La stessa musica, ininterrottamente e per 600 anni, si suona qui
Sono le quattro del pomeriggio del 5 ottobre 2013. Una folla di un migliaio di persone assiepata in una piccola chiesa assiste a uno strano rituale. Un funzionario comunale si avvicina a un organo a canne che produce costantemente una sola nota. Con aria solenne pronuncia un discorso, mentre viene ripreso da numerose telecamere e bombardato dai flash dei fotografi. L'uomo aggiunge un'altra canna, e la nota cambia. Segue un eccitatissimo applauso. Dopo qualche ora, quella sala della chiesa tornerà ad essere vuota, e lo sarà per lungo tempo. Ma l'organo continuerà costantemente a suonare senza mai fermarsi. E lo farà fino all'anno 2640.
La chiesa di Sankt Burchurdi si trova nella cittadina di Halberstadt, nel land della Sassonia-Anhalt in Germania. Rispetto alla locale cattedrale di Santo Stefano, questa chiesetta appare piccola e insignificante. All'interno è vuota e silenziosa, fatta eccezione proprio per l'organo in questione. A uno spettatore ignaro sembrerà che lo strumento stia emettendo sempre e solo lo stesso suono. In realtà quell'organo sta suonando un brano musicale, che ha una durata ben definita: 639 anni.
Il pezzo in questione si chiama "As Slow as Possible", ovvero "Più lento possibile", ed è un'opera del compositore d'avanguardia americano John Cage. Un grande teorico della musica e del suono, Cage ha composto questo brano (conosciuto anche come Organ²/ASLSP) per esplorare i confini delle performance musicali, e come esse vengano percepite nel tempo e nello spazio. Cage ha dato al pezzo per organo a canne una partitura aperta che permettesse a chi lo suonasse di farlo con un tempo di durata indeterminato. Il musicista stesso non ha mai indicato infatti quanto dovesse essere lunga la durata di un'esecuzione.
Fu così che nel 1997 un gruppo di musicisti e filosofi si riunirono con l'intento comune di determinare la durata di questo brano che avrebbe dovuto essere suonato nel modo più lento possibile. Cage scelse l'organo proprio perché è uno strumento che produce suoni di durata virtualmente illimitata. Così come un organo su cui si effettua regolare manutenzione ha una vita infinita. La durata del brano può quindi coincidere con la durata di vita dello strumento. A un certo punto si decise che il pezzo di Cage dovesse essere il soggetto dell'esecuzione pubblica più lunga e lenta mai effettuata nella storia. E che questa dovesse avere luogo proprio nella città che aveva dato i natali al primo organo a canne della storia: Halberstadt, in Germania.
Il primo organo fu installato nel 1361 nella cattedrale di Santo Stefano. Per commemorarlo, il consiglio prese il nome di John Cage Organ Project, e stabilì che la durata del pezzo fosse equivalente al numero di anni intercorso tra la nascita del primo organo e l'inizio dell'esecuzione di As Slow as Possible. Questa venne inizialmente stabilita nel 2000, determinando così la durata del brano di 639 anni. In realtà l'esecuzione è iniziata il 5 settembre del 2001, data che celebrava il giorno di nascita del compositore. L'organo ha cominciato la sua secolare esibizione, senza però suonare: il primo momento del brano è infatti una pausa, che nella lunga tempistica di questa esecuzione è durata ben 17 mesi. Dopodiché, il 5 febbraio del 2003, un enorme mantice ha cominciato a soffiare nella canna, producendo la sua prima nota, che è andata avanti fino al 5 luglio del 2004.
Da quel giorno, il rituale del cambio di nota è avvenuto per altre 12 volte, e ha attirato sempre di più una folla di entusiasti. L'evento ha assunto una portata epica, e ha favorito il turismo di una città della Germania est che si è sempre data da fare per stimolare l'interesse dei suoi visitatori con un nutrito programma culturale: ogni anno il comune mette in cartellone 500 spettacoli tra opere classiche, teatrali, di danza e via dicendo. Ma nessuna fa accorrere così tanti curiosi e appassionati. D'altronde quello a cui si partecipa è un evento storico in tutti i sensi: l'esecuzione ragiona in un tempo sconosciuto alle persone che la ascoltano, che nella vita dell'organo saranno state solo di breve passaggio.
Foto di Sludge G
L'opera stessa ha un che di monumentale e riporta alla mente la costruzione delle cattedrali medievali che si svolgeva nel corso di secoli, dove chi partecipava al progetto dagli inizi sapeva già che non ne avrebbe visto la fine. Lo stesso organo che suona il pezzo di Cage è uno strumento incompleto: dal momento che una nota viene suonata per lungo tempo, vengono installate solo le canne che occorrono per produrre il suono. La cerimonia prevede proprio questo: il cambio o l'aggiunta di canne a seconda della nuova nota che deve essere suonata. Dei sacchetti di sabbia sono legati ai tasti dell'organo per premere costantemente e lasciar passare l'aria soffiata nelle canne dai grandi mantici elettrici.
Anche la chiesa di Sankt Burchurdi ha un'idea del tempo molto diversa dalla nostra. La sua data di nascita risale infatti al 1050. Nel corso della sua vita l'edificio religioso ha servito prima come monastero cistercense per poi diventare un fienile, una distilleria e infine essere abbandonata. Durante l'era dell'occupazione comunista la decadenza è diventata ancora più degradante quando l'ex chiesa è diventata un letamaio. Oggi il culto è ritornato tra le mura, ma quel suono monotono ripetuto costantemente fa tornare quasi alla mente le sirene che allertavano dei raid aerei durante la guerra.
La cerimonia del cambio di nota avviene ogni volta il 5 di un mese, per omaggiare il giorno di nascita di John Cage. E ogni volta vi assistono centinaia di persone, che vengono dalle città più remote del paese percorrendo anche svariate ore di viaggio per parteciparvi. Ma si suppone che alla prossima transizione vi saranno molti più spettatori del solito. Sarà un momento speciale, perché non accadrà fino al 2020. Altro passaggio particolare sarà la lunga pausa che intercorrerà tra il primo e il secondo movimento, uno iato della durata di 71 anni. E così via, più lento possibile, un'esecuzione il cui termine è stabilito per il 5 settembre 2640. Se tutto va bene.
[In apertura: foto di Wolf Rabe]