Europa sempre più “senior”: come cambia il turismo nel Vecchio Continente
L'invecchiamento della popolazione è una realtà con cui confrontarsi giornalmente in un'Europa che stenta a crescere e rivela un assetto demografico in rapido cambiamento. Le proiezioni Eurostat al 2080 mostrano un'Europa popolata da 55 milioni di over 65 in più e, per contro, 41 milioni di 14-65enni in meno: i dati riguardano anche e soprattutto l'Italia e potrebbero avere ripercussioni sul piano economico e sociale, nonché nel settore del turismo.
È ormai assodato che il target "senior" ha assunto un ruolo di primo piano nelle politiche di marketing delle aziende. Si tratta di un segmento del tutto inedito: questo perché gli over 65, spesso in pensione, hanno molto più tempo libero a disposizione oltre a un budget "certo". L'Eurobarometro della Commissione Europea relativo ai cittadini dell'UE28 rivela importanti indicazioni sui comportamenti turistici dei viaggiatori senior tracciando un confronto con le abitudini di viaggio dei millennial, ossia i giovani nati negli ultimi due decenni del Novecento.
Prima di tutto, è d'obbligo sfatare un mito: i senior non viaggiano necessariamente più della media e nemmeno più dei giovani. Il 73% dei cittadini europei ha effettuato in media almeno un viaggio nel 2015, contro il 66% de senior e il 79% dei millenial. Questi ultimi però sono spesso costretti a rinunciare al viaggio per via della mancanza di soldi o tempo libero. I target differenti si distinguono anche in base alle motivazioni di vacanza. I giovani preferiscono destinazioni tradizionali con sole, spiaggia e tanto divertimento, mentre i senior puntano sulle destinazioni culturali e sul turismo wellness.
Diverso è anche il rapporto con la tecnologia: i millennial scelgono le prossime destinazioni di viaggio quasi esclusivamente attraverso canali online e sono le reti amicali – fisiche ma soprattutto virtuali – a condizionare la loro decisione. I senior, invece, preferiscono prenotare i loro biglietti presso rivenditori fisici come le agenzie di viaggio, optando per i media consolidati.
Infine, un elemento a dir poco inaspettato dimostra che non esistono differenze apprezzabili nelle destinazioni scelte. Giovani e senior hanno effettuato la stessa percentuale (66%) di viaggi nel proprio paese di residenza così come nell'ambito dell'UE28 (50%) e fuori dall'Unione (21%).