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Gange un pellegrinaggio lungo il fiume

L’India è una terra magica, ricca di luoghi mistici ed imperdibili. Uno di questi è il Gange dove una sola goccia è in grado di purificare il corpo e lo spirito, lavare i peccati e liberare dal “samsara”, il ciclo di morte e rinascita.
A cura di Stefania Lombardi
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Le sponde del Gange. Foto di Manuel Menal
Le sponde del Gange. Foto di Manuel Menal

Il viaggio non è solo quello che si fa per rilassarsi, ma da sempre gli uomini hanno intrapreso lunghi viaggi per fede e cultura. Uno dei pellegrinaggi più celebri nel mondo è quello indiano lungo le sponde del fiume Gange. Lungo i 2.700 chilometri del suo percorso, il fiume regola mediante il periodico deflusso delle acque la dura esistenza di milioni di contadini indiani. Questa è la ragione principale per cui il Gange è assunto, in un alone di mito e poesia, al rango di benefica divinità. Qui si trova la città sacra di Varanasi visitata da oltre un milione di pellegrini ogni anno. In questo luogo si respira l'essenza vera dell'India sebbene non sia rimasto nulla dell'antico splendore, ma continua a offrire la straordinaria opportunità di vedere e vivere riti millenari

Il pellegrinaggio

Immersione devozionale. Foto di Manuel Menal
Immersione devozionale. Foto di Manuel Menal

Nel cosmo delle divinità Hindu, il sacro Fiume Gange è rappresentato da una dea chiamata Ma-Ganga la “Madre Gange”, raffigurata da una giovane donna con quattro braccia che nelle mani stringe pesci, frutta ed un bicchiere d’acqua: l’acqua che ha creato l’India. Lungo i 2.700 chilometri del suo percorso, il fiume regola mediante il periodico deflusso delle acque la dura esistenza di milioni di contadini indiani. Questa è la ragione principale per cui il Gange è assunto, in un alone di mito e poesia, al rango di benefica divinità.

Un milione di pellegrini visita Varanasi ogni anno. Si crede che chiunque muoia nel territorio oggi compreso all'interno della Panch Koshi Road, una strada a Nord del fiume Varuna, passi direttamente al regno dei cieli, liberandosi dal ciclo delle rinascite. Il pellegrinaggio ortodosso prevede un lungo cammino che percorre prima la riva del Gange partendo dal Manikarnika Ghat, per poi compiere un ampio semicerchio intorno alla città. Questo giro è lungo 58 chilometri. Il percorso del pellegrinaggio si conclude con il ritorno al Gange. Generalmente il tempo per compiere l'intero pellegrinaggio è di sei giorni. Durante il viaggio i pellegrini induisti vanno a bagnarsi nelle sacre acque del fiume per purificarsi da tutti i peccati.

I rituali

I rituali lungo il Gange. Foto di Eric Laurent
I rituali lungo il Gange. Foto di Eric Laurent

Eric Laurent

L'essenza vera dell'India si respira lungo i ghat, le famose gradinate che scendono al fiume dove gli edifici e i vicoli oscuri, detti galis, del quartiere antico, si accatastano disordinati, tutti rigorosamente sulla riva occidentale del Gange e dove la vita e la morte si intrecciano ad ogni passo. A Varanasi, migliaia di pellegrini giungono per celebrare il culto della "Dea Ganga” immergendosi nelle acque del fiume secondo i rituali di purificazione. L'immersione non è casuale ma deve seguire un preciso ordine: Assi, Dashashwamedha, Barnasangam, Panchaganga e infine Manikarnika.

Vediamo in particolare cosa succede nei ghat. All'alba, in una atmosfera surreale, i ghat cominciano ad animarsi. Centinaia di imbarcazioni portano gli abitanti e i pellegrini da un ghat all'altro in un incessante andirivieni. Durante la mattina lungo le gradinate dei ghat principali, sotto grandi parasole, sacerdoti, astrologi e indovini impartiscono mantra e responsi ai credenti che li interpellano, officiano riti e intercedeno con le divinità per garantire loro la salvezza. Centinaia di Sadhu meditano, praticano yoga o semplicemente trascorrono lungo il fiume la loro vita ascetica. Su queste gradinate c'è chi lavora, chi si riposa, chi prega, chi mangia, chi si immerge per devozione, ma anche chi si lava. Con il calare della sera tutto questo andirivieni comincia a scemare e sui ghat scende il silenzio. La sera si può assistere alla puja che viene celebrata ogni sera alle 18.45. Ha un sapore antico, fatto di gesti eleganti, luci tremolanti, cimbali e canti devozionali.

Cosa vedere nella città di Shiva

Varanasi, la città di Shiva, è un luogo magico, dove si può osservare la città dal Gange grazie ad uno giro in barca e vivere la vera essenza dell'India. Varanasi è un vero e proprio labirinto di vicoli stretti e suggestivi dove perdersi è d’obbligo. Questa è la città sacra per eccellenza, quella in cui, almeno una volta nella vita, ogni induista deve recarsi per potersi bagnare nelle acque della Madre Ganga immergendosi da cinque ghats diversi. A Varanasi ha sede il tempio sacro Vishveswara, dedicato al dio Shiva. Esso non è accessibile ai non hindu ma, dall'esterno, si possono vedere le cupole ricoperte di rame dorato. Questo santuario è stato ricostruito più volte ed è il più sacro fra quelli presenti nella città di Varanasi. Più a sud vi è il tempio di Durga, la moglie di Shiva. Esso è situato sulle rive di un fiume, la cui acqua, proveniente dal Gange è considerata sacra.

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