Gobekli Tepe, il luogo sacro più antico del mondo
Nel sud-est della Turchia si trova un sorprendente sito archeologico che ha rivoluzionato la nostra concezione di Preistoria. Gobekli Tepe (in turco, "collina tondeggiante") è il più antico tempio in pietra mai scoperto. Il luogo si trova a 18 km da Urfa, l'antica Edessa, e risale al 9.500 a.C., un periodo corrispondente all’inizio del Neolitico o alla fine del Mesolitico. Situato su una montagnola, il sito è costituito da una collina artificiale alta circa 15 m e con un diametro di circa 300 m.
Già nel 1963 un gruppo di ricerca turco-statunitense aveva individuato nell'area alcuni frammenti di selce, segno di attività umana nell’età della pietra. Tuttavia fu solo trent'anni dopo che un contadino curdo notò alcune pietre dalla forma bizzarra che sporgevano dal terreno. Ben presto la notizia arrivò alle orecchie delle istituzioni culturali che promossero una serie di scavi guidati dall'archeologo tedesco Klaus Schmidt. Ne è emerso un imponente santuario megalitico composto da quattro recinti delimitati da circa 40 pietre a forma di T disposte in circolo e sporgenti 5 metri e mezzo dal terreno. Si tratta del più antico esempio di architettura monumentale al mondo. I pilastri calcarei, che rappresenterebbero assemblee di uomini, sono incisi in altorilievo con raffigurazioni di animali: volpi, serpenti, cinghiali, gazzelle, avvoltoi, gru, scorpioni. Ciò ha lasciato ipotizzare un culto di tipo sciamanico, che risente dell'influsso delle culture sumera e babilonese.
La costruzione del tempio risale a 11.600 anni fa, periodo contrassegnato dal nomadismo e da un'economia di caccia e raccolta. Nel sito non si sono trovate né abitazioni, né mense, segno che il luogo era usato esclusivamente a scopo cerimoniale. Tuttavia sono state rinvenute tracce di un insediamento stabile, rappresentate da tracce di strumenti in pietra, resti di animali, semi di piante selvatiche e legno carbonizzato. Ciò che ha lasciato perplessi è l'esistenza di un culto religioso in un'epoca precedente allo sviluppo dell'agricoltura e di una civiltà stanziale. Finora si era teorizzato che le pratiche religiose fossero nate in seguito a un'economia di tipo agricolo che portò a una conseguente sedentarizzazione. Ma Gobekli Tepe, la Stonehenge dell'Anatolia, sembra fatta per demolire ogni certezza. Lo studioso della Preistoria Jacques Cauvin ipotizza che sia stato lo sviluppo del pensiero religioso a indurre gli uomini alla sedentarizzazione, spingendoli a raggrupparsi in comunità.
In ogni caso, questo luogo dall'atmosfera mistica presenta altri interessanti enigmi. Ci si domanda come dei semplici uomini abbiano potuto trasportare enormi blocchi di pietra, dal peso di oltre 10 tonnellate, senza l'utilizzo di una ruota o di bestie da soma. La costruzione si protrasse nell'arco di tre-cinque secoli, ma nell'8000 a.C. il sito venne misteriosamente abbandonato e seppellito volontariamente sotto strati di terra. A cosa si deve questa decisione improvvisa? Un altro interrogativo, al momento senza risposta, che riecheggia nei meandri della storia. Sia quel che sia, la collina di Gobekli Tepe riveste un'importanza fondamentale per comprendere l'evoluzione del genere umano e di sicuro sotto il suo brullo terreno si nascondono tanti altri misteri che attendono di essere svelati.