoli
L'immondizia bagna Napoli più del suo mare e, con il vento di questi giorni, il movimento oscillatorio dei sacchetti ricorda vagamente quello del Tirreno. Per quanto periodicamente si riduca il numero di rifiuti sul territorio campano, le cifre del disastro ambientale restano comunque elevatissime, con un passaggio dalle 3000 tonnellate di ieri alle 2700 di oggi. Ma la soluzione dell'emergenza rifiuti in Campania – dalle proteste di Terzigno ad oggi – non arriva, mutando la bellezza naturale di Napoli in degrado.
Soprattutto, nell'immaginario di chi vive all'estero, sentire la Ue che parla di pericolo epidemia certamente demotiva al turismo proprio nel periodo del Natale. E gli addetti ai lavori lo sanno al punto tale che la Federalberghi di Napoli pensa seriamente di intentare una class action contro le istituzioni, perché è pur vero che il numero di prenotazioni non ha subito un calo rilevante, ma è altrettanto vero che non si può sapere quale quota di mercato è stata "gettata" via coi rifiuti. E poi c'è il futuro, sul quale peserà certamente la foto cartolina… quella non più colorata su tonalità celesti ma su quelle nere dei sacchetti dell'immondizia.
Il presidente provinciale di Federalberghi, Salvatore Naldi, mostra preoccupazione, in particolare, per il Forum delle Culture del 2013: "Bisogna intervenire con una certa celerità, altrimenti sarà un'altra occasione perduta". Più in generale Naldi ricorda le parole di Saviano sull'emergenza rifiuti a Vieni via con me: "Ha parlato delle discariche riempite dai rifiuti provenienti dalle altre parti d'Italia. Ora le altre regioni ci dovrebbero dare una mano".
Intanto la nostra redazione ha pensato di lanciare l'evento Basta monnezza su Facebook per sensibilizzare gli utenti del più noto social network ad un'emergenza che di fatto compromette la bellezza del capoluogo campano.